Proprietà Intellettuale

La riduzione del danno sui brevetti

9 ottobre 2003
Fiorello Cortiana e Monica Frassoni (Senatore dei Verdi e Capogruppo dei Verdi al Parlamento europeo)
Fonte: Il Manifesto - 9 Ottobre 2003
La direttiva europea sulla «Brevettabilità delle invenzioni attuate permezzo di elaboratori elettronici» è stata approvata in prima lettura dal Parlamento Europeo. Ora il testo passa al Consiglio dei Ministri per poi tornare a Bruxelles per la seconda lettura e la decisione definitiva. Una prima valutazione del testo, approvato con numerosi emendamenti, deve partire dalla considerazione che, dopo l'approvazionedella direttiva sul diritto d'autore (Eucd), questa decisione sui brevetti conferma la subalternità industriale e culturale dell'Europa agli Usa. Risulta quindi confermato il peso dell'alleanza tra multinazionali dell'informatica (Bsa) altrimenti concorrenti al fine di fare approvare normative a loro favore. Nello stesso tempo occorre valutare positivamente la straordinaria mobilitazione di diverse centinaia di migliaia di persone che in ogni modo, in particolare via e-mail, hanno saputo mettere in atto una campagna di informazione e pressione verso i parlamentari europei. Il testo finale approvato e una certa ridondanza degli emendamenti approvati, mettono in luce non solo una riduzione del danno rispetto al testo presentato inizialmente, ma anche una prima consapevolezza rispetto alle problematiche dell'era digitale. Alcuni emendamenti in particolare hanno contribuito a limitare le intenzioni iniziali (ad esempio «la semplice attuazione di un metodo altrimenti non brevettabile su di un apparecchio come un elaboratore non è di per sé sufficiente per concludere che sia presente un contributo tecnico. Di conseguenza, un metodo per attività commerciali, di elaborazione di dati o di altro tipo che venga attuato per mezzo di elaboratori elettronici, in cui l'unico contributo allo stato dell'arte non sia tecnico, non può costituire un'invenzione brevettabile». «Le invenzioni attuate per mezzo di elaboratori elettronici vanno rivendicate con riferimento a un prodotto, quale un apparecchio programmato, o a un processo svolto da tale apparecchio. Di conseguenza, l'utilizzo di singoli elementi di un programma per elaboratore in contesti che non comportano la realizzazione di un prodotto o un processo regolarmente rivendicato non deve costituire una violazione di brevetto».

In ogni caso, la legislazione degli stati membri deve assicurare che i brevetti presentino un carattere di novità e implichino un'attività inventiva per impedire che ci si appropri di invenzioni già di dominio pubblico inserendole semplicemente in un programma per elaboratori elettronici. Inoltre, relativamente all'alfabeto informatico: «un algoritmo è intrinsecamente non tecnico e, pertanto, non può costituire un'invenzione tecnica. Tuttavia, un metodo che comporti l'utilizzazione di un algoritmo può essere brevettabile purché venga usato per risolvere un problematecnico. Ciononostante, un brevetto concesso per tale metodo non deve permettere che si monopolizzi lo stesso algoritmo o la sua utilizzazione in contesti non previsti nel brevetto». Per ciò che riguarda l'interoperabilità: «Gli Stati membri assicurano che, in ogni caso in cui l'uso di una tecnica brevettata sia necessario per un fine importante quale ad esempio garantire la conversione delle convenzioni utilizzate in due diversi sistemi o reti di elaboratori elettronici, così da consentire la comunicazione e lo scambio dei dati fra di essi, detto uso non sia considerato una violazione di brevetto».

Per ciò che riguarda i modi trovati per svolgere funzioni: «le soluzioni attuate mediante elaboratore elettronico rispetto a problemi tecnici non siano considerate invenzioni brevettabili solo perché migliorano l'efficacia nell'impiego delle risorse del sistema di trattamento dei dati». Tra le altre cose, è finalmente emersa la contraddizione relativa all'Ufficio Europeo dei Brevetti, alla sua prepotenza e alla sua assoluta non trasparenza: «Il Parlamento europeo ha chiesto a più riprese che l'Ufficio europeo dei brevetti rivedesse le sue norme di funzionamento e che fosse soggetto a controllo pubblico nell'esercizio delle sue funzioni. In proposito, sarebbe particolarmente opportuno rimettere in discussione la prassi in base alla quale l'Ufficio europeo dei brevetti percepisce introiti per i brevetti che rilascia, in quanto tale prassi nuoce al carattere pubblico di tale organismo».

Il blocco sociale che si coagula professionalmente a un bene, la conoscenza, che più circola, più viene scambiato, ha manifestato una prima consapevolezza di se in quanto oggetto di decisione del Parlamento Europeo. Ora la stessa procedura per l'approvazione definitiva della direttiva e poi i diciotto mesi concessi alle singole nazioni per il suo recepimento, consentono di operare per una ulteriore riduzione del danno e, affinché ciò accada, occorre una ulteriore mobilitazione a livello nazionale e continentale.

Intanto si profila all'orizzonte il World Summit sull'Information Society, a Ginevra il 2 dicembre. Appare con evidenza il legame con quei movimenti economici e sociali che a Cancan si sono mobilitati contro lelogiche di subordinazione alla logica liberista del vivente biologico. Per questo è importante che al Forum sociale europeo di Parigi la questione della conoscenza, della sua condivisione e della sua proprietà, diventino una questione costitutiva per dare un'altra possibilità agli abitanti diquesta piccola terra di costruire un nuovo mondo.
Note: http://www.ilmanifesto.it

Articoli correlati

  • L'Intelligenza Artificiale per spiarci? No grazie!
    CyberCultura
    Il pericolo della Chat Control 2.0 proposto dalla commissaria svedese Ylva Johansson

    L'Intelligenza Artificiale per spiarci? No grazie!

    Il cuore della Chat Control 2.0 consisteva nell'utilizzare algoritmi basati sull'Intelligenza Artificiale per esaminare i messaggi privati, segnalando quelli sospetti alle autorità competenti. Una sorta di "controllo preventivo" che avrebbe creato un sistema di sorveglianza di massa
    18 gennaio 2024 - Alessandro Marescotti
  • Eurocommissione a Taranto
    Ecologia
    Ilva sotto osservazione

    Eurocommissione a Taranto

    Dal 2 al 4 novembre la Commissione Petizioni del Parlamento Europeo si recherà a Taranto per il caso ILVA. E' una visita importante in quanto in campo vi sono due importanti novità: l'abbondante produzione di ricerche epidemiologiche aggiornate su Taranto presentate da pochi giorni nel Congresso scientifico ISEE di Roma e la inequivocabile relazione dell'ISPRA che certifica la persistente e prolungata non attuazione delle prescrizioni ambientali da parte di ILVA.
    10 settembre 2016
  • L'iniquo balzello
    CyberCultura
    EUCD, European Union Copyright Directive (Direttiva sul Copyright dell'Unione Europea): l'ingiustizia continua.

    L'iniquo balzello

    Il commissario al Mercato interno dell'Unione Europea Charlie McCreevy non riesce a far approvare la riforma del prelievo sui supporti informatici vergini. Esulta la GESAC (Società Europea di Autori e Compositori) [1], si stracciano le vesti produttori e distributori. Ma chi ci rimette, al solito, è il diritto del cittadino/consumatore.
    11 novembre 2007 - Loris D'Emilio
  • Diritti di brevetto o diritti del paziente?
    Sociale

    Diritti di brevetto o diritti del paziente?

    Il caso Novartis diventa emblematico di un sistema che deve cambiare
    16 luglio 2007 - Satya Sivaraman
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.26 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)