Ho fatto un sogno all'incontrario...

La politica, in questo sogno all’incontrario, è una cosa in cui la sinistra fa la sinistra e la destra fa la destra; nella vita reale, al contrario, la sinistra fa la destra, e la destra si fa i suoi.
26 marzo 2007

Paolo Rossi Ho fatto un sogno all’incontrario.
La politica, in questo sogno all’incontrario, è una cosa in cui la sinistra fa la sinistra e la destra fa la destra; nella vita reale, al contrario, la sinistra fa la destra, e la destra si fa i suoi.
Nel sogno all’incontrario, la sinistra difende i diritti dei lavoratori, del proletariato, delle classi più bisognose; la destra tutela gli interessi della borghesia, dei padroni, dei ceti più benestanti. Nella vita reale, la sinistra difende i padroni, la destra si difende da sé, padroni di se stessi e di una bella fetta del mondo economico, finanziario, dell’informazione.
Sempre nel sogno all’incontrario, la sinistra ha scritto un programma serio, profondo, impegnativo, per certi aspetti anche innovativo, quasi “rivoluzionario”; la destra critica il programma della sinistra e propone un programma del tutto all’opposto di quello della sinistra. Sempre nella vita reale, non solo non ci sono poi tutte queste differenze tra i programmi della sinistra e della destra, ma anche se ci fossero cosa importa? Tanto, non vengono messi in pratica!
Nel mio sogno all’incontrario ci sono uomini politici di sinistra che scendono in piazza, parlano con la gente, vanno nei luoghi di lavoro per incontrare i lavoratori, passeggiano al mercato per guardare i prezzi delle verdure in vendita; gli uomini politici di destra incontrano i manager nelle loro aziende, si interessano delle filiere produttive e delle catene di montaggio, parlano di alta finanza con economisti e banchieri. Nella vita reale, al contrario, sia gli uomini politici di sinistra che gli uomini politici di destra non fanno altro che sedersi sulle poltroncine dei salotti televisivi ed urlarsi in faccia di tutto di più, per poi darsi gran pacche sulle spalle l’un con l’altro quando si spengono le telecamere e uscire insieme a cena.
Sempre nel mio sogno all’incontrario ci sono alcuni ministri, esponenti di un governo di (centro)sinistra, Fioroni (ministro dell’istruzione) e Rutelli (ministro della cultura, nonché vice primo ministro), che svolgono con impegno l’incarico loro affidato contribuendo così allo sviluppo sociale e culturale del nostro Paese; nella vita reale, al contrario, Fioroni pone divieti a destra e a manca pensando così di educare al meglio i giovani italiani, Rutelli auspica sanzioni penali e sistemi di protezione anticopia “a difesa dei legittimi interessi degli aventi diritto”.
Nel mio sogno all’incontrario ci sono alcuni uomini politici di destra, Maroni e La Russa, che “in nome di Dio, della Patria e della Famiglia”, sono rispettosi della Legge e dei Sacri Valori divini e terreni, e che mai!, per nessun motivo!, verrebbero meno a questi; nella vita reale, al contrario, il primo, Maroni, sostiene «Scarico da Internet perché la musica deve essere libera e accessibile a tutti. Occorre da una parte salvaguardare il diritto dell'autore e dall'altra cancellare le barriere che impediscono di diffonderla. [...] Bisogna trovare un modo per togliere dall'illegalità questo sistema. Non è un problema legislativo, ma una questione sociale. È uno scambio da privato a privato, non c'è sfruttamento commerciale, io sento l'iPod...», il secondo “invita gli studenti a non provare sensi di colpa quando scaricano musica da Internet non acquistandola, e suscita le ire dei responsabili delle associazioni dei discografici”.
Nel mio sogno all’incontrario le informazioni, le notizie, le idee, i saperi, la cultura, l’arte, sono “beni comuni”, aperti ed accessibili a tutti perché solo attraverso il senso del “bello”, l’amore per le arti, il gusto dell’estetica, una società può (auto)educarsi e crescere, in senso civile, morale, etico; nella vita reale, al contrario, le arti sono “beni commerciali”, le informazioni e le notizie “beni voluttuari”, i saperi e le idee “beni economici”, dove tutti ci lucrano meno che gli autori/creatori stessi, a cui vanno poche briciole della torta, e dove l’accesso stesso alla libera circolazione sarà sempre più esclusivo e ad appannaggio di quei pochi benestanti, con conseguente imbarbarimento della società civile tutta.
Ho fatto un sogno all’incontrario. Purtroppo, era solo un sogno.

Ps. Spero che Paolo Rossi, a cui mi sono liberamente ispirato, non se la prenda. E soprattutto non venga a chiedermi i diritti d’autore!

Note: Il peer to peer? È reato. Parola di Rutelli
Diritto d'autore
Que se vayan todos Il ministro dei Beni Culturali risponde negativamente a una petizione che chiede il superamento della logica proibizionista delle leggi sulla proprietà intellettuali
BenOlds
Il Manifesto, 23 marzo 2007
<http://www.culturalibera.org/flat/index.php?mod=read&id=1174726331>

Rutelli: giusto il penale per i pirati del P2P
Il ministro per i Beni culturali sulle orme del suo predecessore.
Risponde ad Altroconsumo appoggiandosi alla nota sentenza di Cassazione che non riguarda però la normativa attuale. E si dice d'accordo sul DRM, ma solo se interoperabile
http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1932483&r=PI

Maroni, Meloni e La Russa, i pentiti della Urbani
Sempre più numerosi esponenti del centrodestra si dichiarano pentiti
di aver approvato la legge Urbani sul peer to peer.
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=5554&numero=999

L'ex ministro: è una questione sociale. Caruso: prendo anche i film
Maroni: sul web scarico canzoni illegalmente
Bobo Craxi: è un furto
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2006/09_Settembre/14/basso.shtml

Mazza: "Condividere la musica in rete? Resti un reato"
BRUNO RUFFILLI, TORINO
La Stampa, 26 marzo 2007
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/tecnologia/grubrica.asp?ID_blog=30&ID_articolo=2062&ID_sezione=38&sezione=News

il programma dell’Unione
http://www.unioneweb.it/wp-content/uploads/documents/programma_def_unione.pdf
estratto su OpenSource http://81100.eu.org/wiki/RiferimentiNelProgrammaUnione

http://it.wikipedia.org/wiki/Paolo_Rossi_(attore)

Articoli correlati

  • What can we learn from the failure of the Alinari company?
    PeaceLink English
    Historical memory

    What can we learn from the failure of the Alinari company?

    The Alinari Archives is one of the most important photographic archives in the world. Its history began in Florence in 1852. The archives contains more than 5 million photographic documents
    25 gennaio 2021 - Capitolo italiano di Creative Commons
  • La tecnologia apre le porte, il capitale le chiude
    Editoriale
    Se il mondo perde il senso del bene comune

    La tecnologia apre le porte, il capitale le chiude

    Vi è oggi la necessità di contrastare la sottrazione alle persone delle opportunità offerte dall'innovazione scientifica e tecnologica. Internet rischia di trasformarsi da risorsa illimitata in risorsa scarsa, con chiusure progressive, consentendo l'accesso solo a chi è disposto ed è in condizione di pagare. Oggi i beni comuni - dall'acqua all'aria, alla conoscenza, ai patrimoni culturali e ambientali - sono al centro di un conflitto planetario.
    24 agosto 2010 - Stefano Rodotà
  • Caro Rutelli, lo vuoi il mio voto?
    Sociale
    Lettera aperta al candidato sindaco

    Caro Rutelli, lo vuoi il mio voto?

    Il voto a Francesco Rutelli si può dare, "ma anche" no. Dipende da come si pone il candidato nei confronti dell'elettore.
    21 aprile 2008 - Livio Mascellari
  • CyberCultura

    Creative Commons, una rivoluzione lunga 5 anni

    Il 16 dicembre 2002 facevano il loro esordio le licenze alternative ideate da Lawrence Lessig. Iniziava una nuova fase nella gestione della creatività e dei diritti d'autore nell'era digitale. Parla Juan Carlos De Martin
    13 dicembre 2007 - Marco Trotta
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.26 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)