P2P, chi scarica compra

Almeno in Europa. Un nuovo studio sostiene che chi scarica musica dai sistemi dal peer-to-peer compra nei negozi almeno la stessa quantità di musica di chiunque altro. Un avvertimento per le major
19 settembre 2003
Punto Informatico

Roma - Scaricare brani musicali dai sistemi peer-to-peer non significa smettere di comprare musica e CD nei negozi. Ad affermarlo è un nuovo studio di Jupiter Research, società di rilevazione che in più di una occasione si è scontrata con le major della musica dopo aver annunciato propri studi su questo argomento.

Ribadendo sostanzialmente quanto già evidenziato da uno studio apparso lo scorso luglio, gli esperti di Jupiter sostengono che chi scarica musica dal P2P ha le stesse probabilità di acquistare musica legalmente di chiunque altro.

Ma non è solo questo. Chi oggi usa il P2P per trovare musica è tendenzialmente anche un soggetto che potrebbe un domani decidere di sottoscrivere servizi che per pochi dollari gli mettano a disposizione cataloghi di musica di qualità.

"Ci sono molti appassionati di musica - ha spiegato un analista di Jupiter alla Reuters - nella comunità del file sharing. Loro sono più propensi ad ascoltare le radio digitali e visitare i siti web degli artisti. Ci sono elementi per capire che questo gruppo è lo zoccolo duro di quelli che sono disponibili a pagare per servizi musicali legittimi disponibili in futuro".

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