Pecoraro: «Adesso serve il decreto»
Nuota controcorrente il ministro all'Ambiente Pecoraro Scanio, ma almeno nuota. Dice che «l'acqua è un bene comune che non può essere privatizzato», promette che «il governo con questa moratoria si è impegnato a mantenere pubblica la proprietà dei servizi idrici», ma ammette anche che «il percorso non sarà molto semplice». Per ora gli ambientalisti, e tutti coloro che si battono contro la privatizzazione dell'acqua, segnano un importante punto a favore. Ma non è ancora abbastanza.
La moratoria che blocca i processi di privatizzazione dell'acqua, considerate le forti pressioni a privatizzare, era una esigenza immediata. Ma è abbastanza per garantire che l'acqua venga considerata da tutto il governo dell'Unione come un bene pubblico?La moratoria è un primo atto concreto di coerenza con quello che c'era scritto nel programma dell'Unione, ma non è un segreto che nel governo ci siano sensibilità diverse. Adesso dobbiamo cercare gli strumenti per fare in modo che entri in vigore il prima possibile, inserendola in un decreto legislativo per evitare che degeneri la situazione in alcune parti del paese.
Adesso cosa succede dove è già stata presa la decisione di privatizzare l'acqua?Dobbiamo verificare caso per caso con quali modalità sono state condotte queste privatizzazioni. Credo che in molti casi ci troveremo di fronte a procedure irregolari, a privatizzazioni che sono state fatte senza nemmeno tenere conto delle risorse idriche esistenti. Conosciamo tutti la situazione degli acquedotti colabrodo...Dobbiamo senz'altro rivedere tutte le privatizzazioni già fatte e in corso, per esempio sto pensando al caso di Palermo.
Nei prossimi giorni nascerà un comitato di ministri ad hoc per affrontare la questione, e ci saranno anche Pierluigi Bersani, Tommaso Padoa Schioppa e Emma Bonimo. Parliamoci chiaro: c'è poco da stare tranquilli...Ci siamo anche io e il ministro Ferrero, noi due abbiamo posizioni abbastanza chiare. Non penso che la riunione ministeriale debba portare per forza a una mediazione, credo che bisognerà discutere sul modo in cui si dovrà eliminare l'obbligo di fatto a privatizzare i servizi idrici, e su come si dovrà arrivare ad offrire un sistema di qualità per tutti.
Si può arrivare a un decreto in tempi brevi, oppure assisteremo ai soliti passi indietro dei soliti ministri privatizzatori?Abbiamo questa necessità e dobbiamo fare in fretta, ma so per certo che non sarà un percorso molto semplice. Dobbiamo offrire agli enti locali la possibilità di gestire l'acqua pubblica in modo diverso dal formare una Spa, e dobbiamo almeno riuscire a dare la possibilità di scegliere a tutte quelle amministrazioni che hanno già avviato un percorso di consapevolezza.
Una questione cruciale a livello globale...Tutti i governi del mondo stanno affrontando la questione delle risorse idriche, anche alla luce di quanto è emerso nel corso della conferenza internazionale sul clima di Parigi. Ho dato indicazioni all'industria e all'agricoltura perché gli sprechi non possono più essere tollerati. E' inutile lottare per un bene comune da difendere se poi viene sprecato.
Articoli correlati
- Grazie alla costante mobilitazione dei movimenti sociali
Argentina: sconfitta storica per le multinazionali del litio
Lo scorso 25 marzo il Tribunale provinciale catamarqueño ha proibito al governo della regione di concedere di nuovi permessi alle multinazionali per l’estrazione del litio22 aprile 2024 - David Lifodi - Citizen science per il fiume Tara
Le osservazioni al progetto di dissalatore presentate alla Commissione Ambiente di Taranto
La cittadinanza si è mobilitata a difesa del fiume Tara e il Comune ha avviato una fase di ascolto e di approfondimento sulla difesa di un luogo molto caro ai tarantini.Fulvia Gravame - Citizen science
Questionario sul fiume Tara
Si è adottata una metodologia di analisi di Economia Ambientale, riconosciuta ed applicata in molti casi nazionali e internazionali.28 novembre 2023 - Fulvia Gravame - Un'altra battaglia per Taranto
E' nato un comitato contro il dissalatore del fiume Tara
Dopo i presidi sul fiume Tara del 30 aprile e dell'8 ottobre 2023 e le audizioni nella Commissione Ambiente del Comune di Taranto, è nato un coordinamento di associazioni e cittadini per costruire azioni unitarie a difesa del fiume Tara.28 novembre 2023 - Fulvia Gravame
Sociale.network