La Bottega Solidale Onlus replica a "Il Giornale"
In riferimento agli articoli pubblicati dal quotidiano Il Giornale il 10 e 11 luglio in relazione al Servizio Civile, nei quali si esprimono critiche rispetto ad un utilizzo non corretto dello stesso, alleghiamo la lettera inviata a Il Giornale a cui abbiamo chiesto la pubblicazione, in base alle leggi che disciplinano il diritto di replica.
Secondo l'autore degli articoli citati in alcuni casi il Servizio Civile viene attuato in forme e con obiettivi non coerenti con i principi che dovrebbero ispirarlo, ed a esclusivo vantaggio di una serie di attività anche di tipo commerciale. Nel primo di questo articoli - dal titolo "Servizio Civile: Pagati per vendere banane" (http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=191569) - ad essere esplicitamente citato è il commercio equo e solidale, le Botteghe del Mondo ed i progetti di Servizio Civile gestiti da quattro anni dall'Associazione Bottega Solidale Onlus attraverso il "Centro Altromercato Servizio Civile". Come altre volte è capitato l'articolo associa a pesanti illazioni rispetto al commercio equo e quindi ai fini per i quali sono richiesti i "volontari" del Servizio Civile, dettata secondo noi da una mancanza di approfondimento sul commercio equo e su cosa accade all'interno delle Botteghe del Mondo.
Chiediamo, se lo ritenete opportuno, di dare visibilità alla nostra risposta
Grazie per la collaborazione,
Ass. La Bottega Solidale
Ass. La Bottega Solidale - Centro Altromercato Servizio Civile
Mura del Molo 2r - 16128 Genova
tel. 010/265828 fax. 010/8681449
serviziocivile@altromercato.it
http://www.serviziocivilesolidale.it
Egregio signor Maurizio Belpietro
Direttore de “Il Giornale”
Via G.Negri, 4
20123 Milano
In merito all’articolo pubblicato su Il Giornale del 10 luglio u.s., intitolato “Il Servizio Civile? Pagati per vendere banane” a firma Marco Zucchetti, a nome dell’Associazione La Bottega Solidale Onlus ci occorre osservare come il contenuto dell’articolo, fin dal titolo, appaia lesivo dell’attività da noi svolta, travisando lo scopo e i fini della nostra organizzazione. In particolare, ci sembra che le questioni poste dal vostro articolo, necessitino di una ridefinizione della mappa del servizio civile come pratica di cittadinanza attiva. In questi anni infatti il passaggio dalla obbligatorietà alla volontarietà ha modificato sostanzialmente la natura del patto di ”servizio alla Patria”. Infatti, si è posto sempre più l’accento sul servizio come opportunità di crescita delle volontarie e dei volontari rispetto ai processi di partecipazione e di cittadinanza attiva. I giovani possono entrare in rapporto con le istituzioni della società, imparando a dialogare con il mondo esterno, acquisendo disposizioni che favoriscono la socialità allargata e la partecipazione politica nel senso più ampio del termine. In tale ambito, l’economia solidale, nelle sue diverse forme e buone pratiche, è stata una dei medium che ha permesso e facilitato questo processo. Promuovere e realizzare scambi commerciali (ciò che voi semplificando molto chiamate “fare i commessi”) improntati all’equità (reciproco vantaggio), alla solidarietà (voler tenere conto di essere parte di una comunità che si regge su un patto condiviso di reciprocità) e al futuro (tenere viva la responsabilità educativa tra le generazioni) lo riteniamo a pieno titolo (anche perché riconosciuto dall’Ufficio Nazionale) una delle forme più innovative e incisive rispetto ai processi di partecipazione democratica e di servizio volontario alla Patria, come il dettato costituzionale ci richiede. Per questo motivo come Associazione La Bottega Solidale Onlus da 4 anni abbiamo avviato con il Consorzio CTM Altromercato e con 93 organizzazioni equosolidali italiane, tra cui l’associazione Sott’e’ncoppa citata nell’articolo, il “Centro Altromercato Servizio Civile” che propone ai giovani un anno di servizio nell’economia solidale. Se si leggono con maggiore attenzione i nostri progetti pubblicati sul sito http://www.serviziocivilesolidale.it, si comprende che gli oltre 200 giovani in servizio civile, tra cui i 4 in arrivo a Sott’e’ncoppa, saranno coinvolti in un migliaio di eventi culturali, in oltre 3000 interventi didattici nelle scuole, in attività di gemellaggio con decine di comunità di produttori e vivranno l’esperienza delle “botteghe del mondo” che comprende anche l’attività commerciale ma nella logica come detto di ampliamento del mercato a condizioni eque per i piccoli produttori del Sud del Mondo. Riguardo alla relazione con gli altri esercizi commerciali, riteniamo che l’obiettivo di difesa dei diritti calpestati dei produttori configura la nostra attività come un richiamo forte al ripristino della giustizia economica e sociale, che dovrebbe essere da tutti condiviso e non svilito in modo pretestuoso come “concorrenza sleale”. Ci occorre, infine, smentire con fermezza l’affermazione, contenuta anche nell’occhiello, circa pretesi “favoritismi a sinistra”, giacchè il nostro ente è stato accreditato e ha svolto 2 anni di attività col precedente governo, che, come l’attuale, ci ha sempre incoraggiato in questo progetto. Senza contare che il vostro stesso giornale il 14 dicembre 2004, dedicandoci un’intera pagina, ha riconosciuto la qualità delle proposte di economia solidale e di volontariato de La Bottega Solidale. Ringrazio per l’attenzione.
Per l’Associazione La Bottega Solidale Onlus
Il Presidente Enrico Reggio
Si chiede che la presente lettera di smentita e precisazioni venga pubblicata nei modi e termini previsti dall’art. 8 L. n. 47/1948.
Con espressa riserva di ogni azione in sede giudiziale.
Per L’Associazione La Bottega Solidale Onlus
Il Presidente Enrico Reggio
Genova, 13 luglio 2007
Allegati
La Bottega Solidale Onlus replica a "Il Giornale"
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