La bellezza
Tu lo sai che il tuo volto, all'angelo
e sentivo che una brezza di notti
appassiva un occidente polveroso
e saliva angosce e pianti
come una collina di stivali e di morti
e aspettavo dietro la fermata del tram
percorsi da binari simmetrici interrati
come ossa di rose nel giardino del convento
o dentro i divieti di ricchi resi ciechi
che Betsaida è una località dicono
che non appare più al fontanile dei giorni
del tuo grido di pietà e gemito,
che oggi forse è un muro o un albergo
da poveri turisti prospicienti il mare,
e tu lo sai che il tuo volto, all'angelo
ma non ti aspetto solo al sentiero nuovo
degli elemosinandi in altre lingue
rinnovanti il patrimonio di invocazioni
a suscitare pietà di sensi di colpa
né ti cercherò nei nudi menzogna
che s'appaiano alle politiche democratiche
di mondocomunicazione porneia
ben oltre ogni fine possibile
e non ti ho saputo nelle ipocrisie di potenti
che sanno solo un idolo da farsene coperta
e che tu sei abbastanza grande e zitto
che ti possono abusare, come sempre
ed il tuo volto invece
e la sua abbondanza
bellezza che attira, alta
contro ogni terra spezzata di menzogna,
che i tuoi angeli t'ammirano
ed i tuoi cuori
a fiumi d'amore
cantano la tua bellezza
alta sulla terra
per sguardo docile d'amore
la tua pazienza
la tua tenerezza
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