“Il silenzio dell’acqua sotto il ghiaccio” di Joseph Zoderer - Einaudi
Strano sentimento in uno strano libro, dove, stranamente, non si ritrovano i temi tanto cari a Zoderer; la sua Heimat ad esempio non compare, ma solo una piacevolissima confusione di sentimenti, situazioni e personaggi…
Lukas e’ perennemente in bilico fra la realta' e il sogno e a chi legge (o almeno per me e’ stato cosi’!) non e’ dato di capire quando Lukas sogna e quando e’ sveglio; quando Zoderer vive oppure immagina. Ma ha importanza tutto questo?
Lukas e’ perennemente in bilico fra Livia e Johanna. Johanna vorra’ poi essere chiamata Gianna ma questo non portera' alcuna luce nel buio della narrazione. Eppure e’ una narrazione che incanta, che trasporta… Non si sa perche’ incanta, non si sa dove trasporta… C’e’ il mare, nella citta’ protagonista degli strani incubi incorporati ad una realta’ altrettanto strana; il confine viene nominato una sola volta… ben poco si capisce. Ben poco io capisco! Ma non tutto sempre puo’ e deve essere capito e spiegato; non sempre la razionalita’ deve per forza avere il sopravvento sugli altri sentimenti, credo…
E’ bello perdersi fra le pagine di questo libro; e’ emozionante entrare negli incubi di Lukas e camminare con lui fra vecchie prostitute sdentate, una gigantesca etiope, un losco portiere d’albergo, uno strano collezionista di fotografie… e’ piacevole mescolare Livia e Johanna i loro capelli, i loro corpi, le loro parrucche… ed e’ meraviglioso confondersi nel guardare una piazza piena di colombi grigio azzurri e credere invece di guardare un lago…
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