Gli Usa scoprono il Sahara Occidentale
- 28 novembre 2004
gli Usa invitano il Marocco a rispettare gli accordi sul Sahara Occidentale
Il senatore americano Joseph Pitts ha richiamato, domenica 29, il governo marocchino a “rispettare” gli impegni presi in virtù degli accordi firmati con il Fronte Polisario affinché il referendum per l’autodeterminazione possa essere organizzato nel Sahara Occidentale. “Noi richiamiamo il Re e il governo marocchino a rispettare e applicare gli accordi firmati concernenti il conflitto del Sahara Occidentale e permettere così il referendum per l’autodeterminazione del popolo saharawi”, ha dichiarato Pitts alla stampa, in seguito alla 30esima conferenza europea di sostegno al popolo saharawi che si è tenuta a Saragozza il 26, 27 e 28 novembre.
Pitts, membro della commissione delle relazioni estere, vice presidente della commissione incaricata contro il terrorismo, la proliferazione nucleare e per i diritti dell’uomo al congresso, si è detto “onorato di partecipare, affianco ai delegati del mondo intero, a questa conferenza il cui scopo è di sostenere un diritto fondamentale come quello del popolo saharawi all’autodeterminazione e a vivere in pace sulla propria terra”.
Il senatore ha sottolineato d’avere “personalmente” affrontato con il presidente G. W. Bush la questione del Sahara Occidentale durante un incontro nel corso del quale quest’ultimo ha espresso il suo “appoggio al Piano Baker”. “ Il presidente Bush è addentro a questa questione e io conto di affrontarla di nuovo con lui”, ha detto, osservando che “sempre più membri del congresso si sentono interessati a questa questione e sono più attivi al riguardo”.
Il senatore ha sottolineato di aver insistito nel suo intervento in seduta plenaria alla conferenza sul carattere “illegale dello sfruttamento delle risorse naturali del Sahara Occidentale che è un paese occupato”.
Ha detto, inoltre, di aver lanciato un appello al Re e al governo del Marocco perché facciano un gesto, come quello che è stato fatto dal Fronte Polisario, liberando i prigionieri di guerra saharawi e rendendo conto della sorte degli scomparsi. Ha ricordato che in questo contesto il Fronte Polisario ha già liberato circa 2000 prigionieri di guerra marocchini. “Un tale gesto umanitario favorirebbe una soluzione pacifica” del conflitto, ha notato.
Trattando dell’accordo sul libero commercio che sta per essere firmato tra gli Stati Uniti e il Marocco, Pitts ha affermato di aver ricevuto delle “assicurazioni scritte dalla Casa Bianca che il Sahara Occidentale non è compreso in questo accordo.” “ Ora, attendiamo dall’amministrazione che faccia una dichiarazione ufficiale su questo impegno come quella che ci ha promesso nella lettera che abbiamo ricevuto”, ha aggiunto.
“Questo accordo non si applica al territorio del Sahara Occidentale e noi siamo contro tutti gli investimenti miranti allo sfruttamento delle risorse naturali del popolo saharawi senza il suo consenso”, ha proseguito.
Pitts ha sottolineato infine che il popolo saharawi rappresenta “un modello e un esempio nell’esercizio della democrazia e nella lotta, senza ricorso alla violenza per ottenere i suoi diritti”.
“Il meno che si possa fare per questo popolo è di vigilare affinché i suoi diritti siano garantiti e che le decisioni delle Nazioni Unite siano applicate”, ha concluso.
traduzione di Paola Maccioni per www.peacelink.it
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