Dell contro i lavoratori musulmani?

Questa la pesante accusa che alcuni islamici hanno rivolto all'azienda che però nega tutto, parla di un quiproquo e afferma: non li abbiamo mica licenziati
15 marzo 2005
Punto Informatico

Roma - Periodo assai difficile per Dell sul piano delle pubbliche relazioni. Un gruppo di trenta lavoratori islamici ha infatti accusato l'azienda di averli licenziati da uno dei propri impianti di produzione di personal computer perché più volte al giorno ciascuno di loro deve prendersi il tempo necessario a pregare.

I trenta sono quasi tutti immigrati che provengono da paesi come la Somalia, l'Etiopia o il Sudan e hanno dichiarato al New York Times che pochi giorni fa, durante il turno di notte, sono stati convocati nella mensa dell'impianto. Lì un responsabile dell'azienda avrebbe intimato loro di finirla con quelle interruzioni o, in alternativa, lasciare il lavoro. Cosa che i trenta avrebbe appunto deciso di fare.

Un'accusa pesante per Dell, che già deve vedersela con le rimostranze di centinaia di consumatori per le proprie pratiche di vendita, visto anche che negli USA non è concesso discriminare i lavoratori per le proprie pratiche religiose, con la sola eccezione del caso in cui tali pratiche confliggano in modo determinante con le attività dell'azienda fino a metterla in crisi.

In effetti le preghiere della giornata non richiedono molto tempo, pochi minuti, eccetto quella del tramonto, che può richiedere fino a mezz'ora. Ma i lavoratori sostengono che coprivano a vicenda i compiti gli uni degli altri proprio per minimizzare l'impatto sulla catena produttiva.

Vigorosa la reazione di Dell. Un suo funzionario ha affermato che quanto descritto non è mai avvenuto e nessuno ha mai inteso licenziare quei dipendenti. A suo dire c'è stato un grave fraintendimento che però verrà risolto con i lavoratori, alcuni dei quali sarebbero intanto tornati al lavoro. Ma non è chiaro cosa accadrà: i responsabili in loco delle attività produttive dell'impianto infatti non hanno specificato se hanno o meno intenzione di tollerare quelle interruzioni. Dell si è detta comunque sicura che la questione non finirà in tribunale e sarà risolta quanto prima.

Articoli correlati

  • "Salvador Allende era un pacifista"
    Storia della Pace
    Le parole dello scrittore cileno Jorge Baradit Morales

    "Salvador Allende era un pacifista"

    "Era un pacifista che, nei momenti in cui trionfava la via armata, insisteva che la via era la pace e la democrazia. Oggi Salvador Allende è una figura mondiale al pari di Martin Luther King, Mahatma Gandhi e altri che 'in nome dell’amore' per l’umanità furono assassinati dai mercanti di morte".
    27 giugno 2024 - Alessandro Marescotti
  • Con l'appoggio dell'estrema destra passa il nuovo patto militare fra Stati Uniti e Svezia
    Disarmo
    Ieri il parlamento di Stoccolma ha approvato il controverso patto DCA

    Con l'appoggio dell'estrema destra passa il nuovo patto militare fra Stati Uniti e Svezia

    La Società svedese per la pace e l'arbitrato ha criticato duramente l'accordo, sottolineando che, a differenza di patti simili firmati con Norvegia e Danimarca, il DCA svedese non contiene riserve contro l'introduzione o lo stazionamento di armi nucleari.
    19 giugno 2024 - Redazione PeaceLink
  • Gli Usa militarizzano l'Ecuador
    Latina
    Il Sofa – Status of Forces Agreement è un accordo militare capestro

    Gli Usa militarizzano l'Ecuador

    Approvato da Guillermo Lasso e poi ratificato dall’attuale presidente Daniel Noboa, l'accordo permetterà agli Stati Uniti di gestire la sicurezza sul territorio ecuadoriano trasformando il paese latinoamericano in una sorta di colonia
    10 giugno 2024 - David Lifodi
  • Quando cade un tabù: una democrazia può commettere crimini di guerra?
    Editoriale
    L'arresto richiesto dal presidente della Corte Penale Internazionale del premier Netanyahu

    Quando cade un tabù: una democrazia può commettere crimini di guerra?

    La reazione indignata del primo ministro israeliano Netanyahu, che ha respinto con veemenza il paragone tra lo "Stato democratico di Israele" e Hamas, tocca la diffusa convinzione che una nazione considerata "democratica" sia immune dall'accusa di crimini contro l'umanità. Il caso di David McBride
    22 maggio 2024 - Alessandro Marescotti
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)