Esame di maturità
Regia di Predrag Delibasic
L'esame del titolo è quello affrontato nel 1947 dalla quinta classe liceale del regista, che dopo i festeggiamenti del quarantennale del Diploma decide di riunirsi ogni lustro. All'appuntamento del 1992 il rito si interrompe per il conflitto e dodici anni dopo Delibasic torna a cercare i compagni superstiti per sottoporli a un'interrogazione da una sola domanda: «Avresti mai immaginato che la Jugoslavia si sarebbe dissolta?». L'esame di maturità di un tempo diventa l'esame di coscienza di oggi e le risposte degli intervistati sono univoche e desolate: «Come poteva venirci in mente una stupidaggine simile?».
La prima è quella di Delibasic: «Ho attraversato conflitti e regimi diversi, ma l'esperienza di questa tragedia mi ha depresso più di tutte le altre, perché poteva essere evitata. Conoscevo la città e la mia generazione: non potevo credere che fossero disposti ad accettare tutto questo. Dall'incredulità è nato questo nuovo esame di maturità».
Esame che nessuno supera (non i singoli, non la comunità, né Jugoslava, né internazionale), giudizio senza alcuna autoassoluzione: «Siamo stati smodatamente avidi. Forse troppo scontenti e attenti solo a noi stessi ed al nostro interesse».
Le parole degli interpellati palleggiano colpe e responsabilità, rivelano senso di prostrazione e fallimento. I superstiti del conflitto dalle innumerevoli ma innumerabili vittime (non c'è ancora una stima ufficiale) non sembrano vedere futuro e, se dimenticare è impossibile, l'unica speranza sembra riposta nella forza delle generazioni a venire che sopporteranno ricordi di seconda mano.
Le immagini degli intervistati si alternano a quelle di repertorio (inedite) girate tra il 1992 e il 1995; in un bianco e nero da passato remoto non viene risparmiato nulla degli scenari di guerra, corpi da marionette rotte trascinati per le braccia, altri volteggianti giù da palazzine in fiamme, quasi un 11 settembre in scala, un graffito nero e grigio su un muro che implora «Don't forget Srebrenica». L'ultima è una veduta dall'alto di Sarajevo by night, ma sembra una costellazione.
Presentato al Festival del Nuovo Cinema di Pesaro, Il documentario è stato girato in 5 giorni a Sarajevo con l'aiuto regista, critico cinematografico ed amico Pierpaolo Loffreda e con la collaborazione della TV di Stato bosniaca e della TV indipendente di Belgrado, B-92.
L'esame del titolo è quello affrontato nel 1947 dalla quinta classe liceale del regista, che dopo i festeggiamenti del quarantennale del Diploma decide di riunirsi ogni lustro. All'appuntamento del 1992 il rito si interrompe per il conflitto e dodici anni dopo Delibasic torna a cercare i compagni superstiti per sottoporli a un'interrogazione da una sola domanda: «Avresti mai immaginato che la Jugoslavia si sarebbe dissolta?». L'esame di maturità di un tempo diventa l'esame di coscienza di oggi e le risposte degli intervistati sono univoche e desolate: «Come poteva venirci in mente una stupidaggine simile?».
La prima è quella di Delibasic: «Ho attraversato conflitti e regimi diversi, ma l'esperienza di questa tragedia mi ha depresso più di tutte le altre, perché poteva essere evitata. Conoscevo la città e la mia generazione: non potevo credere che fossero disposti ad accettare tutto questo. Dall'incredulità è nato questo nuovo esame di maturità».
Esame che nessuno supera (non i singoli, non la comunità, né Jugoslava, né internazionale), giudizio senza alcuna autoassoluzione: «Siamo stati smodatamente avidi. Forse troppo scontenti e attenti solo a noi stessi ed al nostro interesse».
Le parole degli interpellati palleggiano colpe e responsabilità, rivelano senso di prostrazione e fallimento. I superstiti del conflitto dalle innumerevoli ma innumerabili vittime (non c'è ancora una stima ufficiale) non sembrano vedere futuro e, se dimenticare è impossibile, l'unica speranza sembra riposta nella forza delle generazioni a venire che sopporteranno ricordi di seconda mano.
Le immagini degli intervistati si alternano a quelle di repertorio (inedite) girate tra il 1992 e il 1995; in un bianco e nero da passato remoto non viene risparmiato nulla degli scenari di guerra, corpi da marionette rotte trascinati per le braccia, altri volteggianti giù da palazzine in fiamme, quasi un 11 settembre in scala, un graffito nero e grigio su un muro che implora «Don't forget Srebrenica». L'ultima è una veduta dall'alto di Sarajevo by night, ma sembra una costellazione.
Presentato al Festival del Nuovo Cinema di Pesaro, Il documentario è stato girato in 5 giorni a Sarajevo con l'aiuto regista, critico cinematografico ed amico Pierpaolo Loffreda e con la collaborazione della TV di Stato bosniaca e della TV indipendente di Belgrado, B-92.
Tra i suoi film, oltre Maturity Exam, ricordiamo:
- Student Excursion in Greece
- Paja Jovanovic
- A Major Initiative
- Mouth Diseases
- On the Track of Rome's Past
- Roman Fountains
- Wines Flow
- Captain Riva
- One of Many
- Snow-covered Path
È inoltre autore e attore in numerosi film e speciali per la televisione dedicati alla cultura italiana. Ha diretto e sceneggiato oltre venti opere per Radio Belgrade Drama Program.
Pierpaolo Loffreda
Ha collaborato alla regia di Maturity Exam. Docente universitario e consulente cinematografico.
Silvio Ziliotto
Cultore di cultura e letteratura serbo/croata presso l'università Cattolica di Milano, traduttore.
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