Brevetti, Berners-Lee con Bill Gates
Roma - Tim Berners-Lee corre in aiuto di Microsoft per una questione che sta a cuore non solo all'azienda ma anche al World Wide Web Consortium che Lee dirige. Il padre del web, infatti, ritiene che la battaglia sui brevetti intentata da Eolas Technologies contro il big di Redmond possa ostacolare seriamente lo sviluppo della rete.
In una lettera inviata all'Ufficio americano dei brevetti, Berners-Lee chiede in sostanza un immediato provvedimento che annulli l'efficacia di un brevetto Eolas, il cosiddetto "906", che copre plug-in e applet.
La lettera di Berners-Lee rappresenta un evento senza precedenti e sembra indicare con chiarezza anche ai più scettici come i brevetti Eolas, con i quali Microsoft è già stata trascinata in tribunale, davvero non possono essere sottovalutati.
"L'impatto del brevetto 906 va ben oltre quello su un singolo produttore di software" - scrive Berners-Lee nella lettera. "L'esistenza del brevetto e delle richieste di licenza che ne sono conseguenza - spiega - spingono molti sviluppatori di browser web, di pagine web e molti altri importanti componenti del web ad uscire dagli standard tecnici fondamentali che consentono al web di funzionare come sistema coerente. In molti casi, coloro che saranno costretti a spendere per cambiare le pagine web o le applicazioni software nemmeno lo violano quel brevetto (sempre che sia valido). Data l'interdipendenza delle tecnologie web, chi ha realizzato pagine web o sviluppato software web basandosi su standard dovrà ora riadattare i propri sistemi per gestire le deviazioni dallo standard imposte dal brevetto 906".
La soluzione, secondo il direttore del Consortium, non risiede neppure nel pagare le licenze ad Eolas. "Se anche ad alcuni venisse garantita una licenza - scrive - mentre altri non ce l'hanno o non possono ottenerla, quello che avremmo è un ostacolo al funzionamento del web. Gli standard globali sono state le basi per garantire l'interoperabilità del web. Ad un brevetto che potrebbe evidentemente essere nullo non dovrebbe essere consentito di disfare anni di lavoro, quelli che ci sono voluti per costruire il web".
La posizione di Berners-Lee non rappresenta una sorpresa, viste le dichiarazioni e le argomentazioni già presentate dal Consortium per invalidare quel brevetto. Ma di certo, e non capita davvero spesso, la lettera di uno dei padri del web mette in chiarissima evidenza le storture e le deviazioni del sistema dei brevetti così come è oggi concepito, un sistema che, al di là di Eolas, in troppe occasioni ostacola platealmente l'innovazione.
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