Acqua, italiani tra i più spreconi al mondo. Ne consumiamo 250 litri al giorno

IL DOSSIER. Risparmiare è possibile: ecco come. Dieci semplici consigli per evitare di sperperare il bene più prezioso
24 aprile 2007
Luigi Bignami
Fonte: La Repubblica (http://www.repubblica.it)

ROMA - Italiani troppo igienisti o troppo spreconi? Ogni abitante del Belpaese, infatti, consuma poco meno di 250 litri di acqua al giorno, pari a due vasche da bagno. Uno dei consumi procapite più alti del pianeta, dietro solo a Giappone, Canada, Usa e Australia. Tanti sono i motivi dello "spreco": da un eccessivo uso dell'acqua per irrigare orti e giardini, fino ad un errato utilizzo per usi domestici e personali.

E tutto questo, forse, anche perché a differenza di luce e gas l'acqua incide ancora relativamente poco sul portafoglio del cittadino. E così, dalle agenzie internazionali ai produttori di impianti e dispositivi per risparmiare acqua, si cerca di persuadere il pubblico a cambiare abitudini prima che le contromisure diventino troppo costose.

Alcuni numeri possono aiutare a far capire quanto anche singolarmente si possa fare per risparmiare acqua. Riparare un rubinetto che perde dà modo di non sprecare dai 30 ai 100 litri di acqua al giorno. Per una doccia di 5 minuti occorrono circa 60 litri di acqua, ma per un bagno anche 120 litri. Un foro di un millimetro in una tubatura provoca, in un giorno, una perdita di oltre 2.300 litri di acqua potabile.

Oltre il 30% dei consumi idrici domestici poi, sono imputabili allo sciacquone del water: ogni volta che si spinge il pulsante se ne vanno almeno 10 litri d'acqua, mentre utilizzando sistemi a leva se ne può risparmiare anche il 50% (mediamente significa circa 26.000 litri all'anno).

Ma esiste anche un'altra strada che porta ad un risparmio notevole: differenziare l'offerta di acqua in base all'uso cui è destinata. Spiega Fulco Pratesi, Presidente del Wwf Italia: "Non c'è alcuna ragione di utilizzare acqua rigorosamente potabile e batteriologicamente pura per innaffiare orti, giardini, lavare auto e strade. Si può utilizzare acqua riciclata o acqua piovana". Se così si facesse si potrebbe risparmiare anche l'80% dell'acqua normalmente usata.

Se queste scelte possono essere realizzate anche parzialmente da ogni singola persona, a più alto livello occorrerebbe avere precise direttive per realizzare una rete parallela di distribuzione di acqua per gli usi non potabili, almeno nelle nuove costruzioni, come già avviene in alcuni Paesi del Nord Europa. Pur avendo un indiscutibile costo iniziale, a lungo termine simili impianti porterebbero benefici ambientali ben superiori.

Perché gli sprechi d'acqua non si fermano agli usi personali, ma si estendono anche al mondo agricolo e industriale. Ciascun cittadino di un Paese avanzato, come l'Italia, consuma mediamente 1.200.000 litri di acqua all'anno per usi agricoli, di cui almeno la metà è sprecata per tecniche inappropriate (uso a pioggia dove non è necessario o quantità d'acqua abbondanti anche per prodotti agricoli che non ne richiederebbero). Anche l'industria potrebbe avere un peso notevole sul risparmio dell'acqua se facesse propri gli esperimenti sul riciclo delle acque industriali.

Infine, occorrerebbe avere una rete di distribuzione valida: quella attuale fa perdere circa il 33% dell'acqua lungo il viaggio dagli acquedotti alle nostre case.

Note: http://www.repubblica.it/2007/04/sezioni/cronaca/allarme-siccita/italiani-spreconi/italiani-spreconi.html

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