Conflitti

LE IMBOSCATE CONTINUANO. UN MARINES UCCISO

30 giugno 2003
Rosarita Catani

BAGHDAD, 27 giugno 2003– Un’altro soldato americano è stato ucciso e nove sono stati feriti in un imboscata vicino An Najaf, circa 130 chilometri a sud di Baghdad.
Gli ufficiali americani continuano a minimizzare i continui attacchi contro le loro truppe, adducendo che non vi sono ribellioni nazionali coordinate. Ma, il sangue che scorre per le strade, i veicoli completamente distrutti fanno pensare ad una realta’ differente.
Notizie di attacchi alle forze americane diventano sempre piu’ frequenti. Le informazioni, molte volte vengono riportate da testimoni che si trovavano sulla scena dell’attacco.
Il canale arabo Al Jazeera, sfoggia dei documenti rilasciati da due gruppi che si assumono la responsabilita’ dei recenti attacchi contro le forze americane. Il primo documento, rilasciato da un gruppo che si identifica come i Mujahedeen della Setta vittoriosa, invita gli iracheni dall’allontanarsi “dai luoghi dove sono spiegate le forze americane” e promette di “pianificare attacchi contro le forze d’occupazione nei prossimi giorni”.
Il secondo documento, mostrato invece, è firmato da un altro gruppo :“Resistenza Popolare per la Liberazione dell’Iraq”. Il gruppo nel documento invita intellettuali, esperti in esplosivi, movimenti di liberazioni e “tutti quelli che si augurano di prendere delle rivincite sull’America” a venire in Iraq.
Il corrispondente di Al Jazzera a Baghdad, Wadah Khanfar, afferma che i gruppi sono sicuramente organizzati militarmente, ma fa notare che il canale arabo non puo’ verificare i due documenti.
Il portavoce dell’esercito americano, il maggiore William Thurmond, continua a dare poca importanza agli attacchi avvenuti in questi giorni contro le loro truppe. Thurmond dichiara che gli agguati sono stati effettuati da membri del partito Baath, mentre un altro militare afferma che gli attacchi sono “militarmente insignificanti”.
Gli attacchi contro gli americani saranno anche “militarmente insignificanti” come li definiscono i militari statunitensi, pero’, è certo che le forze d’occupazione si sono incrociate in una guerriglia, come dimostrato dagl’ultimi avvenimenti:
- una bomba che esplode, giovedi’, contro un veicolo militare USA sulla strada che da Baghdad conduce all’aeroporto. Ucciso un soldato americano ed un altro ferito.
- Un attacco con granate ad un convoglio militare americano a Baghdad, uccidono due impiegati iracheni. Le truppe americane evacuano i due corpi dal veicolo danneggiato, sporco di sangue e vetri rotti.
- giovedi’ pomeriggio, distruzione di un carro armato americano a 30 chilometri a sud di Baghdad. Testimoni che hanno assistito alla scena affermano che vi sono state diverse esplosioni.
- Mercoledi’ un convoglio americano viene attaccato dalla resistenza irachena con bombe a mano.
- Attaccato un pozzo di petrolio vicino Ishaqi a 70 chilometri a nord ovest di Baghdad.
Contro questi attacchi le forze d’occupazione hanno risposto in maniera aggressiva punendo la popolazione civile irachena. I soldati americani a Khaldiyah, 60 chilometri da Baghdad, irrompono in tre case ed arrestano quattro uomini, sospettati di compiere imboscate contro le forze americane.
Un plotone composto da 35 soldati entra nelle case ed una vecchia donna urla: “Cani! Siete dei cani!”

Note: Rosarita Catani e' una reporter indipendente che invia i suoi resoconti da Amman, Giordania, raccontando da un punto d’osservazione privilegiato cosa accade in Iraq e in medio oriente. I suoi report - pubblicati regolarmente sul sito www.peacelink.it - sono utilizzabili liberamente previa citazione della fonte e dell'autrice
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