La vita del battutista
Quando una persona come Lucillola scrive un post serio significa che qualcosa è andato storto. Sì, perché - per quel poco che mi è dato di conoscere - Lucillola è una persona solare, divertente e a cui piace divertirsi. Tutto qua.
Non pensa: quello che sto scrivendo è politicamente scorretto? Pensa: quello che sto scrivendo farà sorridere chi lo leggerà.
Per questo motivo ritengo che - oggi più che mai - sia urgente fare (e subire) satira, senza che questa struttura narrativa diventi un lusso che non ci possiamo permettere.
Ho parlato sin troppo: lascio a Lucillola la parola.
Il battutista si sveglia presto (non io) per leggersi un po' di rassegne stampa, formula incisi possibilmente intelligenti (non io) e imparziali, e li scrive nei vari gruppi per farli pubblicare.
I collettivi di satira sono vivai di persone che ridono, scherzano, si confrontano e stringono amicizie anche profonde, amministrati da santi che cercano di relazionarsi con i postatori per formulare al meglio le frasi che devono arrivare al pubblico.
Le frasi dunque escono, più o meno originali, perché è umano scriverle simili fra tanti che siamo, così com'è altrettanto umano sbagliare la qualunque, nella realtà che esula i social.
Il battutista vive incredibilmente (!) una vita personale e formula le proprie creature ovunque (in fila alle poste, mentre pranza, amoreggia, cucina, studia, legge, è al gabinetto).
Il profitto è esclusivamente di ordine psicologico, così come la speculazione (non economica) si ottiene soprattutto a livello di soddisfazione personale, ma anche collettiva. Il peggior nemico del battutista non è mai o quasi mai il collega (davvero! anzi, spesso ci aiutiamo) ma l'utente.
Si ricevono minacce di:
- percosse,
- ripercussioni sui familiari,
- stupro (è capitato a me come ad alcune colleghe),
- morte.
Questo termometro di (in)civiltà misura la febbre di rivalsa, vendetta, poraccitudine, cattiveria, nazismo, di cui è mediamente malata la società odierna. È incredibile come le frustrazioni si ripercuotano su chi cerca (cinicamente o meno, dipende dall'autore) di aprire gli occhi su una realtà che ci prende senza vaselina da decenni, e non sui reali autori degli scempi umanitari del secolo: i politici.
Qualcuno di noi desiste, si intristisce o lotta, a seconda dell'umore modulato dalla vita privata.
Abbiate pietà nei confronti di chi, gratuitamente, goliardicamente e per puro spirito 'umanitario', cerca ogni giorno di dipingere la realtà con pennellate brevi ma incisive, per aprire gli occhi all'ignoranza, alla grettezza, all'ideologia malata e univoca, e dategli modo di lavorare serenamente, senza ban, ostilità e preconcetti, e se qualcosa vi infastidisce rivoltatevi civilmente, perché il confronto interattivo ci aiuta a crescere e a rigirare il cetriolo dentro chi ci vuole sodomizzare col sorriso, senza esporsi e gridare come fa un autore di satira, scritta o vignettata che sia.
Abbiate pietà, la risata amara che scopre i denti è l'arma bianca migliore che ci sia.
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