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Capita ogni tanto

14 febbraio 2008
Germano Caputo (Nodo Decrescita Modena, nodo.decrescita.modena@fastwebnet.it )

Capita ogni tanto, a chi si impegna nel costruire un mondo diverso, di attraversare periodi di tristezza, abbattimento, depressione. E' normale, lasciate che sia... riposatevi... (meglio se abbracciati a qualcuno o osservando la Natura... )

Nulla è permanente, vale sia per la felicità che per la tristezza. Passerà come passa l'inverno o una giornata nuvolosa. Spero potrà aiutarvi leggere ciò che segue.

La mia visione del futuro non è quella di assomigliare sempre di più a quei paesi che si ergono baluardo di civiltà salvo poi sottomettere tutto e tutti alla tirannia del denaro usando ogni mezzo, compresa la violenza in tutte le sue forme possibili.

Il mio desiderio è di trovare il nostro posto e l'equilibrio nel meraviglioso ciclo della Vita. Questo equilibrio è ancora lontano dall'essere raggiunto, ma paradossalmente pur essendo ad un passo dal baratro della autodistruzione mai come adesso abbiamo gli strumenti e le potenzialità per realizzare una reale Civiltà Umana.

Nel mondo che io desidero lasciare ai miei figli non vi sarà più paura o incertezza del futuro. L'uso del denaro sarà limitato, l'economia e il commercio esisteranno ancora ma non saranno il cardine attorno a cui ruotano tutte le nostre esistenze, e non succederà mai più che chi è senza soldi non potrà avere ciò di cui necessita, dal cibo alla casa al vestiario; dall'assistenza alla nascita a quella in vecchiaia; dall'istruzione al divertimento.

I ricchi che non si prodigano per aiutare gli altri esisteranno ancora, ma la loro opulenza non consentirà più di aver più potere di altri e di far del male impunemente. Essi rappresenteranno retaggio di un passato da cui trarre insegnamento per il futuro e saranno considerati per quel che sono anche adesso: persone malate e bisognose di amore.

Avremo gli stessi mezzi di trasporto, ma non saranno inquinanti e li useremo solo quando non sarà disponibile un mezzo di trasporto pubblico, e cioè molto raramente; vivremo in comunità cittadine, le stesse città in cui viviamo adesso, ma ristrutturate a tal punto che non vi sarà differenza nella qualità dal vivere in campagna.

Sul territorio rinasceranno borghi, paesini, villaggi rurali, montani, marittimi; l'agricoltura chimica sarà un lontano ricordo, non esisteranno più certificazioni "bio", avremo anni e anni di paziente lavoro di risanamento delle devastazioni ambientali che stiamo praticando; ma non sarà faticoso, sarà un atto d'amore, sarà come curare le ferite di una madre che per secoli abbiamo umiliato e torturato, mentre ci ricambiava sempre con amore e generosità.

Saremo noi a scegliere e cambiare liberamente lavoro, che sarà fonte di gratificazione e non di malattia. Il sistema scolastico aiuterà a sviluppare il potenziale di ognuno e a trovare se stessi, non a diventare robot da inserire nel sistema lavoratore/consumatore. Parleremo e studieremo la salute e non le malattie; elimineremo le cause, non adotteremo dispendiosi ed inutili rimedi; avremo una visione di insieme dell'umanità e non una ristretta e limitante.

La scienza la ricerca saranno finalmente liberi e al servizio del bene comune, non di chi le sovvenziona. Tutte le invenzioni che potrebbero consentire il Progresso e adesso giacciono nelle casseforti delle multinazionali saranno rese pubbliche. La Libertà, l'Amore, la Vita saranno i nostri principi ispiratori.

La mia visione è ancora sfocata, ma ciò che ho scritto rende l'idea. So che coincide con quella di tanti di voi, di quelli che stanno imparando ad ascoltare il cuore e ad usare la mente anziché diventarne schiavi. Ci sentiamo separati l'uno dall'altro, ma siamo tutti uniti alla fonte, alla matrice, alla radice: siamo tutti manifestazioni della Vita.

Chiudi gli occhi e ascolta il cuore: il tuo battito è anche il mio.

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