R.D. Congo: militari governativi fermano avanzata milizie M23 (Agenzia DIRE 4.2.2025)

R.D. CONGO. RIBELLI RESPINTI A NYABIBWE, BUKAVU TRATTIENE RESPIRO FONTI IN CITTÀ A 'DIRE': ANNUNCIATA TREGUA MA ATTENTI A RUANDA (DIRE) Roma, 4 feb. - "I militari congolesi, con il supporto di un contingente del Burundi e dei partigiani Wazalendo, hanno respinto il Mouvement du 23 mars presso il colle di Nyabibwe, a circa cento chilometri da qui": a condividere la notizia con l'agenzia Dire sono fonti a Bukavu, capoluogo della provincia del Sud Kivu, nell'est della Repubblica democratica del Congo. I fatti, stando alle informazioni disponibili, risalgono alla giornata di ieri. E sempre ieri, in serata, il gruppo ribelle Mouvement du 23 mars (M23) ha annunciato un cessate il fuoco. "E' stata una decisione unilaterale, motivata con ragioni umanitarie" spiegano le fonti. "Non vorremmo però si ripetesse quanto accadde nel 1996, dopo due settimane di combattimenti nel Nord e nel Sud Kivu: la tregua allora servì al Ruanda solo per riorganizzarsi e preparare gli assalti finali, verso Kalemie a sud e verso Butembo e Bunia a nord". La regione dei combattimenti si affaccia sul Lago Kivu, che segna il confine tra la Repubblica democratica del Congo, a ovest, il Ruanda, a est, e il Burundi, a sud-est. I ribelli dell'M23 hanno preso il controllo della città settentrionale di Goma la settimana scorsa. Le sue unità, sostenute secondo il governo del Congo e le Nazioni Unite da reparti dell'esercito del Ruanda, si sono poi spostate in direzione sud. A Nyabibwe, però, riferiscono alla Dire, sono state fermate e respinte circa 15 chilometri più a nord. Le fonti tornano sui fatti di Goma, caduta la settimana scorsa sotto il controllo dell'M23: "Video diffusi stamane anche sulle reti sociali hanno mostrato soldati ruandesi entrati in città; d'altra parte, neanche gli uomini dell'M23 sono congolesi, come conferma il fatto che non parlano né swahili né francese". A Bukavu, invece, la situazione sembra stabilizzarsi. "La vita va avanti, nonostante le agenzie delle Nazioni Unite abbiano fatto partire i loro dipendenti" riferiscono dalla città. "Speriamo che un aiuto possa arrivare dal vertice della Comunità dell'Africa orientale, che è previsto per sabato a Dar es Salaam, in Tanzania: potrebbero partecipare sia il presidente congolese Felix Tshisekedi che il ruandese Paul Kagame". Secondo le fonti, al centro della contesa ci sono in particolare i distretti meridionali del Nord Kivu. "Un'area estesa come il Veneto, con giacimenti di coltan, cobalto e rame di un valore stimato in 24mila miliardi di dollari" dicono da Bukavu: "E' una ricchezza decisiva per l'industria elettronica globale, che il Ruanda vuole annettere o comunque controllare, utilizzando magari la carta etnica o della lotta contro milizie coinvolte nel genocidio dei tutsi del 1994 per giustificare pretese che in realtà hanno solo una motivazione economica". Il riferimento è a un gruppo armato noto come Forces démocratiques de libération du Rwanda (Fdlr), composto perlopiù da combattenti di origine hutu. "Molti di loro sono morti nei combattimenti e comunque secondo l'Onu anche tenendo in conto i loro figli non sono più di 200 o 300" dicono le fonti: "Troppo pochi per giustificare le sofferenze inflitte da questo conflitto a centinaia di migliaia e anzi a milioni di persone". (Dire) 12:34 04-02-25