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Con un Bel Nome d’Avventura. Storie d'amore e di libertà

Disco di Renato Franchi & l’Orchestrina Suonatore Jones with Social Vocal Band “Voci del Partigiano”, Etichetta L’Atlantide
7 giugno 2019
Mariangela Giusti
Fonte: Il Sole di Parigi

Il Sole di Parigi presenta il Disco "Con un bel nome d'avventura"

Il CD parte con un grande Blues dedicato all’Anpi e ai partigiani, di ieri, di oggi e di domani: canzone prima classificata, su 30 proposte, alla Rassegna Nazionale, della 'Nuova Canzone Resistente' Anno 2018, promossa dal’Anpi di San Giuliano Milanese

Con Un Bel Nome D’Avventura …storie d’amore e di libertà…: un grande Progetto a cui ha partecipato anche ANPI "Emilio Bacio Capuzzo" di Nova Milanese assieme a decine di realtà associative e persone che credono in questa grande avventura discografica indipendente

 

Album Cd Anno 2018 - Etichetta L’Atlantide

“Voci del Partigiano” 

Aurora Lo Prete, Ezia Moroni, Marta Roversi, Gemma Girolami, Alberto Roversi, Marta Franchi, Cristina Dall’Orto, Renata Pasquetto,Walter Porcelli, Cristian Visentin, Flavio Corasaniti, Enrico Frascoli, Alessandro Tinti, Pietro Castelli, Vanni Balboni

Disco di Renato Franchi & Orchestrina del Suonatore Jones e della Vocal Band "Voci del Partigiano"

“Renato Franchi & Orchestrina Suonatore Jones”

Renato Franchi - Voce & Chitarre    -   Marta Franchi - Tinwhistle, Flauti & Cori

Viky Ferrara - Batteria & Cori     -    Roberto D'Amico - Basso Elettrico

Gianni Colombo - Organo Hammond, Pianoforte, Keyboards

Gianfranco D’Adda - Percussioni, Colori e Ritmi     -     Enrico Ronzoni - Chitarre Elettriche

 

Voci Forti e Ribelli, Chitarre Elettriche e Acustiche, Basso, Pianoforte, Hammond Organ, Tappeti Sonori, Drumming energici e sognanti che corrono veloci sui sentieri tracciati da canzoni, storie d’amore e di libertà, sono il risultato finale di un lavoro che strada facendo ha assunto un particolare e forse originale sapore creativo artistico e culturale, per certi versi unico nel panorama nazionale.

 

Renato Franchi & l’Orchestrina del Suonatore Jones, in bella compagnia della vocal band “Voci del Partigiano”, ensemble nata da un’idea di Renato Franchi in collaborazione con la sezione Anpi di Rescaldina, dopo viaggi concerti, palchi, strada, polvere e canzoni, fissano su un‘ album vibrante di forte impatto, con sonorità Rock / Blues d’Autore, emozioni e vibrazioni del cuore, attingendo dal mare della grande canzone d’autore e popolare italiana

 

L’album, le musiche, le canzoni, gli arrangiamenti, le voci partigiane che incontrano chitarre e batterie rock, vestono undici canzoni, legate da un unico filo rosso, quello delle grandi storie d’amore e di libertà. 

Amore e libertà, come i fiori e i sogni di tanti ragazzi che hanno lasciato il cuore, le loro case per salire sui monti  …con un bel nome d’avventura… per dare al nostro paese la libertà.

 

L’album è composto da canzoni originali, scritte da Renato Franchi e brani di autori come Bertoli, Bubola, De André, Gianmaria Testa, Gang, Castelnuovo, Fausto Amodei e due canzoni in omaggio alla cultura popolare, rivisitati con un tocco originale e personale, da Renato e i suoi compagni di viaggio.

 

Un Album di musica suoni e racconti, sospesi tra sogno, fantasia, realtà, storie di rabbia e d'amore, di fatica, di lavoro, di guerra e di pace, di vissuto quotidiano e personale, che viaggiano e volano come usignoli che cantano nel vento del grande cielo della canzone d'autore italiana e internazionale.

 

Il Sound delle 11 tracce tutte riarrangiate e rivisitate con amore e rispetto, vive dei forti richiami musicali e sonori del rock mondiale e popolare, che sono da sempre nel cuore e nelle corde della  vocal band  e di Renato e i suoi.

 

Nelle canzoni emergono atmosfere Beatlesiane, il Sound Rock all’Americana, il Soul, il Rhitmy and Blues, la melodia e la cultura popolare, Il tutto arricchito dai vocalist delle “Voci del Partigiano”, sapientemente dosati nella trama di una accattivante miscela di sonorità Folk/ Rock/Blues, stile tipico e originale  dell’Orchestrina del Suonatore Jones.

 

www.suonatorejones.it 

 

“Con Un​ Bel Nome d’Avventura”
di Renato Franchi

Erano anni di fame e di lacrime, 
di ragazzi mandati sul fronte
Erano anni di bombe e cannoni , 
di soldati oltre quel ponte
Erano tempi di croci uncinate,
di terrore in camicia nera
Erano tempi di ferro e di fuoco,
sangue e ferocia sull’Italia intera

Per chi ha partecipato, 
per chi è stato combattente
Per chi è stato partigiano, 
per chi è stato resistente
Per chi è andato sui monti, 
con un bel nome d’Avventura 
Per chi ha dato i suoi anni,
per una nuova primavera

E venne il giorno che senza parole, 
si prese il coraggio tra il cuore e le mani
E Venne il tempo che uomini e donne, 
salirono il monte da partigiani
Piangeva la luna sul popolo stanco, 
di fascismo, morte e violenza
Splendeva la luna sulla collina, 
e si accese la stella della Resistenza

Per chi ha partecipato, 
per chi è stato combattente
Per chi è stato partigiano, 
per chi è stato resistente
Per chi è andato sui monti, 
con un bel nome d’avventura
Per chi ha dato il suo cuore, 
per una nuova primavera

Erano anni di fame e di lacrime, 
di fiori rossi sbocciati sul fronte
Erano anni di fango e tempesta, 
di ragazzi oltre quel ponte
Poi venne il cielo del 44, 
e poi l’aprile dell’anno a venire
I raggi del sole sui campi di grano, 
la libertà per un nuovo avvenire

Per chi ha partecipato, 
per chi è stato resistente
Per chi è stato partigiano, 
per chi oggi è qui presente
Per chi è andato sui monti,
per un’ideale di speranza
Per l’Anpi e i partigiani, 
ora e sempre Resistenza
Con l’Anpi e i partigiani, 
ancora e sempre Resistenza ....

Ricordiamoci di Ricordare

Recensione di Mariangela Giusti Docente Università Bicocca
Retro cover & Track List
Pergamena

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Renato Franchi & Orchestrina Suonatore Jones

Social Vocal Band “Voci del Partigiano”

Con un bel nome d’avventura 

CD Album, L'ATLANTIDE, 2018

 

Recensione di Mariangela Giusti - Docente Università Bicocca - Milano

 

Basterebbe la bella versione del canto tradizionale degli alpini  intitolato  Ta Pum per fare di questo nuovo CD di Renato Franchi un piccolo capolavoro.

Sì, basterebbe, e ne parleremo più avanti. Ma non è solo questo canto.

In realtà sono tutte le undici tracce  del CD-singolarmente e nel loro insieme - a fare del concept album Con un bel nome d’avventura  un prodotto musicale di grandissimo valore.

Sono canzoni, ballate, canti tradizionali reinterpretati che raccontano in musica storie di battaglie piccole e grandi della vita (talvolta vinte, talvolta perdute) e lo fanno con sonorità, ritmi, voci e cori che appassionano, incantano, catturano.

Renato Franchi & Orchestrina del Suonatore Jones questa volta si avvalgono della partecipazione di una social vocal band “Le Voci del Partigiano” formato da voci maschili e femminili. Sono voci mature e  anziane di donne e uomini, alcuni dei quali sono stati partigiani nella loro giovinezza. E’ stata una scelta non usuale e vincente, questa, perché quelle voci aggiungono alle voci consuete dei solisti del gruppo (quelle di Renato, di Viky, di Marta…) alcune tonalità insolite, che in certi punti si fanno pacate e addolorate, in altri punti diventano alte, quasi disperate, nella precisa volontà di farsi ascoltare e di esserci nelle cose, in quelle del passato così come in quelle del presente. Un esempio è la canzone Nina, che inizia con la Signora Gemma una delle donne del coro che legge (frasi del brano come fossero pagine di un diario…) e che riporta le sensazioni e le paure di una notte di bombardamenti vissuta a Roma durante la guerra; un altro esempio è Marenostro dove le tante voci del coro –quasi in una preghiera collettiva e disperata- chiedono al Mare Mediterraneo di non far affondare una piccola barca piena di profughi che stanno cercando di arrivare alla costa, per vivere una vita nuova, più sicura e più ricca di speranza e possibilità.

Renato Franchi e i musicisti dell’ Orchestrina hanno fatto un lavoro paziente e grandioso facendo appassionare all’attività del coro un gruppo di persone della sezione ANPI di Rescaldina, alcune delle quali conservano ben viva la memoria di avvenimenti drammatici vissuti molti decenni fa per cercare di garantire a tutti una libertà che sembrava impossibile da riavere.

E così nella bellissima ballata I passi del mattino le strofe del testo prendono avvio da una data precisa: il 10 agosto del ‘44 quando quindici giovani partigiani furono fucilati dai fascisti a Milano. E’ un avvenimento, quello, che si è fissato inevitabilmente nella memoria di chi c’era (ed è ancora vivo) o di chi ne ha ascoltato i racconti, ma che è rimasto nella storia di tutti  e per questo non deve essere dimenticato e vale la pena essere raccontato ancora. Non a caso il testo della ballata prosegue fra ricordo mitologico e cruda cronaca, fra passato e presente rammentando i nomi e i cognomi e perfino le professioni dei quindici ragazzi  protagonisti disperati di quella mattinata di sangue.

Dicevamo all’inizio di Ta Pum: anche qui naturalmente è presente la Social Vocal Band dei partigiani e delle partigiane, ma insolitamente (dato che si tratta proprio di un canto adatto ai cori) resta come sullo sfondo, non è protagonista, come accade invece in altre tracce del CD. Ta Pum è una delle canzoni più note della Grande guerra, nata nelle trincee italiane, con un ritornello ispirato al rumore degli spari della fucileria austroungarica ("Ta" è il rumore della pallotta e "Pum"rimanda al suono dello sparo del fucile). Non credo di avere esagerato scrivendo all’inizio che i musicisti dell’Orchestrina hanno fatto di questo canto tradizionale un piccolo capolavoro che da solo vale tutto il CD.

Le percussioni iniziali di Gianfranco D’Adda segnano il tempo in maniera inequivocabile, all’inizio più ravvicinate, poi sempre più lente fin quasi a sparire.   In questa scansione solenne operata dal tamburo gran cassa, che è quasi una cornice o un’introduzione che non ha bisogno di parole, entra la chitarra che avvia il racconto; ed ecco poi la voce che inizia le parole del canto. 

L’Orchestrina ha inventato per Ta Pum una serie di tonalità emotive addolcite (se la paragoniamo alle versioni tradizionali dei cori alpini) ma proprio questo elemento nuovo fa sì che il canto sia reso attuale e contemporaneo. Gli arrangiamenti ritmici e strumentali e le scelte artistiche e musicali  fanno sì che questa versione di Ta Pum (senza snaturare la sua origine) diventi anche un canto dell’oggi, un canto di chi parte per migrare senza sapere se arriverà mai, un canto di chi deve partire per trovare lavoro in un altro paese o in una terra lontana, un canto di chi lascia la propria casa per i motivi più diversi, sapendo (o solo intuendo) che non tornerà più.

La voce del cantante solista (in questo caso è di Renato) è voce di raccomandazione, è voce d’implorazione, è richiesta paterna o materna. Per questo è voce senza tempo. E in questa musicalità canora e sonora, l’invenzione più originale è l’introduzione della chitarra classica  e poi del pianoforte di Gianni Colombo che accompagna le parole e il canto e poi si sviluppa, cresce e si muove in completa autonomia. La voce racconta una storia di abbandono come ce ne sono tante ogni giorno nella vita di tanti esseri umani; gli accordi del basso sottolineano questa tristezza e il pianoforte non lascia mai la voce: come compagno fidato, è solidale con lei; la segue e la sostiene.

Anche Ta Pum, proposta in versione nuova, così come tutto il CD trasmettono molti valori che sono senza tempo: la difesa della libertà, la solidarietà, il diritto di decidere  che appartiene a tutti gli esseri umani, la difesa dell’ambiente. Sono valori trasmessi con la musica e con le parole, anche in canzoni allegre e bellissime.

Desidero ricordare almeno, fra tutte, Al Mercato di Porta Palazzo dove, in un ritmo di tamburelli e chitarre quasi di festa campestre, si racconta una vicenda capitata alla gente semplice di un mercato, che decide di aiutare una ragazza (tutti d’accordo) e di non denunciare un avvenimento accaduto, prendendosi tutti insieme la responsabilità.

 

Un CD dunque ricchissimo di spunti, tutto da ascoltare nelle sue storie e nella sua ritmica.

Canzoni tutte importanti da cantare in coro, da ballare nelle feste di paese, nelle scuole o nelle associazioni dove si lavora per l’educazione, la solidarietà e il benessere dei minori e degli adulti.

 

 

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