Arroganza e pregiudizi
Carissima Mamma,
ti scrivo questa lettera dall'Italia per chiederti scusa. Per scusarmi di tutte le volte che ti tiriamo in ballo disprezzandoti e dileggiandoti. Esce la classifica mondiale sulla libertà di stampa. E non ci scandalizziamo perché l'Italia è "Paese parzialmente libero", no. Ma perché stiamo dietro al Togo, ad un Paese del Terzo Mondo. Se ci fosse stata la Cina probabilmente nessuno si sarebbe scandalizzato, anzi probabilmente qualche illustre opinionista internazionale ci avrebbe pure spiegato che è normale perché "la Cina è una potenza emergente" ....
Parliamo di Terzo Mondo, di sottosviluppo come se fosse una malattia o una colpa, come se parlassimo del regno degli stolti e dei nullafacenti. Le adoperiamo a cuor leggero, come insulti, canzonature. Eppure ci rifiutiamo di aprire gli occhi sul tuo viso, sul tuo dolce viso. Sulla tua bellezza immensa.
Le colline, i dolci declivi, ruandesi. Rossi al tramonto degli ultimi raggi del sole, rossi per il sangue del genocidio(su cui tanta colpa abbiamo ancora da espiare) di 12 anni fa. Tanto morbidi i colli ruandesi quanto aspre monti poco più su. I monti del Sud Sudan, i monti dei Nuba. Duri come la vita di un popolo tenace e straordinario, capace di una resistenza non violenta e vitale contro guerre e atrocità.
E poi gli sterminati paesaggi keniani, dove i tuoi figli corrono liberi. Praterie libere e verdi. Libere come il pensiero e verdi della speranza di chi non s'arrende e non si ferma mai.
Parliamo di te con superiorità, arroganti e superbi. E dimentichiamo che la prima grande civiltà storica è sorta sulle rive del tuo grande fiume azzurro, il Nilo. Ci dimentichiamo che quando noi seguivamo dei sanguinari e bellicosi la tua era una religione di pace. Riti tanto bistrattati quanto considerati tribali, frutto di mentalità arretrata e primitiva. Ma che insegnano a dare ad ogni persona, oggetto, pianta ed animale il giusto valore. Dio è dappertutto ed ovunque. Ogni parte dell'Universo è una scheggia del divino ed è quindi inviolabile, merita rispetto e va difesa. Una lezione di vita e non di morte, una lezione di Pace, non violenza, dialogo. Nessuno può avere l'arroganza di dire, la verità è mia, io sono superiore. Perché nessuno è dio, ma tutti facciamo parte dell'unico Divino mistero dell'Universo.
Ken Saro Wiwa, Tomas Sankara, Leopold Senghor, Aimé Cesaire, testimoni di pagine di poesia e di resistenza. Resistenza contro falchi sanguinari, profittatori e arroganti.
Dal tuo ventre vent'anni fa sbucò una donna. Piantò un albero e costruì la Pace. Si chiamava Wangari Mathai ed oggi è premio Nobel. Ogni giorno nei tuoi luoghi, nelle campagne come nelle immense bidonville, milioni di persone iniziano la giornata. Hanno visto il sole sorgere ma non sanno se lo vedranno calare. Ma non si arrendono. Lavorano, lottano, vanno avanti, all'occorrenza cantano e ballano, vivono. Non chinano mai la testa e non si arrendono.
L'Africa è il polmone vitale del Pianeta Terra. E' il luogo dove la vita è nata e dove i suoi colori più sgargianti esplodono. Nel sorriso di un bambino che gioca o di una donna che lavora la vita pulsa.
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