Cesare Battisti: come e perche' si e' travestito da scrittore...
Lui, Cesare Battisti, ha detto di se stesso:
"Cet homme qui n'est pas moi, porte mon nom dans les journaux, partout.
Cet homme, ce meurtrier, je ne le connais pas."
Io, attraverso i suoi libri, ho capito di lui:
che ha iniziato a scrivere perche' cercava disperatamente un modo, un pretesto per riesaminare la sua esistenza e per tentare di sopravvivere nel purgatorio degli esiliati italiani in Francia, la' dove la societa' francese fingeva di non vederli, e loro, parzialmente integrati in un universo interrazziale, rimanevano in qualche modo legati l'un l'altro e legati al loro passato.
Cesare Battisti avrebbe voluto tornare indietro, ripercorrere la sua vita a ritroso negli anni, ma la macchina del tempo con lui non ha funzionato ed allora lui ha iniziato ad inventare. Era l'unico modo per trovare un pretesto psicologico che lo liberasse dalla tara ideologica. Cesare ha iniziato ad inseguire la fantasia per ricostruirsi un passato ricco di dettagli tragici-umoristici; un passato che, anche se appartenuto alla vita di un altro, non risulta certo essere meno reale del suo!
Cesare ha provato ad allineare immagini reali e ad inserirle in una storia per flash disordinati, ma sempre perfettamente nitidi e genuini in modo da ritrovare il filo dei suoi anni Settanta. E dunque ne' autobiografia, ne' fantasia, nei suoi libri, ma una ricerca nel reale in cui raramente si va nella direzione di quel che ci si aspetta, perche' nella vita vera le reazioni sono sempre insensate, assurde, talora raccapriccianti.
Dopo gli anni Settanta, ogni giorno per Cesare Battisti, incomincia "sporco", cosi' lui lo pulisce con la scopa, lo straccio e il computer... E poi si rotola nei suoi giorni, nel suo sporco ripulito nei suoi romanzi...
I personaggi dei suoi libri, come lui, sono fuggitivi e, come lui, ogni volta che entrano in un romanzo, come in una prigione, sanno quando entrano, ma non quando usciranno...
Cesare Battisti ha iniziato a scrivere all'epoca dei documenti politici, dove si scrivevano cose importantissime in un modo pero' quasi incomprensibile... questo e' rimasto forse il suo stile...
E poi qualche volta, i suoi libri, da lui scritti in italiano, vengono tradotti in francese e dal francese tradotti di nuovo in italiano, qualcosa forse in questo "giro" di traduzioni si perde, qualcosa si complica, magari.
Ha avuto subito successo in Francia con il suo "Travestito da uomo" che in francese e' diventato: "Les habits d'ombre" e successivamente con tutti gli altri suoi libri in stile "romanzo nero". In Italia ha avuto piu' difficolta', a causa forse di qualche pregiudizio da parte degli editori e della distanza, anche linguistica, che si era, dopo tanti anni, stabilita fra lui e l'Italia...
Poi, pero', anche l'Italia ha pubblicato i suoi libri: "Travestito da uomo", "L'orma rossa", "L'ultimo sparo", "Avenida revolucion" e probabilmente altri ancora.
Oggi Battisti sta pagando il suo "debito" con l'Italia (la Francia invece gli e' creditrice, se non altro, per non aver mantenuto la parola data!).
Io spero comunque che, ovunque egli sia, riesca ancora a trovare dentro di se' il coraggio e la voglia di travestirsi da scrittore...
Elisabetta Caravati
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