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Nella selva del potere

Due parole su un fatto di cronaca che rischia di cadere nel dimenticatoio
18 luglio 2007
Paola Maccioni


Leggo su Repubblica:

"I cittadini mi invitano a restare e perciò ritiro le dimissioni - ha annunciato Selva nell'aula di Palazzo Madama - Assumo su di me la responsabilità politica di ritirare le dimissioni presentate con lettera l'11 giugno. Lo faccio per rispetto vostro". "È mio dovere - ha proseguito il senatore di An - e rispetto per voi. Se voi mi assolvete potrebbe sembrare la casta che si autodifende"


Ironizzo:

quindi l’assoluzione era scontata, o temeva di no? È stato illuminante leggere il suo intervento ed il suo tentativo di difesa di appartenenza ad una casta.

Non so quanti cittadini avrebbero pianto nel vedere il Senato della Repubblica che li rappresenta applicare la legge non scritta dell’onestà intellettuale, morale e sociale.

Sig. Selva, la politica non può essere ridotta semplicemente a contrapposizione ideologica destra-sinistra, dove il suo voto può essere fondamentale per far cadere l’infelice governo Prodi.

Avrei ammirato l’uomo che si fosse assunto la responsabilità delle sue azioni, anche se ideologicamente ha posizioni diverse dalle mie.

Note: I fatti.

Il senatore di Alleanza nazionale Gustavo Selva ha deciso di ritirare le dimissioni presentate dopo il caso dell'ambulanza. Lo ha detto lui stesso in Aula.

Selva, al termine di un discorso durato oltre 25 minuti e concluso tra i boati della maggioranza, ha spiegato di aver ritirato le dimissioni perché sono stati i cittadini a invitarlo a restare.

"Il pensiero che un voto in meno del centrodestra possa concedere un giorno in più al governo Prodi, - ha detto - travolge ogni altra ragione che mi spingerebbe alle dimissioni. Mi dispiace per il ministro Livia Turco, ma più che le sue accuse, mi interessa il giudizio sereno di tanti cittadini che mi hanno inviato in questo lungo mese e-mail, telefonate e messaggi che mi invitano a restare. Assumo su di me la responsabilità politica di ritirare le dimissioni presentate".

Selva aveva presentato la sua lettera di dimissioni da palazzo Madama lo scorso 11 giugno dopo essere finito, due giorni prima, al centro di polemiche, anche da parte di esponenti del centrodestra, per aver utilizzato un'ambulanza per 'bypassare' il caos stradale nel girono della visita di Bush in Italia e raggiungere gli studi de La7 per partecipare a una trasmissione. Il senatore di An ha in particolare puntato il dito contro le critiche che gli sono state mosse pubblicamente dal ministro della Salute Livia Turco. "Le sue parole - ha detto tra l'altro - mi hanno offeso ma non meravigliato, per il lessico vetero-comunista duro a morire anche in una senatrice post-comunista".

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