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.: IN PRIMO PIANO :.
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L'Ue a Microsoft: basta con gli abusi
La commissione antitrust guidata da Mario Monti manda un ultimatum a Bill Gates: o regola la sua posizione di monopolio nei server di fascia bassa oppure gli sarà inflitta una mega-multa di 3,2 miliardi di dollari. Da Seattle incassano e fanno sapere di aver preso seriamente in considerazione le richieste europee
FRANCESCA PILLA
Un'altra multa è in dirittura di arrivo per il gigante dell'informatica. Questa volta a sanzionare la Microsoft per i suoi comportamenti monopolistici sul mercato e per concorrenza sleale, però, non sono i giudici statunitensi che da 13 anni inseguono Bill Gates ma l'Unione europea, che dopo mesi d'indagini e un documento di oltre 200 pagine fitte di accuse, potrebbe infliggere alla casa di Redmond la massima ammenda prevista dalle regole comunitarie. La cifra si aggira intorno a 3,2 miliardi di dollari (quasi 5.500 miliardi di vecchielire), che corrispondono al 10% del fatturato mondiale del colosso informatico, ma riguarderebbe solo «gli abusi del passato».
Il commissario Ue alla concorrenza Mario Monti, infatti, ha inviato alla multinazionale americana insieme alla comunicazione finale degli addebiti prima di chiudere il caso, un ennesimo avvertimento, invitandola a regolare la propria posizione per il futuro ed evitare le sanzioni più pensati. Dalla commissione, quindi, non sono stati precisati i tempi in cui si potrebbe concretizzare il provvedimento, ma è stato affermato che se la Microsoft non la smetterà di abusare del proprio potere di mercato per schiacciare la concorrenza, entro qualche mese Bruxelles passerà ai fatti.
Così Bill Gates, già bacchettato, multato, processato più volte in casa propria dal dipartimento di giustizia, si trova nei guai anche oltreoceano. D'altra parte, però, tutte le querelle giudiziarie, le proteste delle altre società informatiche, non sono riuscite fino a questo momento a far cambiare rotta alla Microsoft. E se in una nota Mario Monti precisa che d'ora in poi intende prendere la questione con determinazione e «assicurare che il risultato finale di questo caso vada a beneficio dell'innovazione e dei consumatori», come a dire che non darà tregua allo strapotere di William Gates III, sembra invece quasi scontato che lui, il magnate del pc pagherà (se pagherà), continuando poi a muoversi indisturbato e a controllare con i suoi prodotti quasi il 90% del mercato globale dei softwear. E' infatti dal 1990, quando la Commissione federale per il commercio Usa aprì «segretamente» delle indagini in merito all'anticoncorrenzialità di alcune pratiche di vendita, che Gates è nel mirino degli inquirenti.
Qualunque altro editore di software sarebbe stato fatto a pezzi, ma lui è sempre caduto in piedi e rimasto inattaccabile grazie ai suoi strumenti tecnici e legali. Inquisito dal dipartimento americano di giustizia nel '93, riesce a stringere un accordo con l'impegno a sviluppare «prodotti integrati» e a farla franca. A nulla serve nel '95 il lavoro del magistrato Stanley Sporkin che rigetta l'intesa: una volta sostituito dal giudice distrettuale Thomas Penfield Jackson, l'accordo viene infatti approvato. Quindi nel '97 si apre l'inchiesta
«principe» del dipartimento di giustizia, che chiede sempre a Jackson di multare la Microsoft per un milione di dollari al giorno. L'accusa è di aver violato, collegando Internet Explorer a Windows '95, l'accordoprecedentemente sottoscritto. L'azienda firma allora un nuovo impegno che dovrebbe garantire anche gli altri produttori. Ma nel '98 il dipartimento, insieme a 19 stati americani e al Distretto di Columbia, chiede l'eliminazione definitiva del browser Explorer. Si apre un mega-processo davanti la corte federale, presieduta sempre dal giudice Jackson; in 77 giorni di dibattimento vengono ascoltate oltre 100 persone. Microsoft viene giudicata colpevole e iniziano le trattative per lo smembramento dell'azienda. Ma anche in questo caso la società di Seattle evita il peggio. Con l'arrivo di Bush jr. alla Casa bianca, i toni sui comportamenti scorretti vengono mitigati, il nuovo presidente taglia da 61 milioni di dollari a un milione i fondi per i legali di stato e viene trovato un pre-accordo. Attualmente la causa antitrust è nelle mani della signora Collen Kollar-Kotelly, il giudice che deve decidere se l'accordo raggiunto tra il dipartimento di giustizia e la Microsoft è adeguato a risolvere il problema, o se hanno ragione i nove stati che non hanno aderito a quell'intesa chiedendo provvedimenti più severi.
Ma con ogni probabilità, alla fine Gates ne uscirà nuovamente vincente.
In questo contesto, l'ingiunzione della Commissione europea a «rivelare le informazioni sull'interfaccia» in modo che i concorrenti siano in grado di competere con «pari opportunità» nel settore dei server di fascia bassa, sembra quasi una battuta. Così come la spinosa questione di Media Player audio e video presente all'interno di Windows, al centro di numerose controversie anche negli Stati uniti. A questo proposito Bruxelles propone due soluzioni alternative: «dissociare» l'applicazione dal sistema operativo, proponendo così una nuova versione di Windows senza Media Player, oppure offrire versioni concorrenti del sistema all'interno di Windows stesso. A Microsoft la scelta.
Intanto dagli Stati uniti preferiscono non esprimere commenti in merito ai rimedi adottabili al fine di evitare possibili multe, ma attraverso i propri portavoce la Microsoft ha fatto sapere di avere allo studio la presa di posizione assunta dall'Ue «in modo da affrontare le preoccupazioni in maniera dettagliata».
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/07-Agosto-2003/art79.html
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.: TECNOLOGIA&INTERNET :.
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SOUNDTRACK: SI CAMBIA MUSICA CON APPLE
di Nicola D'Agostino
Potente, intuitivo, versatile e senza costi aggiuntivi: ecco il nuovo software di produzione musicale della Mela. Non solo per videomaker
http://www.mytech.it/mytech/computer/art006010048925.jsp
TEVAC - UNA NUOVA FINESTRA SULL'OPEN SOURCE
Open Source è il nome di una nuova rivista che ci riguarda direttamente, visto che tra i consueti temi dell'Open Source e del software libero viene trattato con un occhio di riguardo anche Mac OS X. Il primo numero ufficialmente in edicola a Settembre, ma sarà reperibile in edicola qualche giorno prima.
http://php.tevac.com/artview.php?art_id=7780
SCO svela piano per chiedere diritti licenza a utenti Linux
SAN FRANCISCO (Reuters) - SCO Group, secondo cui il proprio schema per il software Unix è stato importato illegalmente nel sistema operativo Linux, ha divulgato ieri sera i dettagli di un controverso piano per imporre la licenza alle imprese che usano Linux.
http://www.mytech.it/mytech/news/art006010048896.jsp
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.: TEMI&APPROFONDIMENTI :.
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Linux nella tana del lupo
Le istituzioni statunitensi aprono al maggior concorrente di Windows. Uno schiaffo a Bill Gates
La vendetta del Pinguino Ibm si è lanciata nell'affare e ha finanziato la ricerca che ha consentito la certificazione di Linux. Che da oggi può essere utilizzato dai centri di potere Usa, Cia compresa
BEPPE MARCHETTI
Circolava una leggenda metropolitana, all'indomani dell'11 settembre. Si diceva che Microsoft sapesse in anticipo della strage alle Torri gemelle. E come prova si citava l'incredibile coincidenza tra la sigla di un aereo usato per l'attentato e alcuni caratteri Windows raffiguranti torri, aerei e simboli di morte. La coincidenza, s'intende, non era solo incredibile: era inventata. L'idea che i prodotti di Bill Gates non siano particolarmente sicuri è comunque ben radicata. Gli annunci di «buchi» nel suo software hanno ormai cadenza settimanale. Tanto che vengono i sudori freddi a figurarsi Windows installato su tutti i computer della Cia.
Ma da ieri le cose potrebbero cambiare. Linux, il sistema operativo «aperto» concorrente di Microsoft, ha ottenuto una certificazione di sicurezza da parte di Common Criteria, un'istituzione governativa. Si tratta del più importante riconoscimento in materia.
E soprattutto, è quello che schiude le porte dei computer «cruciali»: per intenderci, quelli di ministeri, agenti segreti, militari. Un mercato che vale miliardi di dollari, finora interamente nelle mani di Microsoft. A ottenere l'attestato di sicurezza è stata una versione di Linux che si chiama SuSE, è realizzata in Germania e ha dovuto sottoporsi a un anno di esami e pagare mezzo milione di dollari. Troppi, per una piccola azienda tedesca. A pagarli è infatti stata Ibm, colosso dell'industria informatica che da tempo è alleata con il mondo Linux. Vale a dire contro Microsoft.
La decisione di Ibm ha una logica commerciale precisa. L'anno scorso, vendendo computer a enti governativi ha ricavato più di un miliardo e mezzo di euro. Da oggi potrà smarcarsi dall'ingombrante presenza di Microsoft e installare sui suoi prodotti software Linux. Già anni fa Ibm aveva provato a dar fastidio a Bill Gates. Nel 1995 decise di produrre in proprio un sistema operativo alternativo a Windows. Il nome era OS/2 e oggi pochi lo ricordano. Resistette un paio d'anni allo strapotere di Microsoft, poi alzò bandiera bianca.
Ma con Linux le cose sono diverse. Questo sistema operativo - creato dal finlandese Linus Torvalds e contraddistinto dal famoso simbolo del pinguino - è «open source». Ciò significa che ci lavorano migliaia di programmatori volontari, pronti a migliorare il programma, ma anche a individuare e correggere ogni problema di sicurezza. Oggi, più di un terzo dei server (i grandi computer aziendali) hanno installato Linux. Lo dice la società di ricerche Idc, che prevede anche che la quota salga al 44% in due anni. E Ibm stima che il giro d'affari intorno a Linux passi - sempre entro il 2005 - dagli attuali 2 miliardi di dollari a 5.
Il pinguino è insomma un avversario serio per Microsoft. E non sempre l'azienda di Redmond ha usato mezzi eleganti per frenarlo. Ad esempio, l'anno scorso uscì un allarmato rapporto sui problemi di sicurezza di Linux. Ne era autore la Alexis de Tocqueville Institution (Adi), organizzazione americana
nata nel 1988 con lo scopo di «diffondere e perfezionare la democrazia nel mondo». Nobilissimo scopo, la cui correlazione con la sicurezza informatica sfuggiva finché non si scorreva l'elenco dei finanziatori della ricerca. Tra essi compariva infatti, come ammesso da un suo portavoce, la Microsoft.
Ma questi tentativi di mettere in un angolo Linux non hanno funzionato. Oggi il software open source è adottato da istituzioni in tutto il mondo. In Germania, Gran Bretagna, in Italia dove il governo ha aperto a Linux nella pubblica amministrazione. E anche la Cina vuole incrementare del 30% l'uso di Linux in 3 anni. Restavano fuori, fino a ieri, gli States. Forse perché l'argomento sicurezza è molto delicato in Usa. O forse perché, tra i finanziatori della campagna elettorale di Bush, Microsoft ha avuto una parte non trascurabile.
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/07-Agosto-2003/art81.html
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.: DALLA RETE A(LLA) CARTA E RITORNO :.
di Marco Trotta matro@bbs.olografix.org
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Su queste pagine abbiamo spesso parlato di "software libero" anche se.l'obiezione classica è: "ma Linux è una roba da smanettoni, troppo complicata per gli utenti normali". Invece i notevoli miglioramenti lo rendono ormai un prodotto competitivo anche per il mercato "domestico" dopo quello "professionale", tanto che ormai Microsoft è arrivata ad adottare politiche commerciali al limite del boicottaggio. Prima di tutto: se volete comprare un nuovo computer, potete chiedere che Windows non vi venga installato automaticamente in modo da risparmiare e avere la libertà di usare il software libero che volete. Infatti esiste un contratto di licenza del computer, che potete chiedere di visionare prima di comprarlo, nel quale vengono sanciti una serie di diritti. Molto spesso gli accordi commerciali di Microsoft con i rivenditori fanno in modo che a quest'ultimo sconvenga rendervi noto che potete chiedere un computer senza la preinstallazione di Windows, ma ad ogni modo è un vostro diritto sia chiedere questa opzione sia rivolgervi ad altri se non ne vuole sapere. Esiste anche la possibilità, più lunga e complicata, di farvi rimborsare i soldi se l'installazione viene fatta comunque (su www.attivissimo.net). L'altro consiglio, se volete andare sul sicuro, è di rivolgervi a rivenditori che hanno già esperienza nel campo della vendita di soluzioni hardware e software basate sul software libero GNU/Linux. Una ricerca attraverso gli elenchi casalinghi (pagine gialle, ecc.) potrà fornire sicuramente qualche nome. Per Bologna e provincia, si può, ad esempio, consultare l'ottima guida al consumo critico "Pagine Arcobaleno" che ha anche una sezione su questo: www.bfsf.it/paginearcobaleno
Se volete sperimentare l'utilizzo di software libero sul vostro computer senza troppe complicazioni, oggi ci sono molte possibilità interessanti e tutte relativamente praticabili. Esistono infatti i cosiddetti sistemi operativi avviabili da CD, ovvero tutto quello che vi serve per avviare il vostro computer ed utilizzarlo con programmi per scrivere, navigare, mandare email, ecc. su un CD ovviamente rigorosamente GNU/Linux.
Non c'è nulla da installare (o meglio, potete farlo in un secondo momento volendo), né verrà toccato alcunché dei contenuti del vostro computer che al successivo riavvio senza CD tornerà a mostrarvi la "rassicurante" videata di Windows, ma intanto potrete prendere confidenza con l'interfaccia grafica e alcuni concetti nuovi. I requisiti sono una connessione veloce per scaricarsi il pacchetto di programmi ed un masterizzatore per caricarli su un cd vergine, in più, generalmente, almeno un PC con una buona quantità di memoria RAM (almeno 96 Mbyte). I siti a cui potete fare riferimento: Knoppix (http://never.knoppix.it), con oltre 2000 programmi, OpenOffice (omologo e compatibile con Office di Microsoft, per leggere i documetni di Word, ecc.) ed uan interfaccia intuitiva e molto simile a Windows. Se non avete il masterizzatore, si può chiedere un CD con 15 Euro comprese spese postali (l'indirizzo è sul sito). Altro sito è Dynebolic (http://www.dynebolic.org) sviluppato da molte realtà italiane e contiene software soprattutto per audio, video, grafica e la condivisione peer-to-peer (tipo Napster). Un'altra reatà e DemoLinux (http://www.demolinux.org), che offre un pacchetto standard per le esigenze più diffuse anche se non è tutto software libero. Buon divertimento !
Links:
MS' penalties for selling Linux - not punishment, as such
http://www.theregister.co.uk/content/4/31629.html
Linux in tasca e 11 anti-spam
http://punto-informatico.it/p.asp?i=44759
Il sistema operativo? Sta sul Cd
http://www.mytech.it/mytech/computer/art006010047047.jsp
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.: NEWS DALL'ASSOCIAZIONE :.
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Associazione Culturale Telematica
Metro Olografix
http://www.olografix.org
info@olografix.org
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.: CREDITS :.
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a cura di Loris "snail" D'Emilio
http://www.olografix.org/loris/
Hanno collaborato a questo numero:
Nicola "nezmar" D'Agostino
http://www.olografix.org/nezmar
Nicola "djbatman" Di Battista
http://www.olografix.org/djbatman
Marco Trotta
matro@bbs.olografix.org
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