Comprare dai produttori locali: dove e perche'
"Per capire quanto sia grave il problema legato ai "km del cibo", nel 2003 un giornale inglese, il Guardian, ha comprato un paniere contenente 20 prodotti freschi. Vi erano incluse pere dall'Argentina, piselli dal SudAfrica, pomodori dall'Arabia saudita e insalata dalla Spagna.
La distanza totale percorsa dal cestino era di 100.000 miglia, equivalente alla meta' della distanza Terra-Luna!
Come siamo giunti a questo risultato? La risposta si chiama globalizzazione. Alla ricerca del profitto migliore, i supermercati si riforniscono dai produttori che possono fornirgli i prodotti al momento giusto e al prezzo giusto. Se questo significa importare i fagiolini dal Kenya anziche' dalla calabria, allora cosi' sia.
Questa scelta non e' gratis. Ci costa un alto prezzo in termini di inquinamento relativo al trasporto del cibo.
La risposta a tutto cio' e' una sola: comprare locale. Non solo: poiche' il modo di distribuzione del supermercato e' centralizzato, il cibo del supermercato comunque viaggia diverse volte, per essere impacchettato e ridistribuito. Dunque laddove possible e' necessario acquistare dal locale contadino, fruttivendolo, mercato, gruppo di acquisto solidale.
In ogni caso, se state facendo la spesa in un supermercato, prediligete il cibo proveniente dall'Europa, che piu' probabilmente' e' arrivato via camion o via nave, e non via aereo.
E se il vostro supermercato o produttore non vi segnalano da dove sta arrivando il cibo: chiedetelo." (Fonte: A good life - The guide to ethical living. Leo Hickman)
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