Conflitti

L'ombra del golpe sulla giovane democrazia nigeriana

Nigeria: complotto per assassinare Obasanjo

La Nigeria e’ uno dei pochi paesi al mondo dove per un’amara ironia del destino, i colpi di stato non sono considerati un’anomalia politica, una breve parentesi all’interno di un normale processo democratico. Quando il 22 ottobre 2004 e’ apparsa la notizia che cinque persone sono state accusate di cospirare contro il governo federale di Olusegun Obasanjo, molti nigeriani hanno rivisto i fantasmi del passato, ossia i militari sempre pronti ad intervenire per “salvare il paese dal caos e dall’anarchia”.
1 dicembre 2004
Fonte: Vanguard, “Al-Mustapha and 3 others charged of coup plot”, http://www.allafrica.com, 22/10/2004.
IBE UWALEKE, “Coup trial in Nigeria”, Guardian, 22/10/2004, http://ocus.net.
EMMA NNADOZIE, TINA ANTHONY, “Al-Mustapha moved to Abuja-Why he was moved from Kirikiri?”, Vanguard, 01/02/2004.
IRINNEWS, “Nigeria: security agencies probe suspected coup plot”, http://www.irinnews.org, 02/04/2004.

Sua Eccellenza Presidente Olusegun Obasanjo Nigeria: complotto per assassinare Obasanjo

La notizia che cinque persone sono accusate di aver tentato di rovesciare il governo federale presieduto da Olusegun Obasanjo ha generato forte preoccupazione tra gli ambienti civili, e non pochi sospetti tra i politici locali e africani che vedono dietro questa situazione una grave crisi politica che investe il presidente.
Un’analisi di questa situazione si rende necessaria anche alla luce di una serie di crisi che stanno investendo l’Africa Occidentale dove tra tentativi di golpe e guerre civili, molti paesi mostrano enormi difficoltà`. La notizia del tentato colpo di stato in Ghana di fine ottobre, il processo ai mercenari in Guinea Equatoriale, lo stallo del dopoguerra civile in Liberia, e se a questo aggiungiamo la situazione esplosiva della Costa d’Avorio, dove la Nigeria partecipa ad una missione di peacekeeping nell’ambito ECOWAS, si capisce quanto sia alta la posta in gioco in un paese che, secondo l’amministrazione Bush, dovrebbe essere un bastione di stabilita` e di difesa nella lotta al terrorismo.

IN CINQUE SOTTO PROCESSO

La Nigeria e’ uno dei pochi paesi al mondo dove per un’amara ironia del destino, i colpi di stato non sono considerati un’anomalia politica, una breve parentesi all’interno di un normale processo democratico. Quando il 22 ottobre 2004 e’ apparsa la notizia che cinque persone sono state accusate di cospirare contro il governo federale di Olusegun Obasanjo, molti nigeriani hanno rivisto i fantasmi del passato, ossia i militari sempre pronti ad intervenire per “salvare il paese dal caos e dall’anarchia”.
I cinque imputati sono: il Maggiore Hamza al-Mustapha, il Colonnello Mohammed Ibn Umar Adeka, il Comandante Yakubu Kudambo, il Tenente Tijiani Abdallah, e il civile Mr. Onwuchekwe Okorie. Tutti gli imputati sono accusati di aver cospirato contro il Governo Federale della Repubblica Nigeriana, con il proposito di realizzare un golpe e assassinare il Presidente in carica Olusegun Obasanjo attraverso l’abbattimento dell’elicottero presidenziale.
L’accusa e` stata presentata dal Governo Federale per conto del Procuratore Generale della Federazione, Chief Akinlolu Olujinmi, ma rappresentato in giudizio davanti all’Alta Corte Federale nella capitale Abuja da Mr. Lateef Olasunkanmi Fagbemi, assistito da un team di sei avvocati provenienti dal Ministero di Giustizia.
Secondo gli atti di accusa, presentati il 07/10/2004, il presunto golpe era stato organizzato tra il 01/01/02 e l’08/03/2004, da Hamza al-Mustapha, ex Capo della Sicurezza durante il regime dittatoriale di Sani Abacha , accusato di essere il promotore, il finanziatore e la mente politica dietro il complotto. Il piano prevedeva l’abbattimento dell’elicottero presidenziale tramite un missile Stinger, i tenuti razzi di fabbricazione statunitense che tanta parte hanno avuto per esempio nella guerra in Afghanistan durante l’invasione sovietica, in modo tale da eliminare il presidente. Il resto del complotto prevedeva un’insurrezione militare, che secondo l’accusa coinvolge almeno 28 ufficiali della Nigerian Armed Forces.
I cinque imputati sono accusati di alto tradimento e cospirazione per rovesciare con l’uso della forza il legittimo governo della Repubblica Federale di Nigeria, e rischiano la pena capitale .

Gli atti di accusa presentati alla High Federal Court di Abuja
Ordine di accusa N. 1

Gli imputati: Maggiore Hamza al-Mustapha, Colonnello Mohammed Ibn Umar Adeka, Comandante Yakubu Kudambo della Nigerian Armed Forces (NAF), e Mr. Onwuchekwe Okorie residente al No.1 di Industrial Road, Apapa, Lagos;
Tra il 1 novembre 2002 e l’8 marzo 2004 a Lagos e in altre parti della Nigeria, entro la giurisdizione dell’Alta Corte Federale, generavano l’intenzione di rimuovere durante il suo mandato, in modo diverso dal corso costituzionale, il Presidente e Comandante in Capo delle Forze Armate della Repubblica Federale di Nigeria, e manifestavano questa volontà con i seguenti atti in chiara violazione della Sezione 41(a) del Criminal Code Act (CCA), Cap.77, Leggi della Repubblica Federale di Nigeria, e punibili secondo la stessa sezione.

1) Tra il 1 novembre 2002 e il marzo 2004, il Tenente-Colonnello Mohammed Ibn Umar Adeka, il Comandante Yakubu Kudambo, il Tenente Tijiani J. Abdallah e Onwuchekwe Okorie si incontrano in varie parti di Lagos, e diverse volte visitano il Maggiore Hamza al-Mustapha alla Kirikiri Maximum Security Prison e cospirano tra loro per rovesciare il Governo Federale della Nigeria;

2) Tra il 1 novembre 2002 e l’8 marzo 2004, il Tenente-Colonnello Mohammed Ibn Umar Adeka, il Comandante Yakubu Kudambo, il Maggiore Hamza al-Mustapha, il Tenente Tijiani J. Abdallah e Onwuchekwe Okorie assegnano a se stessi e ad altre persone dei compiti con il proposito di rovesciare il Governo Federale della Nigeria con la forza delle armi;

3) Tra il 1 novembre 2002 e l’8 marzo 2004, al Maggiore Hamza al-Mustapha fu assegnato il ruolo di finanziare il golpe attraverso Onwuchekwe Okorie. Il Tenente-Colonnello Mohammed Ibn Umar Adeka era il coordinatore del golpe. Il Comandante Yakubu Kudambo aveva il ruolo di coordinamento e reclutamento del personale per il complotto, mentre il Tenente Tijiani J. Abdallah aveva il compito di fornire le armi da utilizzare per il golpe;

4) Tra il 1 novembre 2002 e l’8 marzo 2004, il Maggiore Hamza al-Mustapha ha versato varie somme di denaro al Tenente Tijiani J. Abdallah con il proposito di facilitare l’acquisto di un missile Stinger d utilizzare per abbattere l’elicottero presidenziale con il Presidente a bordo;

5) Tra il 1 novembre 2002 e l’8 marzo 2004, il Maggiore Hamza al-Mustapha scrisse varie lettere, e fece diverse telefonate a varie persone per facilitare al Tenente-Colonnello Tijiani J. Abdallah i movimenti al fine di attuare il complotto;

6) Tra il 1 novembre 2002 e l’8 marzo 2004, il Maggiore Hamza al-Mustapha finanzio’ i viaggi del Tenente-Colonnello Tijiani J. Abdallah in Togo e Costa d’Avorio, dove negoziava con varie persone l’acquisto di un missile Stinger da utilizzare per abbattere l’elicottero presidenziale;

7) Tra il 1 novembre 2002 e l’8 marzo 2004, il Comandante Yakubu Kudambo preparava il messaggio, da trasmettere alla nazione, che annunciava i propositi del nuovo governo golpista;

8) Tra il 1 novembre 2002 e l’8 marzo 2004, Mr. Onwuchekwe Okorie visitava Hamza al-Mustapha nella prigione di massima sicurezza di Kirikiri, dal quale ricevette istruzioni ed enormi somme di denaro da consegnare ad altre persone coinvolte nel complotto;

Ordine di accusa N. 2

Gli imputati: Maggiore Hamza al-Mustapha, Colonnello Mohammed Ibn Umar Adeka e Comandante Yakubu Kudambo della Nigerian Armed Forces (NAF), e Mr. Onwuchekwe Okorie residente al No.1 di Industrial Road ad Apapa in Lagos, tra il 1 novembre 2002 e l’8 marzo 2004 a Lagos e in altre parti della Nigeria, entro la giurisdizione dell’Alta Corte Federale, cospiravate insieme ad altre persone commettendo la seguente violazione: Tradimento, punibile sotto la Sezione 37(1) del Criminal Code Act (CCA), Cap.77 delle Leggi della Repubblica Federale di Nigeria, 1990.

I retroscena del complotto

La notizia del presunto golpe e` stata in parte una sorpresa, ma in realtà già da mesi si parlava di un fantomatico complotto ai danni del governo federale. La natura dei cinque imputati del resto lascia poco spazio ai dubbi, ci sono ben tre ufficiali dell’esercito nigeriano, e soprattutto l’ex capo della sicurezza del regime di Sani Abacha, Hamza al-Mustapha. Questo dimostra che c’era un legame tra militari in carica, ex uomini della dittatura e civili interessati ad un cambiamento.
Le radici di questo complotto risalgono al 31 marzo 2004, quando il quotidiano nigeriano Vanguard pubblico` la notizia che il Maggiore Hamza al-Mustapha era stato trasferito ad Abuja dal DMI (Directorate Military Intelligence), per essere interrogato su “alcune materie di sicurezza nazionale”. Al-Mustapha era già in carcere dal 1999 per un numero di omicidi commessi tra il 1993 e il 1996, quando era in carica come capo della sicurezza nel regime sanguinario di Sani Abacha, tra i quali spicca l’assassinio di Kudirat Abiola e il tentato omicidio del giornalista Alex Ibru di Guardian . Al-Mustapaha era recluso nella prigione di massima sicurezza di Kirikiri ad Apapa a Lagos, quando e’stato trasferito dall’intelligence militare, e qui cominciano i misteri. Secondo il Vanguard il 1 aprile le autorità militari stavano fronteggiando una possibile insurrezione che minacciava la democrazia e lo spirito di corpo delle forze armate. Sempre secondo lo stesso quotidiano erano già 22 gli ufficiali sospettati e sottoposti ad interrogatorio, molti gli arrestati, ma il cui numero e` sotto segreto militare.
Il giorno del trasferimento di Al-Mustapha, la polizia di Lagos State circondò l’intera prigione di Kirikiri, per fronteggiare una possibile evasione, e il Commissario Young Arebamen giustificò così l’azione: “Non posso affermare che ci fosse in atto un tentativo di rapire al-Mustapha. Noi siamo intervenuti perché le autorità carcerarie ci hanno detto che era possibile un’evasione e abbiamo circondato la prigione per evitare che i prigionieri riuscissero in questo intento” .
A questo punto emergono con chiarezza alcuni elementi:
Primo, il trasferimento di Al-Mustapha non era un’ordinaria operazione di polizia. Il dispiegamento di reparti scelti della polizia federale attorno alla prigione di Kirikiri avvalora la tesi di una cospirazione in atto all’interno del luogo di detenzione, con pericolosi legami che si estendono all’esterno verso settori militari e civili;
Secondo, l’intervento dell’intelligence militare (DMI) dimostra che i servizi di sicurezza (State Security Service) erano al corrente di un elemento che non poteva essere spiegato con la semplice definizione “materie di sicurezza nazionale”;
Terzo, esisteva una fitta rete di relazioni, in grado addirittura di estendersi all’esterno del paese. In questo senso e` chiaro l’imbarazzo del governo federale nel divulgare la notizia, quando ha appreso che il Tenente Tijiani J. Abdallah si recava in Togo e Costa d’Avorio per trattare l’acquisto del missile Stinger. Innanzitutto sono due paesi membri dell’ECOWAS con i quali la Nigeria ha relazioni diplomatiche, e non sempre improntate al buon vicinato, inoltre nel caso della Costa d’Avorio e` necessario tenere conto che sul territorio e’ presente un contingente nigeriano nell’ambito ECOWAS. La sua presenza e’ necessaria per consentire il cessate il fuoco tra le parti in conflitto nella guerra civile. Cio` che preoccupa il governo federale e` la possibilità che si allarghi il fronte dei simpatizzanti del golpe, e la facilità nel procurarsi armi, specie in un paese che con grandi somme di denaro e corruzione rende facile il traffico illegale di armamenti.

Quali sono i motivi del tentato golpe?

Diversi sono i fattori che cementano questo fronte anti-Obasanjo: stipendi non pagati da mesi alle forze armate; generale insicurezza nel paese, dovuta a continui scontri etnici e religiosi; la lotta alla corruzione; l’accusa mossa al presidente di essere stato eletto con brogli alle ultime elezioni dell’aprile 2003 e di aver manipolato le recenti elezioni amministrative di marzo 2004.
Questo fronte, che si e’ aperto fin dalla sua elezione nel 1999 e si e` rafforzato nelle elezioni presidenziali del 2003, vede schierato una parte di militari colpiti dalla lotta alla corruzione, in specie quelle elite legate all’ex dittatore Sani Abacha; le elite musulmane del nord del paese piu’oltranziste, che hanno adottato la shari ‘a in 12 stati e vedono nello stato secolare e laico voluto da Obasanjo un’eresia; un blocco politico composto da potenti governatori del nord e legato all’ex dittatore Muhammadu Buhari , candidato alle elezioni del 2003 e sconfitto da Obasanjo.
Una delle ragioni che accomuna queste parti e` proprio la lotta alla corruzione che Obasanjo ha cercato di attuare fin dal suo primo mandato presidenziale, che ha coinvolto molti militari del passato regime militare, i quali si erano arricchiti grazie alle loro infiltrazioni nelle cariche dello Stato e stringendo contatti con le potenti oligarchie finanziarie del sud della Nigeria. Questa casta di militari-burocrati-imprenditori che ha visto la nascita con il regime di Ibrahim Badamasi Babangida, grazie alle massicce privatizzazioni richieste dal FMI nel 1986, si e’ poi allargato specie durante il regno del terrore di Abacha. Nel momento in cui sono stati bloccati i conti in Svizzera di personaggi legati all’ex dittatore, il figlio Mohammed, e’ finito sotto inchiesta, la rimozione con la pensione forzata per molti ufficiali dell’esercito, il risentimento verso il presidente e` esploso con chiarezza, e del resto una delle figure chiave di complotto e’ proprio Al-Mustapha.
Questa contestazione, legata alla denuncia di brogli elettorali e della situazione di caos e anarchia che avvolge il paese, ha fatto breccia tra ufficiali e soldati, colpiti da crisi economica e scarsa protezione, insoddisfatti delle scelte governative. Questo blocco vede quindi nel presidente un chiaro ostacolo ai propositi di mantenere inalterati i privilegi di una casta, e dall’altra di rendere i militari i protagonisti assoluti della scena politica nigeriana, sempre pronti ad intervenire e manipolare i governi civili, ossia secondo la formula coniata dal Maggiore Nzeogwu, che molti militari considerano attuale: “Stand behind them with our hands on the trigger”, “stare dietro di loro (i governi civili) con le nostre mani sul grilletto”.

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