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*** Associazione Culturale Telematica ***
********** "Metro Olografix" **********
Newsletter n. 3 del 16 settembre 2002
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IN PRIMO PIANO
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Libertà, trasparenza e compatibilità.
Non è solo un problema di software
Il ruolo fondamentale nella scuola nel definire una cultura
soprattutto umana nell^Òuso dei sistemi di informazione e
comunicazione
Sintesi della relazione di Giancarlo Livraghi
gian@gandalf.it http://gandalf.it
presentata per ALCEI al convegno AICA
Conoscere per Scegliere
promuovere una cultura del software
Milano, 18 aprile 2002
Premesse
1. Il tema che va genericamente sotto il nome di "opensource" o
"software libero" non riguarda solo i sistemi operativi o i programmi
software, ma più estesamente tutti i sistemi di gestione
dell^Òinformazione e della comunicazione. Non si tratta solo del
"codice sorgente" ma anche più in generale di trasparenza,
compatibilità e libertà dell^Òinformazione, del dialogo, della
comunicazione in tutte le sue forme.
2. Non si tratta di una semplice contrapposizione fra Windows
e Linux. È vero che il monopolio Microsoft occupa oltre l^Ò80 % del
mercato mondiale e che l^Òalternativa più diffusamente disponibile
(per quanto riguarda i sistemi operativi) è Linux. Ma al di là di
questa specifica situazione è essenziale definire criteri generali e
sostanziali che riguardino ogni genere di software, o soluzione
tecnica, disponibile oggi o proponibile domani.
3. È illusorio pensare che questo problema possa essere
risolto dal "mercato". I fatti dimostrano che il mercato è
profondamente distorto e non è stato capace di sviluppare anticorpi
efficaci. Perché il mercato possa funzionare in un regime di reale
concorrenza occorrono interventi forti.Da parte delle autorità
politiche, dei servizi pubblici e del mondo scientifico. Per la
soluzione di questo problema non sono sufficienti le procedure
antitrust in corso da anni negli Stati Uniti. A parte il fatto che
finora non hanno ottenuto alcun risultato... anche se avessero un
esito positivo risolverebbero solo in parte il problema.
4. Non si tratta solo di un problema tecnico. Attraverso il
monopolio dei sistemi operativi si può arrivare al controllo dei
sistemi di rete e di conseguenza al controllo
dell^Òinformazione.Questa non è un^Òipotesi ma un fatto concreto. Ed è
esattamente ciò che il monopolista del software vuol fare (e anche
altri che, con vari sistemi e metodi, cercano di "centralizzare" e
dominare i sistemi di comunicazione). Finora (nel caso dell^Òinternet)
con successo solo parziale. Ma con la dichiarata intenzione di fare
molto peggio.
5. Per esempio un "linguaggio" usato per la comunicazione in
rete non è un sistema operativo. Non è, in senso stretto, un
software. Non ha (o non sembra che abbia) problemi di "codice
sorgente". Ma anche questi sistemi, nati per essere totalmente
aperti, trasparenti e compatibili, si stanno deformando. Per esempio
se un singolo soggetto riesce a imporre un suo browser, un suo
sistema di posta elettronica, eccetera, e a integrarli con il sistema
operativo, acquista una indiscriminata e poco controllabile
possibilità di "pilotare" i sistemi di comunicazione, e le attività
di singole persone, imprese e organizzazioni, senza che queste se ne
rendano conto. Senza entrare in dettagli tecnici, che sarebbero
complessi, non è affatto esagerato dire che ci stiamo avvicinando al
modello del "grande fratello" di Orwell.
6. Dal punto di vista della privacy il problema non è meno grave. Un sistema operativo gremito di funzioni occulte, integrato con le applicazioni software e i sistemi di comunicazione, apre inaudite possibilità di
invasione, controllo e manipolazione, che nessuno (neppure le autorità pubbliche) può controllare.
7. Questo problema, per molti anni, è stato capito e dibattuto solo in un mondo relativamente ristretto di tecnici, accademici, "addetti ai lavori" e da un numero abbastanza piccolo di persone attente agli aspetti
culturali, sociali e civili.Da qualche anno se ne parla un po^Ò più diffusamente, ma secondo l^Òimpostazione limitata di cui al punto 2: "competizione" fra due sistemi operativi. Solo recentemente ha cominciato a diffonder
si una visione più sostanziale: cioè la necessità di usare soluzioni "aperte", specialmente nei servizi pubblici. Un "movimento" diffuso in varie parti del mondo (dall^ÒEuropa all^ÒAmerica Latina) e che comincia ad arrivare
anche all^Òattenzione dell^ÒUnione Europea. Vedi il documento online Libertà di software: un movimento mondiale? http://gandalf.it/mercante/merca59.htm
È significativo che in alcuni paesi (ma purtroppo non in Italia) il sistema scolastico " a tutti i livelli " sia il settore prioritario per cui si considera fondamentale l^Òuso di sistemi compatibili, aperti e trasparenti.
Il ruolo della scuola
Occorre, purtroppo, affrontare una realtà. La diffusione di sistemi "proprietari" e incompatibili (come Windows) è così estesa che non si può evitare di tenerne conto. Gli allievi si trovano e si troveranno, nella famigli
a, nella vita di relazione e poi nel lavoro, a dover usare e capire le soluzioni software più abitualmente diffuse. Non è praticamente possibile insegnare solo l^Òuso di altre risorse. Ma ciò non significa che non sia oppo
rtuno, anzi necessario, dare una formazione aperta che comprenda chiare nozioni sulle esigenze e sul potenziale dei sistemi a di là di specifiche soluzioni tecniche.
Le possibilità sono molte. In sintesi, ecco alcuni criteri che spero possano essere praticamente utili.
Valori umani prima delle tecnologie
Ogni "alfabetizzazione" tecnica è secondaria rispetto alla comprensione culturale dei valori intrinseci offerti dalle risorse di formazione e di comunicazione. Le tecnologie sono e devono essere al servizio delle persone,
della cultura e della società - mai viceversa.
Insegnare le funzionalità, non le funzioni
Anche nella specificità dell^Òinsegnamento tecnico la didattica è troppo spesso basata su un insegnamento "a pappagallo" delle applicazioni senza capirne la natura e la funzionalità. Occorre rovesciare radicalmente questa
prospettiva così che gli studenti comprendano i valori di funzionalità indipendentemente dalle logiche apparenti (spesso bizzarre) delle specifiche applicazioni - e così sappiano come adattarle alle proprie esigenze e com
e orientarsi quando avranno il desiderio, o la necessità, di usare soluzioni tecniche diverse.
Insegnare (e praticare) un ruolo attivo
È troppo diffusa la tendenza ad accettare "passivamente" ciò che la tecnologia propone o ciò che viene offerto online. Con il rischio non solo di "asservimento" culturale e tecnico ma anche di subire, senza neppure render
sene conto, ogni sorta di invadenze e manipolazioni. Un compito essenziale della scuola, come di ogni forma di educazione, è insegnare e praticare un costante impegno a svolgere un ruolo attivo, di scelta e di proposta, c
osì che ognuno sia in grado non solo di interpretare, ma anche di modificare e adattare i sistemi alle proprie esigenze e a un costante desiderio di allargare i propri orizzonti.
Scegliere le applicazioni più efficienti
Anche quando sfortunatamente si è costretti a usare un sistema operativo "chiuso", ciò non significa che se ne debbano utilizzare tutte le applicazioni. È importante far capire agli studenti che non sono "obbligati" a usa
re tutte le soluzioni così come le trovano installate, ma che possono modificarle per renderle più funzionali e adattarle alle loro esigenze. E anche che possono scegliere per specifiche applicazioni software diversi, spe
sso disponibili gratuitamente o a prezzi molto più bassi del software monopolistico e dei suoi "aggiornamenti forzati". Per esempio ci sono sistemi di posta elettronica molto migliori di Outlook (e anche meno rischiosi da
l punto di vista dei virus e di altre invadenze).
Potenziare a basso costo le risorse tecniche
È abbastanza facile trovare sul mercato, o farsi "regalare" dalle aziende, computer "dismessi" con capacità più che adeguate.
Ed evitare totalmente il costo del software dotandoli di un sistema operativo opensource - come Linux.
Usare sistemi opensource nei server
Se la scuola è dotata di un sistema centrale, o se ha un sito web, è molto più efficiente basare il server su sistemi aperti (come Unix e in particolare Linux, come Apache, eccetera). Questo permette, fra l^Òaltro, di aver
e una buona funzionalità con macchine meno potenti e meno costose.
Usare l^Òopensource come "chiave di volta" didattica
Le "soluzioni aperte" (nella definizione più estesa del concetto) sono anche una "piattaforma didattica" per l^Òinsegnamento, la formazione, l^Òapprendimento e l^Òapprofondimento di qualsiasi materia - che sia arte o lettera
tura, storia o filosofia, fisica o scienze, diritto o economia.
L^Òinformatica e la telematica non dovrebbero essere concepite come un settore didattico separato, ma come strumenti al servizio di tutte le discipline e di ogni forma di sviluppo cognitivo e culturale.
http://www.alcei.it/documenti/liberta.htm
TECNOLOGIA&INTERNET
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CODICI TRASPARENTI
Posta elettronica sotto chiave? Con GnuPg non costa nulla
di Enrico Zimuel
http://www.mytech.it/mytech/internet/art006010041954.jsp
Interviste/ Open source e sicurezza: un caso italiano
Il capo di Digitaltrust, una realtà italiana impegnata nella sicurezza,
ha spiegato a PI il suo approccio al mondo open source.
Un mondo che, a suo avviso, rischia persino l'estinzione. Ecco perché
http://punto-informatico.it/p.asp?i=41388
La Warner dà il via libera: i suoi film scaricabili da Internet
"Harry Potter" il primo titolo del catalogo disponibile in Rete
Arriva "CinemaNow"
il Napster del cinema
di ERNESTO ASSANTE
http://www.repubblica.it/online/scienza_e_tecnologia/filmon/filmon/filmon.html
TEMI&APPROFONDIMENTI
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SPECIALE 9-11 Internet un anno dopo
Un anniversario per ricordare e per riflettere. Sui successi della lotta al
terrorismo, ma anche sui suoi pericoli. In una guerra dal fronte interno,
in cui la rete ricopre il gravoso (e meritato?) compito del sorvegliato speciale
di Stefano Cardini
http://www.mytech.it/mytech/speciali/d006010024490.jsp
Open Source, attacco al Ministero
Il verde Cortiana guida l'assalto al dicastero delle Finanze,
reo di aver messo a disposizione la presentazione online del modello UNICO 2002
solo a chi dispone di sistemi operativi proprietari. Cannone ad alzo zero
http://punto-informatico.it/p.asp?i=41397
NEWS DALL'ASSOCIAZIONE
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Prossimamente le ultime dall'Associazione !!
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a cura di Loris D'Emilio
http://www.olografix.org/loris/
ha collaborato a questo numero:
Nicola Di Battista
http://www.olografix.org/djbatman/
Loris D'Emilio
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