QUATTRO SOLDATI AMERICANI UCCISI A BAGHDAD. LA GUERRA CONTINUA
BAGHDAD, 19 giugno 2003- Bush dichiara la fine della Guerra, ma la guerra
continua. Una guerra sottile, invisibile che si cerca di tenere all’oscuro.
L’amministrazione americana, non si aspettava certo di trovare una
resistenza così tenace, dopo aver “liberato” il paese dal suo oppressore
Saddam.
Il popolo iracheno ha piu’ volte manifestato la propria intolleranza nei
confronti delle forze occupanti. Un’intolleranza che le forze d’occupazione
non hanno dato peso e che hanno cercato di sopprimere con la forza. Cosi’
muoiono gli iracheni per la repressione esercitata dagli americani e muoiono
I soldati delle forze di colazione per I continui attacchi eseguiti dalla
resistenza irachena.
La televisone araba Al Jazeera, riporta le immagini dell’attacco subito
dalle truppe americane a Dura nel Sud di Baghdad. Il veicolo su cui
viaggiavano i soldati americani era parte di un convoglio che transitava
nell’area. La resistenza irachena ha aperto il fuoco e quattro soldati
americani sono morti.
Al Jazeera, mostra le immagini degli iracheni, che dopo l’uccisione dei tre
soldati, prendono una tanica di benzina e danno fuoco al veicolo.
Le truppe americane subiscono un’altro attacco, sempre nel sud di Baghdad,
nella città di Al –Iskandariya. Un soldato americano è stato ucciso ed altri
due sono stati feriti gravemente.
Stamattina, ai funerali dei loro colleghi, i soldati dell’ex armata
irachena, lanciano un ultimatum alle forze d’occupazione: “Noi siamo
soldati, siamo armati, siamo pronti a combattere ed a morire un’ultimatumIn
another attack, a U.S. army medic was killed and two other
Ai funerali dei loro colleghi, I soldati dell’ex armata irachena lanciano un
ultimatum alle forze d’occupazione americane: “Siamo soldati, siamo armati,
siamo pronti a combattere ed a morire. Non siamo soldati di Saddam, noi
siamo soldati pronti a difendere il nostro paese”.
Amman, Giordania, raccontando da un punto d’osservazione privilegiato cosa
accade in Iraq e in medio oriente. I suoi report - pubblicati regolarmente
sul sito www.peacelink.it - sono utilizzabili liberamente previa citazione
della fonte e dell'autrice
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