Brevetti UE? Preoccupazioni USA
Roma - C'era da aspettarselo e puntualmente si sta verificando quanto ipotizzato da molti: all'indomani del voto dell'Europarlamento, che impone all'Europa una normativa sui brevetti con paletti ben determinati, negli USA c'è chi intravede scenari di conflitto con l'Unione Europea.
Scenari pesanti, come quelli delineati dal Gartner, secondo cui potrebbe diventare addirittura illegale per un utente internet americano accedere ad un sito web europeo, laddove questo sia costruito utilizzando tecnologie brevettate negli USA e non brevettabili nella UE. Tutto questo perché l'Europa ha, per il momento, detto no alla brevettabilità del software "puro" o dei cosiddetti business method.
Esagerazioni? In realtà le preoccupazioni americane erano già state espresse prima del voto europeo. Come si ricorderà, prima del voto una lettera era giunta all'Europarlamento dal governo americano, nella quale si evidenziava, tra le altre cose, l’esistenza di un conflitto nella disposizione europea secondo cui i brevetti non possono essere utilizzati per ridurre l'interoperabilità, un articolo maldigerito dagli statunitensi. La normativa americana, infatti, non prevede una limitazione di questo tipo e proprio sulla riduzione dell'interoperabilità di prodotti e programmi si gioca una parte importante delle battaglie legali che contrappongono le aziende hi-tech born in the USA. Non solo, negli States le imprese che vogliono rendere i propri prodotti capaci di "dialogare" con quelli altrui, spesso e volentieri sono costrette a prendere in licenza le tecnologie di questi ultimi, una pratica che gli oppositori della brevettabilità a tutto campo ritengono costituisca non solo una turbativa di mercato ma anche una riduzione delle possibilità dell'innovazione tecnologica.
Ma le preoccupazioni statunitensi sono decisamente comprensibili anche se si viene ai business method. Tali sono definiti i "meccanismi operativi" precisamente identificati, come l'acquisto con un singolo click di Amazon.com, probabilmente il più celebre e contestato business method brevettato negli USA. Con la direttiva europea, dicono ora gli analisti americani, la possibilità dell'utente di un sito di e-commerce di acquistare con un solo click potrà essere sfruttata da qualunque sito che non sia Amazon.
In realtà, quelli del Gartner sembrano ritenere che la direttiva europea sia più corretta di quella americana ma mettono in luce i problemi che possono nascere dall'una e dall'altra legislazione. "Se la direttiva europea diverrà normativa vigente - spiega Gartner - la significative differenze tra l'approccio americano e quello europeo alla brevettabilità del software sollevano la preoccupazione di una guerra sui brevetti".
I tempi di tutto questo, comunque, non sono brevissimi. Anzitutto la direttiva dovrà passare l'esame della Commissione europea e il voto del Consiglio dei ministri europeo nonché, con le modifiche eventualmente introdotte, quello dell'Europarlamento. Fatto questo, ogni singolo stato dell'Unione dovrà introdurre la direttiva nel proprio ordinamento ed è quindi probabile che passeranno almeno due o tre anni prima che in qualche paese UE questa legislazione diventi efficace. Una volta efficace, poi, sarà necessario attende che si ripercuota sull'Ufficio europeo dei brevetti, l'EPO, fin qui dimostratosi poco flessibile e permeabile alle esigenze dell'Unione, un tema spinoso sul quale si sta discutendo da diversi giorni sulla mailing list Diritto.
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