L'Etiopia si sfamerà con l'ICT
Addis Abeba (Etiopia) – La giovane democrazia etiope, afflitta da povertà ed epidemie, sceglie la strada dell'alta tecnologia per rivitalizzare l'economia ed uscire dall'oblio. Con una spesa di circa 31 milioni di euro e l'appoggio di Cisco, il primo ministro Zenawi Meles è convinto di poter donare un futuro migliore agli oltre 70 milioni di cittadini etiopi. Il piano, annunciato durante una conferenza internazionale svoltasi ad Addis Abeba, prevede la cablatura del territorio nazionale con 10.000 km di fibre ottiche. L'obiettivo è avere una solida infrastruttura tecnologica che permetta l'avvio di servizi per l'educazione a distanza, l'assistenza sanitaria e la pubblica amministrazione. Aprendosi agli investimenti di capitali esteri e guardando alla comunicazione, l'Etiopia cerca così nuovi strumenti per sconfiggere la fame.
Meles sembra non avere dubbi: "Un tempo eravamo convinti che per sconfiggere la fame bastasse assicurarsi cibo. Adesso abbiamo dei ripensamenti: investire nella tecnologia serve a sconfiggere la fame". L'Etiopia è rimasto l'unico paese africano a non avere liberalizzato il mercato della connettività Internet. Dal 1997, quando le prime linee raggiunsero il Corno d'Africa, il numero di utenti è cresciuto lentamente fino a raggiungere quota 50.000. Un dato bassissimo, che precipita l'ex colonia italiana nei bassifondi dei rating internazionali sullo sviluppo delle telecomunicazioni: basti pensare che, su tutto il territorio, esistono solamente 10 internet cafè ed un solo ISP.
Entro il 2006, quando si concluderà la prima fase del piano di rinnovamento tecnologico, il governo intende comunque raggiungere la cifra di 117.000 utenti, puntando sulle poverissime aree rurali. Queste regioni, popolate da circa 60 milioni di individui, sono stremate da una serie di problemi strettamente concatenati: fame, malattie, analfabetismo. Grazie alla creazione di 500.000 nuove linee telefoniche e dati, saranno raggiunti decine di migliaia di cittadine e villaggi. Una volta assicuratosi una solida infrastruttura comunicativa, il governo Etiope implementerà una serie di servizi telematici nazionali per favorire il progresso delle zone più arretrate.
Nel 2008 verrà creata HealthNet, una rete che permette lo scambio di informazioni tra ospedali e campi medici, per poi dare inizio a programmi di e-learning rivolti agli abitanti delle zone più remote. Più delle metà della popolazione è infatti totalmente analfabeta. Con l'innalzamento dei livelli di salute ed istruzione, il governo etiope spera inoltre di creare nuovi posti di lavoro e garantire maggiore ricchezza per tutti. Meles infatti sostiene che "se le tecnologie, nel mondo occidentale, sono spesso un bene di lusso ed uno status symbol, da noi sono uno strumento essenziale per sconfiggere la povertà e creare benessere".
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Marina Peter in Scommessa Sudan, 2006
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