Conflitti

GAZA: RAID ISRAELIANI DODICI MORTI

LA VIOLENZA CONTINUA IN MEDIO ORIENTE

13 giugno 2003
Rosarita Catani

GAZA 12 giugno 2003 - Due membri del gruppo Hamas sono stati uccisi ieri, 11 giugno, da un nuovo raid israeliano compiuto nella citta' di Gaza, dal momento in cui ai soldati israeliani è stato ordinato di annientare la resistenza islamica.

Elicotteri israeliani armati, hanno sorvolato a bassa quota la citta' di Gaza ed hanno sparato dei missili sull'autovettura che stava trasportando Rami Abu Kumeil e Mohamed Daghmash della brigata Ezzedine al-Qassem, una branca del gruppo Hamas.

I due palestinesi, sono riusciti a saltare fuori dalla macchina in tempo, poi sono stati colpiti a morte da altri missili israeliani. L'attacco ha causato la morte di due donne e venti persone sono rimaste ferite.. Pochi minuti dopo un centinaio di persone hanno compiuto una manifestazione spontanea, cantando slogans anti-israeliani ed affermando che avrebbero dato la loro vita per la causa palestinese.Questo attacco arriva esattamente due giorni dopo che elicotteri israeliani hanno aperto il fuoco sulla macchina che trasportava Abdel Aziz al Rantissi.

Mercoledi' sera vi e' stato una sparatoria tra i palestinesi e le truppe israeliane a Beit Lahia, a Nord della Striscia di Gaza. Questa nuova esplosione di violenza ha causato la morte di trenta persone in soli due giorni.

Stamattina, invece, quattro elicotteri apache hanno sparato un totale di sei missili contro l'autovettura di un membro di Hamas, che stava attraversando l'affolatissimo quartiere di Sheik Radwan. L'attacco di stamattina ha causato la morte di sette persone, tra cui la moglie di uno dei membri del gruppo Hamas e la figlia di appena un anno. Cinquanta sono le persone rimaste ferite durante l'attacco.

Al Jazeera, afferma che l'obiettivo degli israeliani era di assassinare Yasser Taha. L'obiettivo israeliano, si trovava proprio nel distretto di Sheikh Radwan, il piu' popolato della citta'. Il corrispondente di Al Jazeera sostiene che ogni palestinese di citta' e villaggi è diventato un nuovo obiettivo, in quanto, Israele ha annunciato lo stesso giorno di voler annientare i membri della resistenza.

Uno dei missili ha colpito una casa, distruggendo il tetto che dopo ha preso fuoco. Un testimone, Ayman Maadi, di 18 anni era all'interno della casa con la sua famiglia quando il missile è stato lanciato, racconta: "Il mio amico Hani ed io eravamo seduti in una delle stanze. Quando abbiamo sentito il primo missile, siamo corsi per metterci al riparo. Poi, l'altro missile ha colpito la casa, siamo rimasti blocatti perchè il fuoco ci impediva di uscire"

L'autista di un'autombulanza dichiara: "Quando sono arrivato sulla scena, vi erano molte persone che stavano cercando di tirare fuori i corpi dall'auto. Io ho preso un sacchetto di plastica ed ho iniziato a raccogliere pezzi dei corpi sparpagliati. Poi ho trasportato tre persone all'Ospedale senza sapere se erano ancora morte o vive".

Il suo collega Ahmad che era in piedi dinanzi all'entrata dell'obitorio ha un moto di rabbia e dice:"Non posso continuare a vedere tutto questo crimine, quanto ancora durerà tutto questo? Brontola, poi si prende il capo fra le mani, lo agita e finalmente piange".

Mahmmoud al Zahhar parlando con il giornalista di Al Jazeera sostiene che: "Il Governo israeliano sta diventando pazzo. I crimini d'Israele sono impronunciabili dinanzi alla storia dell'uomo. Hamas compie operazioni suicide in relazione agli incesasanti crimini dell'entita sionista".

Il Ministro dell'informazione palestinese Nabili Amr, da parte sua dichiara che Israele con questo "scoppio" della violenza sta deragliando il processo di pace. In un'intervista ad Al Jazeera dichiara: "Israele ha dichiarato guerra (ai palestinesi), che mette il processo di pace su un filo."

Questa nuova ondata di violenza aumenta a 3.336 i morti durante l'Intifada, tre quarti di loro sono Palestinesi.

Note: Rosarita Catani e' una reporter indipendente che invia i suoi resoconti da Amman, Giordania, raccontando da un punto d’osservazione privilegiato cosa accade in Iraq e in medio oriente. I suoi report - pubblicati regolarmente sul sito www.peacelink.it - sono utilizzabili liberamente previa citazione della fonte e dell'autrice
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