Il sogno di una città a misura di bambini muore ogni volta che muore un bambino
ll sogno di una "città dei bambini" muore ogni volta che muore un bambino. Così è morto anche il piccolo Arturo, 10 anni, a Sant'Angelo in Pontano (MC), travolto da un'auto il 13 agosto 2019, mentre attraversava la strada. Dopo i cuginetti di Vittoria, a luglio, dopo la bimba di 13 anni a Treviso, dopo tanti altri bambini...ecco un'altra piccola vittima.
Ogni anno in Italia circa 50 bambini vengono coinvolti in incidenti stradali letali.E i giornalisti, invece di denunciare l'orrore di una strada mortifera per i più piccoli, di una strada occupata prepotentemente dalle auto (in sosta e in moto), sottolineano che il "bambino è sfuggito dalla mano di sua madre". Come se un po' di colpa l'avesse anche la madre, come se un ragazzino di 9 anni debba essere sempre sotto controllo, tenuto stretto per mano, come se un bambino non possa essere libero di muoversi in città senza paura di essere ammazzato. Dimostriamo ancora una volta di non capire che più auto in città=più pericolo=più morti. BASTA!!!
Troppi bambini muoiono sulla strada, gli incidenti stradali sono la prima causa di morte dai 5 ai 15 anni in Europa e nei paesi "ricchi".
In Olanda negli anni '70 i ragazzini andarono a protestare, sulle strade e fin dentro al Parlamento, al grido "stop de Kindermoord"
e l'Olanda divenne quel che è, un paradiso di pedoni e ciclisti, insieme a tante altre città del Nord Europa e Svizzera, con interi quartieri car free, con zone 30 e moderazione del traffico, zone pedonali estese, davanti alle scuole e non solo...con strade rese tortuose per rallentare le auto, ma comode per le bici e ampi marciapiedi. Questo ha portato ad un basso tasso di mortalità per incidenti, e tanti bambini che girano da soli per strada.
L’Italia invece ha un tasso di mortalità stradale (55 morti per milione di abitanti) tra i più alti in Europa (la media è 49 morti per milione di ab). Ci superano la Grecia, Cipro, il Portogallo, i paesi dell’Est Europa, il Lussemburgo, mentre la Danimarca l'Olanda e la Germania hanno un tasso di mortalità stradale molto più basso.
In Italia, il costo sociale degli incidenti stradali, si calcola in 17,1 miliardi di euro 1% del PIL. [1]
Eppure siamo ancora qua, a trovare ogni scusa per non cambiare. A piangere i bambini sulle strade, colpevolizzando le madri che non li tengono stretti stretti per mano. Ancora qua, schiavi delle auto, con le piazze medioevali dei paesini degradati a orrendi parcheggi, i marciapiedi striminiziti, dissestati o occupati dalle auto in sosta selvaggia, i bambini reclusi in casa, o scarrozzati per lo più in auto, con l'intento di proteggerli. Ancora qua, a tenerci strette le auto, che ci sono più care della libertà e della vita dei bambini.
Il sogno di Francesco Tonucci, di rendere le città a misura dei bambini, non può più aspettare. I bambini non devono più morire così.
https://www.lacittadeibambini.org/
https://famigliesenzauto.blogspot.com/2019/08/il-sogno-di-una-citta-dei-bambini-muore.html
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