5 motivi per preferire cosmetici eco-bio.

Affrontare la giungla degli ingredienti cosmetici non solo si può, ma vale la pena!
5 giugno 2006
Barbara Righini

Sono trascorsi ormai più di sei anni da quando ho scoperto con stupore quante sostanze inquinanti e dannose sono contenute nei prodotti che utilizziamo quotidianamente per detergere, proteggere, profumare e abbellire la nostra pelle.
Qualche esempio? Derivati petroliferi, siliconi e sostanze non biodegradabili, rilasciatori di formaldeide, molecole di cui ancora non è certo l'effetto a lungo termine, e così via.

Sebbene i cosmetici accompagnino ogni giornata di donne, uomini (sì, la schiuma da barba è un cosmetico e sì, anche il sapone, gli shampoo e i bagnoschiuma lo sono!) e bambini, solo da poco tempo sono entrati nel mirino dei consumatori critici.
Una rivista come "Il Salvagente" sta stampando, per esempio, allegati dedicati a varie tipologie di prodotto, ciascuno analizzato da diversi punti di vista, tra i quali anche quello delle sostanze in esso contenute.

Nonostante cio', la cosmesi ecologica è ancora merce rara, si trova pochissimo nelle profumerie, poco nelle erboristerie, meno nelle farmacie - paradossalmente invece sono da poco comparse alcune linee nella grande distribuzione! - e il consumatore che, ignaro, sceglie di farsi consigliare dal negoziante, confidando nella sua competenza, rischia di tornare a casa con un sedicente "balsamo alle erbe" che contiene sì estratti vegetali, ma anche sostanze altamente inquinanti come il cetrimonium chloride.

Consumare criticamente nell'ambito della cosmetica è dunque un'impresa disperata? No, ti serve solo tanta pazienza, perchè una volta trovata la strada giusta, difficilmente tornerai indietro.

Ecco, in sintesi, i motivi per cui vale la pena scornarti con l'INCI[1], scontrarti con commessi incompetenti, fare lo slalom tra gli ecofurbi:

1. Non inquini più del necessario.

Dobbiamo scendere a compromessi tutti i giorni: l'auto contribuisce allo smog, il computer è pieno di metalli inquinanti, il cibo biologico non sempre è alla portata di tutti per i prezzi non propriamente friendly.
Utilizzare una crema eco-bio significa non immettere nell'ambiente ulteriore petrolio, ulteriori molecole non biodegradabili, ulteriori miscele inquinanti delle acque - e dei pesci, poveri loro.
Sì, il tuo vasetto da 50 ml conterrà solo pochi milligrammi di questi componenti, ma moltiplicali per tutti i vasetti in possesso delle persone del tuo quartiere, della tua città, della tua regione e dell'Italia tutta... vedi l'ago della bilancia spostarsi verso misure molto più importanti? Puoi contribuire a farlo scendere.

2. Non *ti* inquini.

Rifletti. Sei preoccupato dell'inquinamento ambientale? Immagino di sì, come chiunque. Ma l'ambiente cos'è di preciso? Forse stai visualizzando boschi, fiumi, montagne e mari tropicali, immagini lontane da te. Ma l'ambiente è qualcosa di più ampio. Tu, in quanto essere umano, inali ossigeno e restituisci anidride carbonica, ti nutri e produci rifiuti. Anche tu sei parte dell'ambiente. Quindi, più l'ambiente è inquinato, più la tua pelle, che è la parte di ambiente più vicina a te, ne risente.

Inoltre: ha senso pensare a mantenere puliti i boschi e i fiumi, mentre continui a usare petrolio su te stesso?

3. Impari a conoscerti.

Lo sai come funziona un cosmetico tradizionale? Forse no. Provo a spiegartelo in due parole.

La maggior parte delle creme in commercio contiene petrolatum. Vaselina, Mineral Oil, Paraffinum liquidum sono analoghi, e sono ottenuti dalla raffinazione del petrolio.
Bene, per anni si è sostenuto che il petrolatum fosse il miglior idratante. Lo sostenevano e continuano a sostenerlo, per la precisione, i maggiori dermatologi e cosmetologi statunitensi. Un caso? Lascio decidere voi. Uno dei più grandi cosmetologi italiani, Gianni Proserpio, è invece di parere opposto.
Dicevo, il petrolatum sarebbe idratante. Ma come funziona un'idratante?
Beh, siccome la pelle è impermeabile - deve esserlo proprio per mantenere la sua funzione protettiva - non può ricevere acqua dall'esterno. In altri termini, se immergete una mano nel lavandino pieno d'acqua, quando la estraete la quantità d'acqua nel lavandino è rimasta la stessa, non l'avete certo assorbita.
Quindi, poichè non può aggiungere acqua, l'unico potere idratante di un cosmetico è quello di impedire che l'acqua presente naturalmente nella pelle evapori completamente.
Il potere idratante della paraffina è dunque quello di formare una vera e propria barriera tra l'epidermide e l'ambiente.
Ma tale barriera è innaturale. E' composta da molecole estranee a quelle che compongono lo strato idrolipidico (miscela di grasso e acqua distribuita su tutta l'epidermide, costituisce il fattore di idratazione naturale, ovvero la prima protezione naturale della pelle). La "respirazione" della pelle viene ostacolata. I germi presenti restano intrappolati dallo strato petrolifero e possono provocare irritazioni e favorire l'acne, specialmente su pelli già predisposte.

Hai la pelle delicata ma che si lucida? In moltissimi casi l'eccesso di untuosità è causata dal petrolio e dalla sua azione di "soffocamento". Ci sono neonati che soffrono addirittura di dermatiti da petrolatum. Poverini, appena venuti al mondo e già a contatto con gli inquinanti! I prodotti per bambini sono, infatti, quelli più a rischio, da questo punto di vista.

Un'altra categoria di molecole presenti ovunque è quella dei siliconi.
Vengono usati perchè danno piacevolezza alla texture. Vi fanno dire "che pelle liscia! che capelli lucidi!" appena stesa la crema o usato il balsamo. Ma ad essere liscio è il silicone, ad essere lucido è sempre il silicone. Che ricopre tutto come una patina di cellophane, nascondendo le magagne. Infatti appena smetti di utilizzare il prodotto, la pelle torna come o peggio di prima.

Hai le gambe che si riempiono di squamette dopo un giorno senza idratante? Quasi certamente è colpa del silicone, che è anche un potente solvente.
A volte non sei tu il caso disperato, ma il prodotto che usi.

Quando smetti di spalmarti addosso simili molecole, le gote riprendono colore. Molte persone hanno notato minor untuosità e/o minor secchezza. Finalmente puoi vedere il vero volto della tua pelle e non quello che ti viene mostrato dalle paraffine e dai siliconi. Impari a riconoscere le tue reali esigenze e ad assecondarle.
La cosmesi eco-bio è educativa.

4. Spendi il giusto prezzo.

Non è vero che i cosmetici eco-bio costano tanto. Ci sono tante fasce di prezzo anche in questo settore.
La differenza sostanziale è che in profumeria puoi spendere anche 60€ per 30 ml di fluido a base di siliconi. Che ai produttori costano pochissimo - così come i petrolati.
Fluidi eco-bio da 60€ non ce ne sono tanti, ma quelli che ci sono, almeno, non spacciano per miracoloso un composto fatto con qualche erbetta annegata nella plastica!
Molte creme eco-bio, inoltre, durano molto di più che le equivalenti tradizionali, perchè più concentrate.

5. Ridi in faccia alla pubblicità.

Imparando a leggere le etichette vivrai una vera e propria "caduta degli Dei". La crema prodigiosa pubblicizzata dalla meravigliosa modella su tutte le riviste verrà espulsa dall'elenco dei tuoi oggetti del desiderio non appena realizzerai cio' che contiene e quanto vogliono fartelo pagare.
Non è liberatorio?

Se i motivi che ti ho illustrato ti sembrano validi, puoi iniziare anche tu ad avventurarti nel magico mondo del consumo critico in cosmesi. Come? Cominciando a controllare quello che hai in casa.
Puoi farlo qui: www.biodizionario.it.
Non spaventarti. Non buttare tutto. Non pensare che farcela è impossibile.
Un passo alla volta, e capire diventerà sempre più facile.

[1] INCI: elenco degli ingredienti contenuti nel cosmetico.

Note: www.biodizionario.it
www.saicosatispalmi.org
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