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"Martiri per l'Irlanda - Bobby Sands e gli scioperi della fame" di Manuele Ruzzu Fratelli Frilli Editori - euro 14,50 -

Potra' mai il tempo lenire il dolore? E la storia potra' mai essere narrata in un altro modo?
Dopo 66 giorni di sciopero della fame, il 5 maggio 1981, nel carcere di Long Kesh a Belfast (Irlanda del Nord), moriva Bobby Sands.
Lo sciopero era stato fatto per poter ottenere lo status di prigionieri politici e insieme ad esso vedersi riconosciuti diritti basilari garantiti a qualsiasi essere umano. Nelle settimane successive altri nove detenuti seguirono Bobby nel suo tragico destino. Lo sciopero della fame del 1981 duro' sette mesi e attiro' sull'Irlanda l'attenzione del mondo intero ma non fu quello l'unico nella lunga storia del movimento repubblicano irlandese...
9 maggio 2004

Storie intrecciate ad altre storie; domande intrecciate a risposte; verita' intrecciate alla voglia e alla necessita' di capire come e' accaduto cio' che e' accaduto, da un punto di vista storico e, allo stesso tempo, umano. Sensazioni e ricordi, testimonianze e domande e risposte...

In questo libro, che non ha la presunzione di fornire verita' assolute, ma solo di aiutare a capire, viene ripercorsa la storia degli scioperi della fame attuati in Irlanda da esponenti del movimento repubblicano irlandese.
Il "protagonista principale" di questa "storia", che non ha purtroppo un lieto fine, e' Bobby Sands, leader carismatico del digiuno messo in atto nel 1981 nel carcere di Long Kesh per poter ottenere lo status di prigionieri politici e, per i prigionieri politici, quei diritti basilari che dovrebbero essere garantiti ad ogni essere umano. La storia di quest'uomo e' parte integrante della storia del repubblicanesimo irlandese e della lotta di liberazione dal dominio inglese. Insieme a Bobby Sands, e alla sua capacita' di sacrificare la propria vita per un ideale, altri uomini "lottarono" e morirono; persone "normali", destinate a diventare figure carismatiche e punti di riferimento per generazioni e generazioni d'irlandesi. Ancora oggi, a piu' di venti anni dai fatti del 1980/81, gli irlandesi sono emotivamente coinvolti. Entrambe le comunita' furono segnate, anche se in maniera differente, dalle morti dei ragazzi di Long Kesh.
Quali ricordi e quali sensazioni suscitano oggi quei fatti? Il tempo lenisce il dolore? E' possibile una revisione storica e quindi una rivalutazione non solo delle strategie adottate nella lotta carceraria ma anche dei protagonisti stessi? Perche' non e' impossibile parlare di mito riferendosi ai protagonisti?
L'autore del libro con l'aiuto di testimonianze dirette di alcuni dei protagonisti, cerca di dare le risposte a queste e ad altre domande...

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