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Preghiera di un apolide - tratta da “Seppellite la mia pelle in Africa” - Edizione Artestampa, Modena, 2006

6 ottobre 2006
Hamid Barole Abdu

Preghiera di un apolide

O tu signore della mia esistenza
ti chiedo chi sono e a chi appartengo
dimmi qual è la mia identità
qual è il mio destino in questa terra

O tu signore della mia carne e del mio sangue
padrone dei miei pensieri e dei miei sentimenti
dimmi qual è la colpa di questo dono
condannato a lenire il terrore e l’incubo

O tu signore delle armi
Messaggero della violenza
padrone della vita e della morte
di gente innocente

O tu signore immortale
figlio di Dio nato per nuocere
uccidere e sterminare
gente inerme

O tu signore dagli occhi di cobra
vedi che la tua terra è rossa
colore di sangue e di dolore
hai promesso la sofferenza alla tua gente

O tu signore dagli occhi avvelenati
lo vedi, il mare più bello del mondo?
infestato di pescecani
affamati di carne umana
sangue versato dalle tue mani

O tu despota crudele senza cuore
ubriaco di odio e di whisky
drogato e assetato di potere
eletto e premiato
signor Dittatore

Tu dormi e non fai dormire
tu mangi e uccidi di fame
tu non hai il coraggio
mandi i giovani a morire
menti perché non hai sentimenti
disprezzi la vita altrui perché sei volgare
non conosci pietà perché Tu sei un Grande Dittatore

Per quanto tempo ancora sfuggirai alla morte!
lo sai che anche i dittatori hanno i giorni contati
lo sai che anche costoro devono fare i conti
nel Giorno del Giudizio
al cospetto del Vero Supremo Signore
il Creatore della terra e dei cieli
dell’Inferno e del Paradiso
della Vita e della Morte


Quel giorno non potrai fuggire
chiedere asilo o rifugio
a nulla ti servirà
il denaro che hai accumulato
rubato, maltolto alla tua gente
che hai lasciato morire di fame e di sete
priva di forza per ribellarsi
inebriata della paura per difendersi

O tu signor Dittatore con la testa alta
vanitoso egoista, non conosci la modestia
ti specchi sul lago di sangue innocente
giovani fiori morti senza sapere perché


O tu signore delle guerre e dei conflitti
hai mandato al macello eserciti di minorenni
mamme che piangono i loro morti
prive di tombe a cui portare un fiore
hai sterminato il seme delle generazioni
hai riempito le galere di studenti e di
chi non condivide la tua tirannia
chi ti implora per i diritti e la democrazia

Vivono sepolti nelle buche che tu chiami carceri
attendono la tua grazia per morire da esseri umani
ma tu, signore del sangue e della violenza
non conosci pietà, sei privo di umanità
avvelenato dall’odio e dal whisky


O tu signor Dittatore Ignorante
non ti sazi di tutte le guerre
in cui vedi fiumi di sangue scorrere
le città spopolate, abitate da fantasmi
che continui a fabbricare nemici
alleato con il diavolo per avere armi
con quale esercito vuoi attaccare
se non hai più soldati che credono
negli stupidi ideali che sogni tra i fiumi dell’alcool
sei disposto a tutto, pur di rimanere in sella
ma sei così accecato e stolto
da non vedere che la tua fine
si sta affacciando alla finestra
come raggi solari che penetrano la fessura

O tu signore Arrogante e Prepotente
sai che il buio della notte sta per schiarirsi
l’alba, con i suoi bei colori, sta spuntando
la collera della tua gente si sta diffondendo
attendono la tua fine a denti stretti
come furono spazzati via i tuoi amici
dittatori che hanno dominato con ferocia
convinti di essere immortali
appena prima di morire come dei vermi

O tu signor Verme della fogna
non puoi immaginare la gioia di quel dì
le strade saranno piene di gente in festa
perché quel giorno cadrà la tua testa
entrerai nel dimenticatoio in furia e in fretta

Ed il nostro popolo affranto
ancora una volta si alzerà
e sarà guarito
nel sentire come un grido
la parola LIBERTA’!

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