Dicesi PAO...
Da qualche tempo le etichette dei cosmetici riportano un nuovo simbolo, per molti però ancora incomprensibile. Si tratta del PAO, ed è rappresentato con l'immagine che vedete a fianco. Scopriamo di cosa si tratta.
Cosa vuol dire PAO?
Dall'11 marzo 2005 il legislatore ha ritenuto di dover tutelare la salute del consumatore con un'indicazione che riguardasse il flacone aperto poiché è proprio durante l'utilizzo che il contatto con le mani e con l'aria ne inquina poco alla volta il contenuto.
PAO significa infatti Period After Opening, cioè periodo dopo l'apertura: il numero di mesi nei quali il prodotto, una volta aperto e dunque durante l'utilizzo, si conserva inalterato.
Se per esempio la vostra crema viso ha un PAO di quattro mesi (nel simbolo del barattolo comparirà “4M”), una volta aperta avrete quattro mesi di tempo per finirla. Superato questo termine potrebbe non essere più microbiologicamente pura.
Il PAO non è la data di scadenza!
Indicare il PAO sull'etichetta è obbligatorio per tutti i cosmetici che abbiano una durata superiore ai trenta mesi (mai aperti), mentre quelli che durano di meno devono indicare la data di scadenza.
Quindi ricapitolando: se un prodotto chiuso si conserva per più di trenta mesi, non è necessario indicarne la data di scadenza, mentre è obbligatorio indicare il PAO, ovvero la scadenza una volta aperto.
Se un prodotto chiuso si conserva per meno di trenta mesi, allora si deve indicare la data di scadenza.
Se continuo ad usare un prodotto anche dopo il termine indicato dal PAO, cosa succede?
Parliamoci chiaro: è difficile che il giorno successivo al termine indicato dal PAO, il cosmetico sia effettivamente da buttare. Così come capita con gli alimentari, le date di scadenza sono indicate sempre per difetto, in modo che l'azienda si possa tutelare da un uso improprio.
Tuttavia un minimo di attenzione è necessaria.
Se in linea di massima il primo segnale di un cosmetico scaduto è il cambiamento di odore/colore/consistenza, è anche vero che possono esserci alterazioni microbiche che non sono immediatamente visibili ma che alla lunga possono provocarvi dermatiti fastidiose.
Siate accorte, dunque.
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