«Un trattato non basta: non dobbiamo mai dare per scontato che gli impegni presi sulla parola e quelli firmati su un pezzo di carta siano veramente mantenuti. Costruire la pace in Sudan è un'operazione a lungo termine». Marina Peter in Scommessa Sudan, 2006
Qual è stato, esattamente, il ruolo della Chiesa cattolica durante il genocidio in Rwanda? NDAHIRO TOM, un commissario rwandese per i diritti umani, dimostra la profonda complicità storica e politica della Chiesa nella vicenda e la invita a riconquistare la sua credibilità contribuendo al processo di giustizia.
Due anni di crisi in Darfur e la situazione umanitaria, politica e le condizioni di sicurezza stanno peggiorando. Continuano a venire commessi crimini atroci, la popolazione sta morendo in gran numero a causa della malnutrizione e delle malattie e incombe una nuova carestia
22 marzo 2005
La storia di Nafissa, una ragazza violentata dai Janjaweed
Gheddafi ha criticato il richiamo fatto da Annan a UE e Nato perchè intervengano in aiuto alla crisi umanitaria che si sta sviluppando nella regione del Darfur perchè ciò rischierebbe di crearee una situazione simile a quella irachena
15 febbraio 2005
Giallo sulla possibile morti di quattro manifestanti per mano dell'esercito
Riprende la lotta delle popolazioni locali contro le multinazionali del petrolio del Delta del Niger, come due anni fa occupata la stazione di Escravos. La compagnia accusata di non rispettare gli accordi del 2002, e mentre la popolazione riprende le proteste, purtroppo si registra il solito bollettino di guerra.
In Congo Brazzaville sta per arrivare il presidente francese Chirac. Arriva domani, venerdì 4 febbraio. Insieme agli esperti africani dovrebbe trovare una posizione comune, (comune agli stati dell’Africa centrale: Angola, Camerun, Centrafrica, Congo, Gabon, Guinea Equatoriale e Repubblica Democratica del Congo), in materia di gestione e preservazione delle risorse boschive e faunistiche dell’area centro-africana; per l’istituzione di finanziamenti duraturi; per il rinforzo dei programmi sulle aree protette, specialmente quelle transfrontaliere; per lo sviluppo di sinergie all’interno di tutte quelle istituzioni che si occupano di tali materie. Questo comprende anche la discussione sulle risorse del bacino del Congo, sullo sfruttamento di materiali minerari e petroliferi.
Tutto passa dalle mani del presidente Afwerki e di pochi fidati uomini del partito: assetti istituzionali e militari, scelte politiche, programmi economici. Chi dissente, salta. L’opposizione eritrea all’estero, Amnesty International e il parlamento europeo denunciano gravi abusi. Ma nessuno ascolta. Soprattutto la Farnesina.
Il coordinamento della sotto-commissione di assistenza e reinserimento per le vittime delle mine, sostiene che le tecniche utilizzate nel paese sono antiquate
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