"Israele, Palestina - La verita' su un conflitto" di Alain Gresch - Einaudi - euro 8,50
La persecuzione nazista, oltre ad aver colpito gli ebrei, i rom, gli oppositori politici, ha colpito anche i palestinesi! Gli ebrei furono massacrati dai nazisti; i palestinesi cacciati dalle milizie ebraiche e poi dall'esercito israeliano; e cosi', senza essere minimamente responsabile del genocidio, il popolo palestinese ha pagato, forse piu' di chiunque altro, e paga ancor oggi, le conseguenze.
Ma la Seconda Guerra Mondiale ha soltanto accelerato la nascita di uno Stato che sarebbe comunque nato. E dunque la "guerra", perche' di guerra si tratta, fra ebrei e palestinesi, dura da quasi un secolo. Si ipotizzava nel 1947 la spartizione della Palestina oppure la nascita di uno Stato ebraico-palestinese, dove nessuno dei due gruppi avrebbe predominato sull'altro; la Gran Bretagna cercava, nel frattempo, di mettere un limite all'arrivo dei sopravvissuti ai campi di sterminio. Ma quando ad Haifa sbarcarono 4500 passeggeri: donne, bambini, vecchi, miserabili sopravvissuti ai campi di concentramento, sotto gli occhi del presidente svedese dell'Unscop (United Special Commitee on Palestine) - un'organizzazione dell'ONU che comprendeva undici stati il cui compito sarebbe dovuto essere quello di trovare una soluzione alla questione mediorientale - le ragioni dei palestinesi "sfumarono" e sembrarono non essere nemmeno degne di ascolto.
Il sionisomo, sostiene l'autore del libro, si mosse - seppur con dei presupposti oggettivamente diversi e legati alle lunghe persecuzioni subite dagli ebrei anche prima dell'arrivo dei nazisti - nell'ambito del colonialismo. Lo Stato d'Israele si collega al movimento di colonizzazione soprattutto sotto due aspetti: l'atteggiamento "razzista" nei confronti delle popolazioni "autoctone" e la dipendenza dalla "madre patria", la Gran Bretagna, almeno fino al 1939.
Ormai e' impossibile tornare indietro e un'ingiustizia non puo' essere ripagata con un'altra ingiustizia... ed e' ormai impossibile sognare uno Stato unico per due popoli. Bisogna cercare una "soluzione" e qualunque essa sia (soluzione che, sempre secondo l'autore, la nostra generazione non vedra') non potra' essere imposta unilateralmente ne' ai palestinesi, ne' agli israeliani...
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