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"La felicita' di lavarsi le mani" di Joseph Zoderer - Tascabili Bompiani

E quando, in mezzo ad un sogno, squilla il campanello della sveglia, la felicita' di lavarsi le mani si mescola al pensiero che quel giorno verranno restituiti i quaderni di tedesco o di greco...
24 gennaio 2007

Non ci sono sentimenti, ma solo regole, e un forte senso del peccato, nel colleggio svizzero dove un ragazzino austriaco ha il "privilegio" di entrare grazie all'intercessione della Caritas.

Il ragazzino si sente diverso dagli altri; e' terribilmente povero, porta i capelli lunghi, parla un ridicolo tedesco letterario, diverso dallo svizzero tedesco degli altri ospiti, e presume di avere un odore diverso da quello degli altri...
Non e' propriamente austriaco il ragazzino; infatti, ha un passaporto lungo due pagine dove viene definito apolide minorenne; ma arriva comunque dal terzo Reich di Hitler, da quel paese a cui i nazisti hanno cambiato nome. E' un austriaco dunque, o meglio: figlio di "optanti" sudtirolesi.
Il suo sogno sembra essere quello di diventare svizzero; un giorno invece, si realizzera' il sogno del padre; riusciranno, infatti, a "tornar giu'" a tornare la', dove sono nati, nella loro Heimat; e Joseph si ritrovera' improvvisamente italiano, con un nome italiano: Giuseppe e un passaporto italiano; un passaporto verde, a lui pero' il verde non piace come colore di passaporto!

Non ci sono sentimenti in quel colleggio, ma solo regole! E freddo! E silenzio! E peccati da confessare! Regole che, quando qualcuno arriva, non gli si leggono, ne' gli si danno da imparare a memoria; ognuno scivola da se' dentro il meccanismo e ne diventa parte integrante. Ogni giorno e' uguale all'altro, in quella casa della regola; ma al ragazzino "austriaco" sembra di essere comunque contento. A casa sua e' peggio e lui lo sa! Si lascia contagiare dalla febbre dei voti, dal piacere delle virgole, dall'eccitazione, mescolata all'angoscia, di un esame improvviso. I voti sono importanti cosi' come le regole, e l'imparare a riconoscere i peccati.

E, in un'estate a Merano, vorra' tornarci, in quella casa della regola; percio', con il padre andra' ad elemosinare i soldi per poter tornare in Svizzera e ci tornera'! Confessera' i suoi peccati meranesi: il non aver onorato il padre e la madre, il non aver santificato le feste, l'aver commesso atti impuri, e poi orgoglio imprecazioni e ira; non ne confessera' altri, pero', non l'aver desiderato la donna di un altro, ad esempio..

Raccogliera' mele con Helene, e poi, un giorno, se n'andra', dalla casa della regola; e nel ripensarci non riuscira' piu' a ricordare se ha chiuso, alle spalle, il cancello di ferro laccato o se lo ha lasciato spalancato; ricordera' invece le pareti bianche e le bianche tovaglie sugli altari e sui tavoli dei dirigenti...

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