Scoperto un problema di anonimità in Freenet
Tutto nasce dal tentativo di scaricare un grosso file di 50 MB in cui s'impiegano circa sei ore per scaricarlo la prima volta, poi una volta cancellato il contenuto della cache locale, il tempo impiegato diminuisce, diventa 2 ore e 20 minuti. Il punto è che la cache locale, quella di Freenet, è usata per riprendere lo scaricamento di grossi file in caso d'interruzioni, e una volta che questo viene scaricato completamente, anche sconnettendosi da Internet, cancellando la cache del browser ed eliminando il file scaricato, riscaricare lo stesso richiede pochissimo tempo: in questo caso un minuto e venti secondi. Per cui un'eventuale persona che abbia accesso fisico alla macchina e riscarichi lo stesso file, capirebbe che necessariamente è stato richiesto da quel computer.
Inoltre, poiché Freenet logga gli uptime, cioè il tempo d'attività del nodo stesso, è possibile calcolare quanti file e di quali dimensioni, provenienti da altri nodi, possono essere messi in cache e, per esclusione, individuare eventuali file di grosse dimensioni o aggiuntivi richiesti dal computer stesso.
Per di più nell'articolo si afferma che è possibile verificare con il programma Fuqid la presenza o meno nel computer di chiavi CHK che poi è possibile associare ai relativi file.
Ora nel sito di Freenet si afferma che la questione non è nuova ma è stata sollevata già l'ottobre del 2003, e che in ogni caso si può ricorrere a file system criptati, nell'attesa che con la successiva versione ci s'indirizzi su questo problema.
Per saperne di più su Freenet questo è il sito, mentre una descrizione in italiano del suo funzionamento può essere letta qui.
La filosofia di Freenet è libertà di pensiero e di comunicazione: in poche parole libertà dalla censura, anche se pochi possono usare questa libertà per distribuire contenuti illegali o esprimere opinioni molto discutibili. E' inoltre uno dei pochi modi in cui si può comunicare liberamente in un regime dittatoriale.
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