Se c'è il copyright anche sulla mela
Persino un arresto, negli Usa, per «furto di innesti» elaborati da un'università
5 ottobre 2003
Franco Carlini
Fonte: Il Manifesto - 5 Ottobre 2003
Una donna seduta a gambe aperte sopra una televisione anni `50: ormai basta una posizione, una suggestione o un oggetto per violare il copyright.
Anche un'immagine infatti può essere oggetto di contesa in tema di copyright
e la più recente disputa tra Madonna e Samuel Bourdin, figlio dello scomparso
fotografo Guy Bourdin, solleva pesanti dubbi sui confini tra originalità
e plagio. Samuel Bourdin infatti accusa la cantante rock di essersi ispirata nel
suo ultimo video «Hollywood», all'ambientazione e alla narrazione di
ben 11 foto del padre coperte da copyright che apparirono tra gli anni `50 e gli
anni `80 su Vogue Francia. La corte di Manhattan è chiamata a esprimersi
in questi giorni. E sarà che hanno perso l'innocenza da tempi biblici, ma
anche con le mele bisogna stare attenti. Specie se sono succose e croccanti come
la Honeycrisp, un incrocio tra la Macoun e la Honeygold intensamente coltivato
nella contea di Wayne, stato di New York. Ma soprattutto se la varietà in
questione è coperta da un brevetto detenuto dalla Università del Minnesota.
Raccogliere dunque una qualsiasi parte della pianta, e soprattutto i suoi germogli,
può essere molto pericoloso. Se n'è accorto Kevin C. Lessord, un giovane
americano che è stato colto in flagrante mentre faceva man bassa di innesti
di Honeycrisp. Cosa volesse farne non è dato sapere. Il punto è che
ora Lessord rischia fino a quattro anni di prigione. La vicenda è subito
rimbalzata a livello nazionale, attirando le attenzioni di un gruppo impegnato
nella difesa dei diritti di proprietà intellettuale in agricoltura, la Nursery
Licensing Association. Che non si è fatta scappare l'occasione: il caso Lessord,
ha commentato l'associazione, servirà per diffondere tra i coltivatori la
consapevolezza che «prelevare degli innesti è un reato penalmente perseguibile».
Per la Nla si tratterebbe infatti di una chiara violazione delle leggi sui brevetti.
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