Dove scorre la democrazia
La raccolta delle firme per la legge di iniziativa popolare per il diritto all'acqua, contro la sua privatizzazione, avrà oggi una tappa importante, con la presentazione al Parlamento delle firme raccolte. E' un momento simbolico molto chiaro. La popolazione afferma di avere fatto la propria parte; ora tocca ai suoi rappresentanti che devono procedere, seguendo le indicazioni ricevute ed emerse nel corso di alcuni mesi di campagna, lungo tutto il paese.
L'acqua è di tutti; l'acqua è importante, è un diritto, va difesa contro tutti gli sprechi, contro chi vuole appropriarsene, vuole farne una merce rara e preziosa. L'acqua, insomma è un bene comune, tema centrale della nostra democrazia. La campagna di massa ha reso tutto questo facile da capire, come diceva Bertolt Brecht, parlando di un'altra cosa.
La democrazia, per esempio, è facile da capire, meno facile da spiegare. Tutti sanno ormai che non si tratta di votare ogni paio di anni e poi stare a vedere, disinteressarsi di tutto; aspettare che il vecchio partito, con un abito nuovo, o quello vecchio rimesso in ordine, si rifaccia vivo e chieda un nuovo consenso. Ma neppure sarà sufficiente ripromettersi: «la prossima volta non mi vedranno neanche»: il fatto è che la democrazia scorre via subito, come se galleggiasse sull'acqua. Democrazia è anche e soprattutto ascoltare, imparare, discutere, conoscere, convincere, scegliere; e poi fare. I modelli sono ormai tanti: da molte parti si inventano modalità adatte a quel particolare caso. Valle Susa è solo uno di essi, anche se il più noto e importante. Democrazia è insomma il voto e il discorso pubblico; e da questo punto di vista quello dell'acqua è un esempio preciso.
Tutti abbiamo imparato dei fiumi e dei deserti, delle dighe e dei popoli evacuati da villaggi e città: ogni paese del mondo ha pianto il suo Vajont. Tutti noi conosciamo i conti della vita e della morte, della sete e della fame, scritti sull'acqua. E' stato scritto un Contratto mondiale per ribadire il diritto di tutti gli umani, di tutti i viventi, a disporre dell'acqua necessaria: acqua di tutti, che nessuno può captare a proprio vantaggio esclusivo, sotto la responsabilità di tutti: di tutto questo si è parlato e discusso nel corso di alcuni mesi in gran parte d'Italia. Ora è l'occasione di non mollare.
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