Anche libero va bene

Tommi è un ragazzino di undici anni che vive con il padre Renato e la sorella. Sua madre entra ed esce dalle loro vite, incapace di prendersi cura anche di sé stessa.

Renato accudisce i figli, fa sacrifici per mantenerli, ma non sempre riesce a tenere a bada la rabbia, le frustrazioni e le angosce che lo assillano. Alle difficoltà della famiglia e alle continue e ripetute delusioni della madre, il ragazzino reagisce chiudendosi in sé stesso e vivendo la sua vita con malinconica solitudine.

Diffidente nei confronti di un affetto materno incapace di costanza, passivo alla decisione del padre di fargli praticare uno sport che non ama, Tommi vive nel suo mondo solitario, dove tutto sembra scivolargli addosso. Ma è solo la facciata di una sensibilità più grande, che lo porta a guardare il padre con occhi nuovi e a maturare in fretta.

L’esordio alla regia di Kim Rossi Stuart ci regala un film intenso, forte e tenero allo stesso tempo. Un film dove i silenzi e gli sguardi del protagonista fanno da valore aggiunto, riuscendo ad evidenziare, con il suo punto di vista, ciò che si nasconde dentro l’anima apparentemente forte degli adulti che lo circondano. Quando la maschera crolla e la fragilità della difficoltà di vivere emerge, Tommi sembra l’unico a non esserne sorpreso…