Emulare Windows in Linux con Qemu

Talvolta può essere utile, altre volte è invece necessario, non rinunciare sotto GNU/Linux ad alcune applicazioni disponibili solo per sistemi operativi Microsoft.
10 maggio 2006
Andrea Scrimieri

Le possibili soluzioni a questo punto sono molteplici, ma restringibili a due approcci: cercare di far andare le applicazioni sotto GNU/Linux usando WINE o un'applicazione derivata, oppure emulare completamente un PC e installarvi su di esso una copia del sistema operativo.

È innegabile che la prima ipotesi sia la più economica, in quanto non è richiesta nessuna licenza del sistema operativo Microsoft, ma non è certo che tutte le applicazioni siano in grado di essere eseguite con successo. Emulare un PC invece, per quanto più dispendioso di risorse (economiche e di sistema), è la scelta in grado di dare la maggiore probabilità di successo (ma è anche più articolata da usare).

Fino a qualche anno fa questa ultima scelta sotto GNU/Linux era attuabile solo tramite un programmi commerciali a pagamento, come Vmware o Win4Lin. Da diverso tempo però è possibile usare anche Qemu, un programma analogo, che a differenza dei due sopracitati non ricorre a una virtualizzazione, ma a una vera e propria emulazione della CPU. Questa soluzione, per quanto più lenta, garantisce però la possibilità di eseguire con successo anche codice binario per architetture non x86. Pacchetti di Qemu sono disponibili ormai per tutte le distribuzioni, per cui controllate sui CD di installazione e con buona probabilità lo troverete già lì.

Vediamo quindi quali sono i passi per creare una macchina virtuale sulla quale eseguire un nuovo sistema operativo, sia esso un'altra distribuzione GNU/Linux o Windows. Come prima cosa dobbiamo creare un'immagine che Qemu vedrà in seguito come disco fisso, in modo da non fargli accedere direttamente al filesystem. Il comando:

qemu-img create -f qcow sistema.qcow 12G

Creerà un'immagine dal nome sistema.qcow, grande 12 GByte (il 12G finale, può anche essere specificato in MByte, in questo caso al posto della G andrà usata la M). Il formato qcow consente di non allocare direttamente tutto lo spazio dell'immagine: a mano a mano che il nostro disco fisso virtuale verrà occupato questo file aumenterà di dimensione. A questo punto sarà possibile lanciare Qemu e l'installazione del sistema operativo usando il comando:

qemu -cdrom /dev/cdrom -boot d sistema.qcow

L'opzione "-cdrom" specifica quale sarà il dispositivo che Qemu utilizzerà come Cdrom (in questo caso /dev/cdrom). È importante notare come non sia necessario ricorrere direttamente a un device: è possibile ad esempio creare un'immagine usando "dd" e fare in modo che essa sia vista come Cdrom. L'opzione "-boot d" fa in modo di eseguire il boot Cdrom. Una volta installato il sistema operativo sarà possibile lanciare Qemu senza questa opzione (e senza neanche "-cdrom"). Ad esempio:

qemu sistema.qcow

Lancerà una macchina virtuale utilizzando come immagine per il disco fisso sistema.qcow, che verrà usata anche come periferica di boot.

Articoli correlati

  • Ecologia della vita quotidiana e computer
    Ecodidattica
    Linux Lubuntu per resuscitare i vecchi computer

    Ecologia della vita quotidiana e computer

    Non volete gettare il computer su cui è istallato Windows XP? Ecco alcuni consigli per evitare l'obsolescenza tecnologica usando il software giusto.
    29 marzo 2019 - Alessandro Marescotti
  • Linux orientato alla didattica
    Ecodidattica
    So.Di.Linux

    Linux orientato alla didattica

    Un ottimo esempio anche di green economy perché consente - essendo un software "leggero" - di riutilizzare computer ancora funzionanti ma poco potenti. Computer che rischiano di andare in discarica ma che con Linux tornano a "nuova vita"
    5 dicembre 2016 - Alessandro Marescotti
  • Richard Stallman a Firenze: Software libero ed economia solidale per difendere democrazia e libertà
    CyberCultura
    Stallman, chi era costui? :-)

    Richard Stallman a Firenze: Software libero ed economia solidale per difendere democrazia e libertà

    Per chi non è avvezzo al sistema operativo del "pinguino", il nome di Stallman non dice nulla. E per chi non segue le vicende del "software libero", o non sa che la Rete può diventare un'arma a doppio taglio, difficilmente avrà partecipato all'importante e seguitissimo incontro che si è tenuto a Firenze lo scorso 14 settembre 2013; ospite illustre, appunto, Richard Stallman.
    25 settembre 2013 - Roberto Del Bianco
  • Dal pensiero strade per innovare
    CyberCultura
    Tesi del Master "Scienza Tecnologia e Innovazione"

    Dal pensiero strade per innovare

    Software e comunicazione digitale, circolazione della conoscenza ed esigenze di tutela della proprietà intellettuale
    28 gennaio 2010 - Lidia Giannotti
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.26 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)