Il maestro Giampiero Monaca: "Così non posso andare avanti"
Nonostante il lungo sciopero della fame, nonostante riconoscimenti e solidarietà da tutta Italia, nonostante la valutazione positiva della commissione ispettiva del Miur, l'esperienza Bimbisvegli (scuola esperenziale, democratica all'aperto a Serravalle d'Asti), non può andare avanti. La dirigente cambando classi ed orari, e con altre mille regole e divieti, rifacendosi a "ordini superiori", stravolge il metodo del maestro. Giampiero Monaca non ci sta e lascia. A noi, genitori e cittadini che da tutta Italia lo avevamo seguito ed apprezzato, resta l'amarezza, la consapevolezza di una scuola pubblica che non sa innovarsi, che non sa guardare oltre la burocrazia. Una scuola sempre più dirigista, più attenta alle regole che ai volti e ai bisogni dei bambini.
Mi si chiede quale dei miei alunni io accetti di buttare dalla torre.
Io scelgo , di buttare me stesso.
Ognuno ed ognuna potrà decidere di leggere e spiegarsi a modo proprio, le motivazioni della mia scelta. Io decido di dare la mia versione, rendendo il mio comportamento , contemporaneamente un atto politico e forse l'ultima mia azione educativa per le nostre bimbe e bimbisvegli.
Quando la legge diventa ingiusta, disobbedire è un dovere.
La dirigente del 5 circolo di Asti impone a bambine, bambini famiglie , insegnanti e comunità locale della frazione di Serravalle d'Asti, una organizzazione della scuola, che ritengo umili le mie competenze, stravolga gli orari e la logistica delle famiglie e sradichi relazioni umane, continuitá didattica ed emotiva.
Alunne ed alunni con bisogni educativi specifici che , dopo esperienze fallimentari in altre scuole avevano trovato equilibrio e accoglienza nella nostra, grazie a interazioni proficue con adulti e bambini , improvvisamente vedono "deportate" le figure di riferimento a causa di presunti , ma mai esplicitati , "ordini superiori" (i piccoli burocrati nascondono sempre le loro azioni, incolpando la gerarchia).
L'unica verita è che il modello di scuola proposto da bimbisvegli è scomodo ed offende chi per scelta o per omissione sceglie il servilismo, l'apatia e la mediocritá.
Spaventa i tiranni e offende gli schiavi.
Abbiamo provato in ogni modo a difenderne i principi e le caratteristiche fondanti.
Io , dopo averlo vissuto nella sua integritá, non son in grado di proporlo in versione azzoppata e mutilata .
Bimbisvegli , senza i libri di testo differenziati, con uscite in natura trasformate in "passeggiatine", senza cambio scarpe all'ingresso, definito arbitrariamente anti igienico, senza incontro con migranti, senza cooperazione e condivisione, senza continuità didattica, senza trasversalità non è bimbisvegli. Non è la mia scuola , quella cui ho scelto 16 anni fa di dedicare tutto il mio meglio.
Non è la scuola delle indicazioni nazionali nè quella della gentilezza e delle emozioni esaltata dal ministro Bianchi, al Festival dell'innovazione scolastica, in cui l'esperienza bimbisvegli è risultata tra le 25 migliori realtá educative italiane.
Non sono in grado di mentire o di vivere o far vivere la nostra bella scuola felice in clandestinità, anzi, trovo che uno dei valori più importanti sia proprio la condivisione del nostro "essere scuola" pubblica in modo assolutamente pubblico (non si accende una lampada per tenerla nascosta sotto un mobile ma per illuminare la stanza, per tutti) .
Ci siamo attirati , certo, tanti nemici in città , soprattutto tra gli ignavi , e certo questa situazione che viviamo è frutto deĺla continua comunicazione che ho fatto negli anni, dimostrando che fare sciuola bella e felice, collaborativa, senza fondi, rimboccandosi le maniche e costruendo alleanze tra maestri, famiglie (preziosissime) e bambine e bambini è possibile.
La nostra realtá ha offerto spunti e speranza per tantissime altre persone in tutta Italia . Forse questa è la colpa maggiore, per alcuni.
Le colleghe ed il collega che ci sono quest'anno in equipe sono propensi a fare il loro meglio per prendere il testimone e proporre alle nostre bimbe e bimbisvegli la prosecuzione del progetto secondo le loro sensibilitá.
Io utilizzerò i prossimi giorni di mia presenza a scuola per garantire un passaggio di nozioni e di metodo, lunedi, me ne andrò
Perché me ne vado rinunciando a stipendio e posto fisso?
Per dare un segno , professionale e politico , anche alle nostre bambine e bambini.
Perché non intendo prostituire la mia professionalità per un datore di lavoro che dimostra totale sordita ai bisogni espressi da 51 famiglie del plesso e dalla intera comunitá educante di Serravalle d'Asti.
Affido il progetto a chi mi ha assicurato di volersene prendere cura e proseguirlo a modo proprio, prendo distacco per non essere di intralcio e lasciare che le inevitabili nuove direzioni non siano fonte di discussione e dunque di difficoltà.
È inutile che ci giri tanto intorno, soffro moltissimo per questa lacerazone, qualcuno me ne fará una colpa, altri capiranno, con altri riusciremo a piangere insieme .
Stiamo subendo un torto, grave. Me ne vado per minimizzare , spero, i danni per tutti.
Operativamente però, non sparisco.
Sono a disposizione per organizzare con l'associazione bimbisvegli il servizio di "scuola volontaria" grazie alla collaborazione con Agathon e Pro Loco. Ovviamente senza utilizzare in alcun modo i locali scolastici che ci saranno certamente preclusi .
In pratica, andandomene dalla porta, lascerò il seme di Bimbisvegli alle cure delle colleghe che vogliono proseguire, e rirntrero dalla finestra anche grazie alla collaborazione della comunita educante e con la scuola volontaria riusciremo a riattivare i pomeriggi scolastici che l'organizzazione scolastica ha voluto eliminare .
Questo risulterà anche un vantaggio per la frazione , che invece di perdere la scuola la vede invece potenziare.
Giampiero Monaca, 15/09/2021
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