Il chip più veloce del West
Di che frequenza sei? A tale domanda un normale processore per personal computer risponderà che il suo orologio interno batte a qualche GigaHertz, ovvero che ogni secondo esegue qualche miliardo (giga) di operazioni elementari. La frequenza viene presa come un indicatore della potenza, o meglio della velocità di calcolo dei computer, anche se non è l'unico fattore, perché un processore molto veloce può essere frenato da altri colli di bottiglia nell'architettura della macchina. Comunque un Pentium «Extreme», per esempio, ha una frequenza di 3,73 GHz e i chips contenuti nei telefoni cellulari operano di solito a 2 GHz. Ora una ricerca congiunta della Ibm e del Georgia Institute of Technology ha spostato drammaticamente le prestazioni, sempre usando una tecnologia classica al Silicio, drogato con del Germanio. Il nuovo wafer è arrivato a una frequenza di 500 GHz. Ci sono riusciti con un «trucco» da laboratorio, e cioè surgelandolo alla temperatura di -268.65 gradi Celsius, ovvero poco sopra lo zero assoluto, che è di -273.15. A questa bassissime temperature, che si raggiungono utilizzando dei criostati a elio liquido, gli elettroni scorrono veloci, senza incontrare troppi ostacoli. Ovviamente nessuno può pensare di avere in casa o in ufficio un voluminoso e costoso criostato del genere, ma gli stessi ricercatori assicurano che quel chippone delle meraviglie a temperatura ambiente lavora comunque a 250 GHz e che altri miglioramenti sono in vista. La cosa importante, in vista di future fabbricazioni di massa è che la tecnologia è sì sofisticata, ma resta classica, essendo basata sulla sabbia (cioè sul silicio), che è materia abbondante. La tecnologia SiGe (Silicio Germanio) venne introdotta in alcuni chips industriali dalla Ibm fin dal 1989, ma ora sembra aver fatto un salto in avanti, accompagnato ancheda progressi teorici nella fisica dello stato solido.
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