Se intorno e dentro a noi
Se intorno e dentro a noi
Ci fosse ancora senso e suono
Nella parola guerra sentiremmo
Il morso dell’artiglio un rullare di tamburi
L’attrito della lama il lampo rosso del sangue
Oggi che il sentire è distorto e avvelenato
Accogliamo la parola usurpata
La guerra che prepara la pace
Il grande bugiardo uccide il fratello
E annuncia festoso che dio è con noi
Forse il dio della morte a cui da sempre
Sacrifichiamo i figli migliori della vita
Eccolo il fiore del male
Fiorisce in questa primavera di morte
Arrivano i cavalieri dell’apocalisse
Armati di microfoni e menzogne
Accolgono festosi la mietitura
Dei cadaveri ci preparano il futuro
Il non qui il già dopo
In questo intervallo banchetta la morte
Straziando vite e speranze
Non era qui l’essenza della forma?
L’espressione più alta della natura del vivente?
Noi, gli eretti, lanciati inarrestabili verso imprese celesti
Ancora oggi a brandire la clava nucleare
Su questo pianeta che attende da sempre
La grazia di un arcobaleno
I tempi sopra avanzano
Un altro mondo non è più possibile
E´ necessario e in-pensabile
Quanti di noi bandiere di pace
Regalerebbero un colore
A chi da sempre ha grigio lo sguardo e l’orizzonte
E´ l’esempio dell’amico che disarma il nemico
Il militare e´ uniforme conosce un solo verdenero colore
La realtà uccisa per impedire il sogno
Lo schermo riflette atroci immagini e siamo tutti protagonisti
In questo film: corpi straziati e coscienze amputate
Si cerca la speranza nei chiari angoli del cuore
E sotto il cielo fiorisce caparbia la magnolia
Ri-conoscendo un’altra primavera
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