Stop alle auto nelle nostre città (partendo da quelle diesel)
Buone notizie per la mobilità sostenibile: in Germania, il tribunale amministrativo federale di Lipsia ha stabilito che le città tedesche possono autonomamente vietare la circolazione a tutti i motori diesel, anche ai motori Euro4 ed Euro5, di fatto disapplicando la normativa quadro federale che restringe l’accesso soltanto fino agli Euro3. In tutta Europa sono molte le città europee che si stanno mobilitando per fermare i diesel: Atene, Madrid, Parigi, Copenaghen, Stoccarda, Oslo e altre ancora.
I trasporti, e in particolare le emissioni di ossidi di azoto (NOx), prodotti per lo più dai motori diesel, sono infatti tra i maggiori responsabili per gli attuali livelli di inquinamento dell’aria. Il diossido di azoto da loro prodotto è causa di almeno 21000 morti premature, solo in Italia (rapporto "La sfida della qualità dell'aria nelle città italiane" presentato al Senato dalla Fondazione sviluppo sostenibile nel settembre 2017).
Respirare biossido di azoto aumenta la probabilità di nascite premature, disturbi in gravidanza, asma e altre patologie respiratorie. Il biossido di azoto è anche responsabile di deficit nello sviluppo cognitivo e ritardi nelle performance intellettive dei bambini.Negli adulti, l'esposizione al NO2, insieme ad altri inquinanti, è correlata all'insorgere di patologie come cancro, diabete e problemi cardiovascolari. Se le emissioni dei motori diesel, sono cancerogeni certi secondo l’OMS, (fonte Iarc 2012) cosa aspettiamo a bloccarli anche nelle nostre città?
Greenpeace chiede di mettere fine all'era del diesel, partendo proprio dalle città più inquinate d’Italia (Milano, Roma, Torino, Palermo). Appello che non è rimasto inascoltato: da pochi giorni il sindaco Virginia Raggi ha annunciato che dal 2024 il centro della Capitale sarà off limits per i veicoli diesel privati. Andrea Boraschi, responsabile della campagna Trasporti di Greenpeace Italia commenta: «Abbiamo chiesto un segnale chiaro, una data di scadenza per la tecnologia motoristica più inquinante e nociva per l’ambiente e la salute, che servisse prima di tutto a orientare il mercato. Questo segnale è arrivato e speriamo dissuada fin d’ora i cittadini romani dal comprare ancora auto diesel».
Un primo passo che va seguito da molti altri passi. Perché tutte le auto, anche quelle a metano, ibride o elettriche (in misura diversa) inquinano. Secondo uno studio commissionato da Greenpeace, mettere sulla strada le automobili elettriche potrebbe aumentare le emissioni di CO2 a meno che non siano alimentate da energia verde. Sempre più auto, significa inoltre sempre più strade, parcheggi, cemento, oltre che sempre più incidenti.
E’ necessaria in tempi brevi una svolta anche in Italia per quel che riguarda la mobilità sostenibie: l’Italia non può più permettersi il lusso (e la vergogna) di avere l’indice di motorizzazione (62 auto ogni 100 abitanti) più alto della media europea, (46 auto su 100 abitanti). Stato e regioni non possono più permettersi di investire più sulle strade che sulle ferrovie, arrivando a perdere più di 1300 km di linee ferroviarie (dati Rapporto Pendolaria, Legambiente 2017). E noi cittadini dovremmo rassegnarci a cambiare le nostre cattive abitudini: in Italia secondo l’Istituto superiore di formazione e ricerca per i trasporti(Isfort) l’automobile è utilizzata dall’83 per cento degli italiani, nonostante il 60% degli spostamenti abituali non superi i cinque chilometri, il 40% i due chilometri e il 15% un chilometro (dati Isfort). Le auto non dovrebbero più servire né dovrebbero più entrare in città.
Così sta avvenendo in tante città europee (Oslo, Copenaghen, Friburgo, Amsterdam, Malmo…) che hanno investito sulla mobilità ciclistica, sul car sharing e ride sharing elettrici, sui mezzi pubblici, togliendo i parcheggi e creando quartieri car free. Sarebbe importante anche incentivare il telelavoro, che ridurrebbe il bisogno di spostamenti. In Italia, la recente legge sulla mobilità ciclistica, approvata da pochi mesi, è un buon passo d’inizio. Sempre più città dovrebbero seguire l’esempio di Bolzano, prima città in Italia dove la gente si sposta più in bici (30%) che in auto (25%), contro una media italiana di spostamenti in auto al 66,4% e in bici al 3,8% .Sempre a proposito di buone nuove, da ormai due anni è nato in Italia il Gruppo Famiglie senz’auto: è un gruppo virtuale, on line (facebook e blog) aperto a tutte quelle famiglie (e singoli) che non posseggono auto di proprietà, che stanno pensando di farne a meno, o semplicemente che sono incuriositi dall'argomento! E' uno spazio dove potersi scambiare esperienze, motivazioni, studi, progetti, testimonianze. Abbiamo anche lanciato una petizione per chiedere che i bambini viaggino gratis su treni e mezzi pubblici fino a 15 anni, così come in Germania o Svizzera (per firmare clicca qui http://bit.do/bimbi)
Esiste inoltre il gruppo Turisti senz’Auto, e relativo sito (https://turismosenzauto.jimdo.com/), che consiglia ristoranti e residence da raggiungere in bici o mezzi pubblici, che fanno poi sconti a chi li raggiunge senz’auto. Il nostro obiettivo è far sì che la scelta di vivere senz’auto non sia più una scelta residuale e militante, ma sempre più diffusa, come in altri paesi europei (vedi Olanda, Danimarca..), grazie a una migliore capillarità dei mezzi pubblici e maggiore spazio per la mobilità pedonale e ciclabile.
http://bit.do/bimbi
http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2018-02-27/svolta-germania-possibile-vietare-auto-diesel-citta-113006.shtml?uuid=AEpS4e7D
http://www.greenpeace.org/italy/it/ufficiostampa/rapporti/auto-elettriche/
https://benzinazero.wordpress.com/2017/11/25/in-italia-il-60-degli-spostamenti-abituali-sono-sotto-i-5-km-isfort/
https://www.legambiente.it/contenuti/dossier/pendolaria-2017
http://www.greenpeace.org/italy/it/Cosa-puoi-fare-tu/partecipa/stop-diesel/
https://www.facebook.com/groups/senzauto/
https://turismosenzauto.jimdo.com/
http://famigliesenzauto.blogspot.it/
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