Partecipare attivamente alla realizzazione di una distribuzione

L'autore spiega come sia possibile contribuire allo sviluppo del software open source anche senza essere programmatori
8 marzo 2005
Angelo Naselli

Una delle caratteristiche affascinanti del mondo Open Source è senza dubbio la velocità con cui è possibile avere a disposizione modifiche al nostro programma preferito, siano esse bug fixing o migliorie. Tale velocità dipende principalmente dall'esistenza di una vasta comunità di sviluppatori sparsa per tutto il mondo, capace in alcuni casi ti produrre 24 ore al giorno.
Io stesso, mentre sto scrivendo questo articolo, potrei rendermi conto che qualche cosa nel mio rielaboratore di testo preferito non funziona correttamente e, laddove ne fossi capace, mettere mano al codice sorgente e fornire una patch che risolva il problema.

Senza essere programmatori, cosa può fare un utente per rendersi utile alla comunità? La risposta non è facile, dipende ovviamente dalle possibilità e dalle capacità della persona in questione: si può partecipare sviluppando software, creando pacchetti per le varie distribuzioni, o semplicemente “testando” l'ultima versione di un programma e fornendo feed-back costruttivo agli sviluppatori scrivendo nelle mailing list o aprendo bug report.

Spesso per chi proviene, come penso la maggior parte di noi, da un sistema operativo chiuso, non è facile pensare che si possa partecipare alla realizzazione di una distribuzione “Linux based” come Debian, Fedora, Mandrakelinux, Gentoo e così via. Nel caso di Mandrakelinux la versione developer di MandrakeSoft si chiama “cooker”. Va ricordato che una versione developer non è stabile, e che se si decide di intraprendere questa strada ci si deve aspettare qualunque eventualità, persino quella di dover re-installare la distribuzione da capo. Focalizzato questo concetto, si può cominciare a vedere il lato positivo e cioè, che si avranno a disposizione sempre le ultime versioni dei programmi e che, con i propri report, si potranno influenzare le scelte che vengono intraprese durante la fase di sviluppo e test della distribuzione.

Per chi ha una connessione ad Internet a banda larga, il metodo più semplice per installare la versione cooker è quello di partire da una versione stabile installata e impostare come fonte di aggiornamento uno dei mirror presenti alla pagina http://www.mandrakelinux.com/en/cookerdevel.php3 e successivamente aggiornare il sistema agli ultimi rilasci tramite il pannello di controllo Mandrakelinux (mcc) o il comando “urpmi –auto-select”. Si possono scegliere altri metodi di installazione: via ftp, scaricando le ISO delle immagini quando sono presenti, oppure creandosi un mirror locale in modo da potersi realizzare i propri CD o DVD di installazione.
Per ogni informazione aggiuntiva rimando alla pagina wiki:
http://qa.mandrakesoft.com/twiki/bin/view/Main/CookerHowTo

A questo punto si ha a disposizione tutto ciò che sarà presente nella prossima versione e tutto quello che si deve fare è verificare il corretto funzionamento delle varie applicazioni e, laddove ci fossero dei problemi, discuterne nella mailing list cooker, per iscriversi a tale lista basta seguire le istruzioni presenti sul sito http://www.mandrakelinux.com/en/fdevlists.php3, o aprendo dei bug report sul sito bugzilla di MandrakeSoft (http://qa.mandrakesoft.com/index.cgi).
Una volta aperto un account su bugzilla si possono anche scrivere parti sui wiki della Madrakelinux Community. Ad esempio, finita la release 10.1, i “cooker” hanno espresso le loro idee per la release in corso alla pagina http://qa.mandrakesoft.com/twiki/bin/view/Main/IdeasForMandrakelinux102.
In conclusione, con un po' di tempo libero a disposizione si è in grado di partecipare attivamente alla realizzazione della prossima versione della Mandrakelinux. Ovviamente questo non è l'unico modo per contribuire a migliorare la propria distribuzione preferita, ma ciò potrebbe essere lo spunto per un futuro articolo.

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