L'azienda di Bill Gates doveva mettersi in regola con la sentenza del 2004 ma non ha fornito i dati su Windows in grado di tutelare la concorrenza

Ultimatum europeo alla Microsoft "Ancora 5 settimane, poi la multa"

In assenza di risposte scatterà la sanzione di 2 milioni di euro al giorno
La replica del colosso informatico: "Così ci clonano, faremo ricorso"
23 dicembre 2005
Repubblica.It

BRUXELLES - Il tempo è scaduto, Microsoft non si è mossa e ora la Commissione europea si appresta a multare il colosso informatico per violazione delle regole europee sulla concorrenza. Un ultimo avviso diretto all'azienda di Bill Gates è partito oggi da Bruxelles. E' scaduto il termine del 15 dicembre per fornire informazioni sul suo sistema operativo che permettano, "in tempi ragionevoli", alle società concorrenti di lavorare con Windows.

"Ho dato a Microsoft ogni opportunità per conformarsi ai suoi doveri - ha ribadito la Commissaria europea alla Concorrenza Neelie Kroes - invece sono stata lasciata senza alcuna alternativa che non sia di procedere al percorso formale per garantire la conformità di Microsoft".

A questo punto per evitare una sanzione di 2 milioni di euro al giorno (che avrebbe valore retroattivo dal 15 dicembre) la società di Gates dovrà far arrivare alla Commissione una giustificazione soddisfacente entro cinque settimane. La decisione di sanzionare Microsoft risale al 2004 quando l'allora Commissario alla concorrenza Mario Monti stabilì che il colosso informatico aveva violato le regole del trattato Ue sull'abuso di posizione dominante.

All'ultimatum della Commissione, il gigante Usa del software ha risposto annunciando che farà ricorso in appello contro le "ingiustificate" sanzioni minacciate dall'Unione Europea. Le informazioni richieste dalla Commissione, secondo l'azienda, rappresenterebbero un passo in grado di "aprire la porta alla produzione di cloni di parti del sistema operativo Windows". "Contesteremo il provvedimento di oggi - ha aggiunto ancora la Microsoft in un una nota - con tutti i mezzi consentiti dai regolamenti Ue".

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