Niente brevetti software in Europa
Bruxelles - Nei 25 paesi dell'Unione Europea non ci saranno brevetti software ed i brevetti riconosciuti dall' Ufficio Brevetti Europeo non avranno una validità a livello comunitario, come accade invece negli USA con l' ufficio brevetti statunitense . La Commissione Europea ha infatti escluso il software dalla lista delle innovazioni tecnologiche brevettabili a livello comunitario.
"La normativa comunitaria sulla brevettabilità dei prodotti dell'ingegno esclude la validità dei brevetti su certi tipi di prodotti, nella fattispecie i prodotti software", si legge in una nota diffusa dal sito del Parlamento Europeo , "ed in base alla nascitura normativa comunitaria sui brevetti, tutti i brevetti software riconosciuti saranno invalidabili con uno specifico procedimento di tipo giuridico".
Pieter Hintejns, presidente della Foundation for a Free Information Infrastructure , mobilitatasi per contrastare i brevetti software europei, si è detto "sconcertato". "Sbaglio o la Commissione si è semplicemente limitata ad accettare qualcosa di già accertato?", ha dichiarato ai reporter di Silicon.com . Lo scorso luglio, infatti, l'Europarlamento respinse la direttiva che introduceva i brevetti software.
Tuttavia, secondo quanto dichiarato dall'eurodeputato polacco Adam Gierek, interessatosi per fare luce sul ruolo dell'Ufficio Brevetti Europeo riguardo alle invenzioni informatiche, "la Commissione non ha escluso che l'Ufficio Brevetti Europeo possa emettere brevetti software, ma che questi siano invalidabili attraverso un procedimento giuridico spesso troppo costoso per le piccole e medie imprese".
Ante Wessels, analista della FFII , ha aggiunto: "Non è vero che l'Ufficio Brevetti, adesso, sia legato indissolubilmente dalla nascitura Normativa Comunitaria sui brevetti", che ufficialmente non riconosce la validità dei cosiddetti software patents . "Non c'è alcun nesso gerarchico tra la Commissione Europea e l'Ufficio Brevetti Europeo, così che l'UBE può continuare comunque ad emettere brevetti", ha puntualizzato. "Possiamo soltanto sperare nell'invalidazione di questi brevetti direttamente da parte della Commissione e non in base agli esiti di singoli procedimenti giuridici", ha poi concluso. Contattato da Punto Informatico, Ante Wessels non ha potuto fornire ulteriori dettagli sulla vicenda.
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