Acqua pubblica, i movimenti affidano 400mila firme a Bertinotti

Le quattro carovane che dal 24 giugno hanno percorso l'Italia sono arrivate a Roma con una legge di iniziativa popolare per la pubblicizzazione delle risorse idriche
11 luglio 2007
Lorenzo Tondo
Fonte: Liberazione (http://www.liberazione.it)

Missione compiuta. La lunga marcia delle carovane per l'acqua è approdata ieri a Roma, dove i rappresentanti dei forum hanno incontrato il presidente della Camera Fausto Bertinotti per consegnargli le 406.626 firme raccolte a sostegno della proposta di legge popolare sull'acqua. Uno straordinario risultato a cui hanno aderito oltre 80 reti nazionali e più di mille realtà territoriali. L'acqua come diritto inalienabile e bene comune; 50 litri a persona come quantitativo minimo giornaliero gratuito; istituzione di un fondo nazionale per il finanziamento dei progetti nel sud del mondo. Sono questi i punti principali della proposta, sponsorizzata e diffusa dalle quattro carovane che dal 24 giugno al primo luglio hanno percorso tutta l'Italia, toccando i territori in cui sono nate vertenze sul tema dell'emergenza idrica.
«E' un iniziativa importante sul terreno della partecipazione alla democrazia, che coglie una sensibilità molto diffusa su un tema strategico nella vita delle persone, delle comunità e del mondo, come quello dell'acqua, facendone un terreno d'iniziativa politica con una proposta legislativa». Lo ha detto il presidente della Camera al termine dell'incontro con i rappresentanti dell'iniziativa. «Io penso - ha infine concluso Bertinotti - che le istituzioni debbano considerare la proposta legislativa come degna della massima attenzione». Molto soddisfatti anche i responsabili del progetto, tra i quali Vincenzo Miliucci, Cobas del lavoro privato, che ha affermato: «Adesso l'impegno è quello di riuscire a spingere la Camera affinché la proposta abbia una corsia preferenziale. E' una grande opportunità di ristabilire quel rapporto tra Parlamento e cittadini, che le istituzioni sembrano aver perso».
Il cammino della proposta non si prospetta però facile. Gli ostacoli sono tanti. Lo scempio privatistico dell'acqua in Italia ha un nome: si chiama Galli ed è una legge del 1994 peggiorata dai governi regionali. Lo scorso 13 giugno la Camera ha approvato la moratoria degli affidamenti dei servizi idrici, che raccoglie alcune indicazioni della proposta dei forum. Marco Bersani, uno dei leader del movimento, spera che «anche il Senato approvi la moratoria, per evitare l'accelerazione delle privatizzazioni nelle regioni». Gli fa eco Mirko Lombardi, responsabile ambiente del Prc che ha contribuito all'iniziativa dei forum: «La privatizzazione dell'acqua è una bestemmia. Il buonsenso comune rigetta l'idea di trasformarla in merce. Ora comincia il lavoro parlamentare e continua l'impegno di Rifondazione e del movimento per un'altra economia fondata sui beni comuni». La partita non è ancora chiusa, come segnala Corrado Oddi, della Funzione pubblica Cgil: «Il ministro Lanzillotta insiste a dire che al Senato si deve intervenire sul testo sulla moratoria approvato dalla Camera. Ma è bene che si rassegni: il testo non deve essere modificato - dice - e le privatizzazioni devono essere bloccate fino a quando ci sarà la nuova legge». A preoccupare sono infatti le realtà locali. Il 17 giugno la Provincia di Palermo ha affidato la gestione dell'Ato 1 a una gestione mista, sfidando a viso aperto la moratoria approvata dalla Camera. Ma il problema non riguarda solo il meridione. Miliucci segnala che al nord «già si parla della creazione di maxiaziende di utility che - spiega - devono evitare di fare le fusioni considerando anche le gestioni dell'acqua». «I risultati delle privatizzazioni, sinora - continua Oddi - sono molto negativi: ci sono aumenti tariffari, investimenti insufficienti e l'incoraggiamento ad aumentare i consumi per fare tornare i conti».
Il cammino istituzionale della proposta sarà accompagnato da numerose iniziative. Il lavoro dei movimenti non finisce qui. «Lavoreremo su diverse direzioni - dice Carlo Podda, Fp Cgil - ad ottobre terremo una grande manifestazione per non abbassare la guardia sulla ripubblicizzazione dell'acqua».
«Il nostro obbiettivo - afferma Walter Mancini del Prc - è adesso quello di incardinare la nostra proposta di legge sulle modifiche della delega ambientale , perché pensiamo che la proposta del movimento, di cui Rifondazione è parte integrante, sia una proposta credibile e praticabile». Commento, quest'ultimo, interrotto dal brindisi finale in Piazza Montecitorio dove Tonino Mancino, leader del foro contadino, mostra alle telecamere una bottiglia d'acqua che scimmiotta una famosa marca. Sull'etichetta si legge: «Liscia? Gassata? No, pubblica. Pubblicità progresso».

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