Un burattino ingrato
Mi vuoi umiliato
Strisciante ai tuoi piedi
Vuoi vedermi recitare
Microfono in mano
Come un burattino
Ma tu, vuoi solo usarmi
Tu vuoi che io dica
Cio' che le tue orecchie
Desiderano ascoltare
Ti aspetti che io scriva
Cio'che tu vuoi leggere
Ma questo non e'espressione
Dei miei pensieri
Vuoi vedermi
Imitarti
Scimmiottarti
Non riesci ad accettarmi
Autonomo
Autosufficiente
Uomo
Libero
Mi accetti
Solo se faccio il tuo gioco
E mi presto ad esserti succube
Inferiore
Dipendente
Come un bambino
Mi vuoi imboccare?
Ma io ho le mani per mangiare!
Ti sforzi di pensare
Ai miei problemi
Ma io ho la testa per farlo!
Il mio problema piu' grande sei tu
Col tuo bisogno
Di vedermi sempre
E solo
In condizioni di inferiorita'
E vorresti evitarmi
Le esperienze negativa
Che a me servono per crescere
Maturare
Decidi per me
Quando sono in grado
Di farlo da solo
Con quell'abito da samaritano
Hai il coraggio di
Venirmi a dire
Che vuoi il mio bene
Ma ti rendi conto del
Male che mi fai
Mi distruggi
Minuto per minuto
E se io ti imploro di
Lasciarmi assaporare in pace
Uno scorcio di quella liberta'
Che ancora non ho conosciuto
Per te sono solo
Uno sciagurato
Un cane sciolto
Da emarginare
Isolare
Un burattino ingrato
1- Tratto da "Akhria - io sradicato poeta per fame", Hamid Barole Abdu, Libreria del Teatro Ed., Reggio E., 1996.
Sociale.network